Bologna e San Marino, fateci divertire

Scattano stasera al “Falchi” le Italian Baseball Series e sarà un duello senza pronostico

Diego Gasperoni
Negli ultimi due anni è finita così, con Fernando Baez a sventolare la bandiera di San Marino
© Diego Gasperoni

Il campionato di baseball è arrivato al gran ballo finale. Comincia stasera al “Gianni Falchi” (ore 20,30) l’atto conclusivo della stagione, di fronte Fortitudo Bologna e San Marino, le due squadre protagoniste negli ultimi anni delle Italian Baseball Series. Nella quasi quarantennale storia dei play-off, ci sono state alcune “saghe” ben definite: all’inizio furono Rimini e Grosseto le protagoniste indiscusse, poi ci fu il periodo di Nettuno che giocò dieci finali consecutive, dapprima contro Parma, poi ininterrottamente contro Rimini. Bologna e San Marino hanno timbrato, compresa questa, quattro delle ultime cinque finali scudetto e sono anche le uniche due squadre capaci di realizzare la tripletta consecutiva: San Marino ci è riuscito dal 2012 al 2014, la Fortitudo dal 2018 al 2020. I titani dunque vogliono riprovarci dopo i successi nelle ultime due edizioni, Bologna prova ad alzare nuovamente un trofeo dopo due anni di astinenza.

Impossibile trovare un favorito visto che le due squadre arrivano alle Italian Baseball Series con numeri abbastanza simili sia nel box che sul monte, oltre a due “cappotti” rifilati in semifinale a Parma e Grosseto. In Poule Scudetto la Fortitudo ha vinto quattro scontri diretti su sei che le hanno garantito il primo posto e quindi l’eventuale bella in casa, ma che non hanno una particolare valenza in vista della finale dove tutto si azzera. Da valutare in entrambe le formazioni le condizioni fisiche di due uomini chiave: Kevin Josephina uscito acciaccato dalla sfida con Parma e Gabriel Lino, neanche schierato a Grosseto dopo l’infortunio di garadue di semifinale.

“Volevamo con grande forza questa finale dopo averla mancata lo scorso anno – sottolinea il manager della Fortitudo, Lele Frignani -. Affrontiamo San Marino, autentica corazzata e soprattutto detentrice degli ultimi due scudetti. Sappiamo sarà durissima ma noi metteremo in campo tutto quello che abbiamo per, intanto, vincere la prima partita”.

“Abbiamo tanta carica e non vediamo l’ora di iniziare – dice il manager dei titani, Doriano Bindi -. Come sempre in una finale scudetto ci vuole pazienza. Rispetto a una serie su cinque partite, qui ci sono più occasioni per recuperare da un’eventuale sconfitta e non bisogna mai abbattersi”.

Play-off è anche tempo di numeri. La società con più finali giocate resta con 19 il defunto Baseball Rimini che ha anche più titoli all’attivo nell’era play-off (9) seguito da Fortitudo (8), San Marino (6), Nettuno e Parma (5), Grosseto (4), mentre Verona e Modena sono le uniche ad aver giocato una finale senza averla vinta. Dal 2012 la finale non esce dal quadrilatero Rimini, Bologna, San Marino e Parma, addirittura l’ultima a interrompere questo dominio fu Grosseto a vincere il titolo nel 2007.

Come detto oggi e domani si parte al “Gianni Falchi”, da giovedì la serie si sposta a Serravalle per due o eventualmente tre partite, con possibili garasei e garasette nuovamente a Bologna martedì 12 e mercoledì 13 settembre.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.