Tre mesi vissuti pericolosamente

Un primo bilancio fatto in prima persona dal presidente federale Fraccari, quando si avvicina l’inizio dell’attività

A meno di un mese dall’inizio dei campionati, e a quasi quattro dalle elezioni dell’8 dicembre scorso, doveroso fare il punto con nuovo presidente della Fibs, Riccardo Fraccari. Quasi una vita a ‘studiare” da presidente federale, all’ombra, ma non prono, rispetto al presidentissimo Notari, poi all’opposizione – uno dei pochi eletti ‘contro” Dalla Noce all’assemblea di Milano – adesso finalmente sulla, non comodissima poi forse, poltrona di chi guida baseball e softball.
Allora come sono stati questi primi tre mesi e rotti?
Faticosi! Molto faticosi. Soprattutto dopo dieci mesi di non governo ed anni di immobilismo.
Un bilancio allora. Cosa è stato fatto e cosa no?
Per prima cosa abbiamo messo mano alla riorganizzazione della macchina federale. Abbiamo cercato di dare ai vari uffici certezze e e punti di riferimento. Un lavoro oscuro, che non si nota magari subito all’esterno, ma i cui frutti si vedranno con l’inizio dell’attività. Non tutto è ancora a regime, ma siamo sulla buona strada, anche dovendo fare i conti con i problemi del Coni. Ci sono federazioni che rischiano di non fare attività: noi possiamo dire che invece le nostre società non ne risentiranno. Di fronte a un taglio Coni di 670.000 euro, siamo riusciti a liberare 26.000 euro dalla gestione del Quadrifoglio, e non è poco.
Fra le cose invece immediatamente visibili?
Abbiamo convocato le società di A1 e dato loro quel che hanno chiesto. Abbiamo assegnato alle nazionali i loro staff, in maniera chiara, concisa e precisa. Facendo le cose quando sono state effettivamente possibili. Credo che in questo l’attuale Fibs ne abbia acquistato in credibilità. Sempre guardando alle nazionali abbiamo ricostituito la P.O. di baseball e creato quella di softball. Soprattutto abbiamo messo in piedi, in tempi rapidissimi, un’attività delle nazionali anche prima dell’inizio dei campionati: il torneo della juniores di softball in Spagna, quello di Nuoro, le rappresentative cadetti baseball in Francia, la P.O. e la nazionale seniores di baseball in California a partire dal 3 aprile prossimo. Soprattutto abbiamo triplicato l’attività di base a livello di selezioni ragazzi e cadetti.
Ma che senso ha questo doppio impegno delle nazionali di baseball? La P.O. guarda alle Olimpiadi, e va bene, ma la seniores che parte per gli Stati Uniti la prossima settimana quanto a che spartire con quella che andrà a Cuba per gli Intercontinentali? Forse nessuna!
Si tratta di valutare tutto alla luce degli obiettivi che ci si è dati, e per questo ho voluto riunire assieme tutti gli staff delle nazionali: una cosa avvenuta per la prima volta, con l’obiettivo di darsi un programma comune, quando prima una mano non sapeva cosa faceva l’altra. Non nascondo che ci sono state difficoltà a partire contemporaneamente per gli Stati Uniti con due nazionali: e questo è un segno di quanto eravamo scesi in basso. Intanto la P.O., una under 23, è un segnale. Non è un lavoro in prospettiva diretta guardando ad Atene, ma un inizio dopo anni di immobilismo. Un segnale che al centro della politica della Federazione adesso ci sono atleti e società, e che non è più tutto fatto solo per risolvere questa o quella situazione. Per la nazionale seniores è chiaro che la Coppa Intercontinentale è solo e soltanto una tappa in vista della caccia alla qualificazione olimpica, un momento della preparazione per quello. Per la Florida parte l’ossatura della nazionale che poi andrà a Cuba integrata con qualche ‘oriundo”. E’ pacifico invece che poi per la qualificazione alle Olimpiadi la squadra la si cercherà con quanto di meglio ci sarà a disposizione, con tutti gli ‘oriundi” necessari, sempre che siano meglio degli italiani-italiani.
Restiamo sulle cose immediatamente visibili…
Il federalismo sportivo, per prima cosa. Vera e propria rivoluzione. Fino a ieri gli organi decentrati della federazione era unicamente passacarte: tutto era centralizzato e ‘doveva” essere controllato. Adesso il potere di programmare passa a livello regionale. A quel livello sarà possibile fare politica e determinare l’attività sportiva. Se qualcosa non funzionerà come dovuto, alle successive elezioni saranno le società a cambiare i loro dirigenti regionali. Tutti i comitati saranno collegati via intranet in tempo reale, fra loro e con la federazione. Poi è stato completamente rifatto in sito internet, per consentire a tutti (società, organi, stampa) di avere informazioni al momento.
Lega. In particolare per la A1 baseball. L’avevano messa tutti nei loro programmi… ma…
A me è sembrato che la Lega sia partita con il piede sbagliato, senza fare una attenta analisi della reale consistenza e delle reali possibilità del baseball italiano. Francamente sentir parlare addirittura di investimenti immobiliari, dierettore esecutivo ed altre faccenduole mi fa pensare, quando si preferisce uno straniero in più invece di una coppa europea, o di non mettere in cantiere una coppa Italia per risparmiare. Con quali mezzi e risorse si penserebbe di mettere in piedi la lega proposta? Così ha un sapore unicamente politico Io dico che la lega deve cominciare ad appropriarsi per prima cosa ai suoi campionati. Andremo avanti e, entro la fine dell’anno, avremo una lega possibile e gestibile, con un suo statuto.
E adesso? Cioè per il futuro immediato cosa ci si deve aspettare?
Adesso dobbiamo imporci uno stop. Perché un conto è il progetto sulla carta, un conto è andare alla prova pratica. Adesso dobbiamo vedere funzionare quello che abbiamo messo in cantiere ed eventualmente aggiustare ciò che non va. Abbiamo forse corso anche troppo in questo poco tempo, ma dovevamo far vedere che le cosa cambiavano sul serio e che quello che abbiamo detto in campagna elettorale non erano le solite promesse. In certi casi abbiamo corretto il tiro, una volta sentite le richieste della base, come nel caso del campionato Primavera di baseball.
Allora tutti fermi tutti zitti?
No assolutamente. La prossima tappa dovranno essere i nuovi regolamenti, su cui stiamo già lavorando. La circolare attività agonistica dovrà diventare un qualcosa di molto più snello. Poi, ad esempio, ora che abbiamo ristrutturato la serie B di baseball, che si stava avviando ad essere poco più di una serie di accesso, dobbiamo pensare alla futura serie C1, vedendo se sarà possibile farne il primo vero campionato su una partita, e magari poter riavere la serie C2 come serie in cui fare il primo passo.
Ultimo dettaglio. Uno dei punti, o meglio ancora una parte della cordata, che ha portato Fraccari all’elezione a presidente della Fibs è stata quella relativa alle possibilità di aggregare sponsor e quanto d’altro: qui a che punto siamo?
Per ora ci siamo dovuti concentrare sull’organizzare cosa vendere: sulla costruzione dell’immagine-prodotto, e per questo importante la costituzione di una Lega. Intanto alcuni contratti sono stati chiusi ed a breve annunceremo ufficialmente il tutto.

