Conferme, mezze sorprese, ma dai quarti di finale anche suggerimenti

Definite le quattro semifinaliste, si parte giovedì. Ora il ritorno alla serie A1 è finalmente possibile

Big Mat BSC Grosseto
Garcia Del Toro match winner grossetano nella serie contro Macerata
© Big Mat BSC Grosseto

Dunque, Bologna contro Parma e San Marino contro Grosseto. Le semifinali dello scorso anno? Più o meno, le piazze sono quelle, con la differenza che in Maremma si sono passati il testimone dodici mesi dopo, certificando comunque il rilancio definitivo del baseball grossetano.

Cominciamo proprio dal Big Mat che ha eliminato Macerata alla bella in una serie contraddistinta da cinque shutout, Sorprende il risultato? Fino a un certo punto. E non è un caso che le quattro semifinaliste provengano tutte da un solo girone della Poule Scudetto. Era decisamente il quarto di finale più equilibrato: mentre Grosseto è arrivato alla serie del “dentro o fuori” prendendo sì 14 sberle su 18 gare contro Bologna, San Marino e Parma, ma allenandosi a questo tipo di incontri contro avversari molto competitivi, quante partite “vere” ha giocato Macerata? Poche, perchè la prima fase non conta assolutamente nulla e nella seconda era tale la superiorità della Hotsand che ben presto ha staccato il pass per la semifinale e forse anche un po’ la spina. Alla fine i marchigiani hanno perso in una settimana le stesse partite (3) che hanno lasciato nelle prime due fasi (bilancio 29-3). A parte Garcia (7/12), Macerata ha battuto poco nei momenti decisivi, mentre Grosseto si è affidata a un altro Garcia (Del Toro) che ha chiuso con due vittorie, una salvezza e 12 k in 10 riprese lanciate.

Non c’erano dubbi sulla qualificazione delle tre favorite per il titolo. Bologna e San Marino (che avranno il fattore campo nella semifinale che scatta giovedì) hanno chiuso con due cappotti contro Ronchi e Modena. E’ vero che la Fortitudo ha prodotto 30 punti contro 3 subiti e i campioni in carica 24 contro 2 incassati, ma le loro due avversarie almeno una partita se la sono giocata e in garatre i punteggi a favore di Bologna e San Marino (con Garcia e Angulo “on fire”) si sono dilatati nelle ultime riprese.

Parma batte Nettuno in una serie giocata interamente al “Cavalli” e che a conti fatti ha rispettato il pronostico. I ducali hanno mostrato un Matteo Bocchi in forma smagliante, hanno trovato quelle “legnate” importanti in alcuni momenti della serie, ma per competere con la Fortitudo dovranno eliminare certi black-out, tipo i 6 punti subiti nel solo secondo inning di garatre che hanno rilanciato le ambizioni dei nettunesi. Che cadono in piedi ma dovranno assolutamente risolvere la questione dello “Steno Borghese”.

Ma i quarti di finale hanno detto altro. Ora il campionato italiano è pronto per dividere le categorie: A1 e A2 non solo diventano fondamentali, ma sono finalmente possibili. Le otto che hanno giocato i play-off si meritano un campionato di massima serie, volendo se ne possono trovare tranquillamente altre due arrivando a dieci. Anche perchè la serie A sta giocando con regole completamente differenti. A livello tecnico ci sono almeno quattro “velocità”, la Poule Scudetto gioca 3 partite da 7 inning e va in campo a Ferragosto, la Poule Salvezza ne gioca 2 da 9 e fa tre settimane di vacanze estive. Il vento del cambiamento è arrivato.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.