Bologna è campione d’Italia

Cappotto in finale al San Marino e 14° titolo tricolore nella storia della Fortitudo

Fortitudo Baseball Bologna
Ricardo Paolini eletto Mvp delle Italian Baseball Series
© Fortitudo Baseball Bologna

Davanti alla Fortitudo c’è solo Nettuno con i suoi 17 scudetti. La società bolognese stacca il “defunto” Rimini e conquista il 14° tricolore della propria storia, il quarto negli ultimi sei anni, il sesto negli ultimi dieci. La squadra di Frignani vince meritatamente il titolo, frutto di un incredibile percorso netto nei play-off: 3-0 al Ronchi, 4-0 al Parma e 4-0 in finale anche al San Marino. L’ultimo cappotto in una serie scudetto al meglio delle sette partite lo subì proprio la Fortitudo nel 2015 in finale con Rimini.

Garaquattro di stasera è stata la meno combattuta delle quattro, l’unica che si è decisa senza dover attendere gli inning finali. Come capitato quasi sempre, San Marino ha battuto più valide ma non ha quasi mai saputo capitalizzare le situazioni di uomini sulle basi (l’assenza di Lino ha pesato fortemente). Cosa che invece ha fatto magistralmente la Fortitudo anche nella gara della staffa. L’esempio è il terzo inning: l’errore di Ferrini su una comoda rimbalzante manda in tilt Kourtis che concede la base a Bertossi e viene incontrato dal profondo doppio di Seferina che raggiunge la terza sull’errore di tiro e passeggia a casa base sulla volata di Paolini (3-0) eletto a fine partita Mvp delle finali. E un attimo dopo il fuoricampo di Helder manda Bologna sul 4-0.

Match quasi compromesso per San Marino che contro un Molina sempre molto sicuro, ha solo un sussulto al quinto inning con valida interna di Celli, triplo di Angulo (tra i migliori dei titani in queste finali) a sua volta a casa su palla mancata. Ma l’idea di rimonta dura come un gatto in tangenziale, perchè al cambio campo la Fortitudo la chiude definitivamente. Quevedo, dopo due buoni inning, incassa il doppio di Paolini e i singoli di Garcia e Josephina (2-5), prima dello squeeze di Dobboletta che vale il 6-2. Al 7° la gloria è tutta per Raul Rivero all’ennesimo scudetto in casacca Fortitudo: due kappa su Celli (la mazza mancata a San Marino per tutte le finali) ed Ericson Leonora e la grande festa può cominciare.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.