Informazioni su Mino Prati 844 Articoli
Mino Prati, giornalista dal 1979, ha scritto di baseball per 'Il Giornale Nuovo', la 'Gazzetta di Bologna', 'Stadio', 'Tuttobaseball' e 'Baseball International' e 'Agenzia ANSA' e 'Il Resto del Carlino', oltre ad essere stato il curatore del sito BaseballNow. É stato anche direttore responsabile, a livello bolognese, di diverse testate tra cui 'Fuoricampo', 'Baseball Time' e 'Baseball Oggi', nonchè addetto stampa della Fortitudo Bologna. Ha lavorato per l'Ufficio Stampa F.I.B.S. Ha pubblicato l'Almanacco del Baseball, per la Nuova Sagip, nel 1980. Oltre che giornalista, vanta un'esperienza anche dall'altra parte "della barricata": ex-tecnico, dirigente di società, a livello di categorie minori praticamente da sempre (dal 1972) a Minerbio (in provincia di Bologna dove è stato uno dei fondatori della società), e come Direttore Tecnico nelle Calze Verdi Casalecchio (Serie A2-1991) prima e nella Fortitudo Bologna (Serie A1-1992/93) poi. Più volte eletto negli organismi locali della Federbaseball a livello provinciale e regionale. E' stato il Responsabile Editoriale di Baseball.It nel 2002.

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