
Il gran finale. Stasera (o eventualmente domani) le World Series eleggeranno la loro regina. Comunque vada sarà un successo, direbbero Chiambretti e il Piotta, ed in effetti è proprio così perchè stiamo assistendo a una sfida tecnicamente avvincente, emozionante e ricchissima di colpi di scena. Il match-point ce l’ha Houston, che ha saputo ribaltare la serie e ora può giocarsi la (o le) partita decisiva in casa.
Ci eravamo lasciati sull’1-1 del Minute Maid Park per trasferirci a Philadelphia, dove gara3, rinviata di un giorno per pioggia, non ha letteralmente storia: il line-up di casa colpisce duramente McCullers con cinque homer e sette punti nei primi cinque inning, e al resto pensano un ottimo Suarez e i rilievi. Morale della favola, 7-0 e 2-1 Phillies. Ma come già successo sullo 0-1, gli Astros non fanno una piega e reagiscono alla grande. Anzi alla grandissima, perchè dal “bombardamento” si passa addirittura a una no-hit combinata dalla staffetta Javier-Abreu-Montero-Pressly. Evento storico, che nelle World Series non capitava dal perfect game di Don Larsen nel 1956. Il line-up di Houston, invece, concentra il fuoco al quinto inning e con cinque punti pareggia la serie: 5-0 e 2-2.
Dopo il doppio botta e risposta, dunque, via con garacinque, il crocevia chiave. E qui gli Astros trovano sempre gli uomini giusti al momento giusto. Da una parte la coppia Altuve-Pena, fin lì sottotono e invece protagonista dei tre punti che si riveleranno decisivi, e poi Verlander, uno dei più forti lanciatori degli ultimi 15 anni ma con la maledizione dei play-off (0-6 con oltre 6 di media pgl). Che sembra ripetersi inesorabilmente dopo il lead-off homer di Schwarber. Invece la ruota gira e stavolta il vincente sarà finalmente lui. Perchè i Phillies, dopo la scorpacciata di homer in garatre, infilano una serie di 0/20 con corridori in posizione punto, e trovano, purtroppo per loro, altri due uomini sbagliati al momento sbagliato. Innanzitutto Trey Mancini, che all’8° entra in prima base al posto dell’acciaccato Yuli Gurriel e nonostante lo 0/18 in battuta nei play-off piazza una giocata difensiva chiave sulla linea di Schwarber che avrebbe potuto valere pareggio e forse sorpasso. E poi Chas McCormick, che al 9° sale in cielo contro il tabellone a togliere un potenziale triplo a Realmuto.
E così arriva un 3-2 per Houston in tutti i sensi, garacinque e la serie. Ora si torna in Texas per una garasei davvero speciale, perchè le due rivali potranno schierare i loro pitcher migliori, Framber Valdez e Zack Wheeler. E dopo un’altalena di emozioni così (eloquente nota statistica da garauno in poi: 5 punti di fila Houston, 6 punti di fila Philadelphia, 5 punti di fila Houston, 9 punti di fila Philadelphia, 6 punti di fila Houston), avrete capito che è inutile fare qualsiasi tipo di pronostico: il 3-2 e il fattore campo danno ovviamente un vantaggio agli Astros ma i giochi sono ancora apertissimi. Non resta che goderci lo spettacolo fino in fondo.