World Series: storica no-hit ed è sorpasso Houston

Philadelphia stravince garatre ma gli Astros ribaltano la serie (3-2) con due vittorie targate bullpen. In garaquattro Javier, Abreu, Montero e Pressly mandano in bianco il line-up dei Phillies: non succedeva dal perfect game di Larsen nel 1956. E stasera garasei può assegnare il titolo (o forse no)

Ballysports.com (AP Photo/David J. Phillip)
Rafael Montero, Bryan Abreu, Cristian Javier, il catcher Christian Vazquez e Ryan Pressly celebrano la no-hitter degli Houston Astros
© Ballysports.com (AP Photo/David J. Phillip)

Il gran finale. Stasera (o eventualmente domani) le World Series eleggeranno la loro regina. Comunque vada sarà un successo, direbbero Chiambretti e il Piotta, ed in effetti è proprio così perchè stiamo assistendo a una sfida tecnicamente avvincente, emozionante e ricchissima di colpi di scena. Il match-point ce l’ha Houston, che ha saputo ribaltare la serie e ora può giocarsi la (o le) partita decisiva in casa.

Ci eravamo lasciati sull’1-1 del Minute Maid Park per trasferirci a Philadelphia, dove gara3, rinviata di un giorno per pioggia, non ha letteralmente storia: il line-up di casa colpisce duramente McCullers con cinque homer e sette punti nei primi cinque inning, e al resto pensano un ottimo Suarez e i rilievi. Morale della favola, 7-0 e 2-1 Phillies. Ma come già successo sullo 0-1, gli Astros non fanno una piega e reagiscono alla grande. Anzi alla grandissima, perchè dal “bombardamento” si passa addirittura a una no-hit combinata dalla staffetta Javier-Abreu-Montero-Pressly. Evento storico, che nelle World Series non capitava dal perfect game di Don Larsen nel 1956. Il line-up di Houston, invece, concentra il fuoco al quinto inning e con cinque punti pareggia la serie: 5-0 e 2-2.

Dopo il doppio botta e risposta, dunque, via con garacinque, il crocevia chiave. E qui gli Astros trovano sempre gli uomini giusti al momento giusto. Da una parte la coppia Altuve-Pena, fin lì sottotono e invece protagonista dei tre punti che si riveleranno decisivi, e poi Verlander, uno dei più forti lanciatori degli ultimi 15 anni ma con la maledizione dei play-off (0-6 con oltre 6 di media pgl). Che sembra ripetersi inesorabilmente dopo il lead-off homer di Schwarber. Invece la ruota gira e stavolta il vincente sarà finalmente lui. Perchè i Phillies, dopo la scorpacciata di homer in garatre, infilano una serie di 0/20 con corridori in posizione punto, e trovano, purtroppo per loro, altri due uomini sbagliati al momento sbagliato. Innanzitutto Trey Mancini, che all’8° entra in prima base al posto dell’acciaccato Yuli Gurriel e nonostante lo 0/18 in battuta nei play-off piazza una giocata difensiva chiave sulla linea di Schwarber che avrebbe potuto valere pareggio e forse sorpasso. E poi Chas McCormick, che al 9° sale in cielo contro il tabellone a togliere un potenziale triplo a Realmuto.

E così arriva un 3-2 per Houston in tutti i sensi, garacinque e la serie. Ora si torna in Texas per una garasei davvero speciale, perchè le due rivali potranno schierare i loro pitcher migliori, Framber Valdez e Zack Wheeler. E dopo un’altalena di emozioni così (eloquente nota statistica da garauno in poi: 5 punti di fila Houston, 6 punti di fila Philadelphia, 5 punti di fila Houston, 9 punti di fila Philadelphia, 6 punti di fila Houston), avrete capito che è inutile fare qualsiasi tipo di pronostico: il 3-2 e il fattore campo danno ovviamente un vantaggio agli Astros ma i giochi sono ancora apertissimi. Non resta che goderci lo spettacolo fino in fondo.

Informazioni su Andrea Perari 163 Articoli
Andrea Perari, 55 anni, è nato a Perugia ma vive a Rimini dal 1977. Sposato con Nicoletta e papà di Filippo, lavora come vice-capo servizio della redazione sportiva del "Corriere Romagna". Ha collaborato anche con "Superbasket", come corrispondente riminese per partite e interviste. La sua carriera nasce però dal batti e corri. Nel 1986, infatti, fresco di maturità scientifica, si occupa della pagina settimanale de "Il Fo" sull'allora Trevi Rimini. Nello stesso anno comincia l'avventura radiofonica, la sua vera passione, con trasmissioni settimanali sul baseball e soprattutto con le radiocronache delle partite interne ed esterne. Nel 1987 sbarca in Romagna la "Gazzetta di Rimini" e da collaboratore esterno per il baseball, Andrea finisce per essere assunto nel 1990 e diventare giornalista professionista nel maggio del 1992. Da allora ha sempre seguito in prima persona il baseball romagnolo per la Gazzetta (fino al fallimento del '93) e per il "Corriere di Rimini" dal 1993 ad oggi. Ha collaborato con "Tutto Baseball", "Baseball International", "Baseball & Softball", "Radio San Marino", "Radio Rimini" e nel 1999 con "Radio Icaro", riportando dopo tanti anni, con l'inseparabile collega e amico Carlo Ravegnani, le dirette radio dei Pirati in occasione della finali scudetto giocate a Nettuno dalla Semenzato. Super (a dir poco) appassionato di baseball americano, ama trascorrere le vacanze negli States o in Canada e ha già all'attivo una ventina di partite viste dal vivo a Toronto, Montreal, New York, Boston, Miami, Tampa Bay, Chicago, Los Angeles, San Diego, San Francisco e Oakland. Ha partecipato per anni al Fantasy Baseball della Cdm con ottimi risultati e...dollari guadagnati, e tra i sogni nel cassetto c'è quello di commentare su tv locali o nazionali le partite delle Major League.