“Viaggio tra i diamanti italiani”: il “Torri” di Modena

Risale al 1980 la nascita del primo campo. Poco dopo per rafforzare lo staff tecnico arriva Franco Ludovisi. Ma è con l’ing. Torri che la società fa il salto di qualità. Viene anche costruito un secondo diamante, fino poi a completare il trifoglio

Modena Baseball
Una veduta dall'alto del "Torri" di Modena
© Modena Baseball

E’ il 1980. Dopo varie peripezie e continui spostamenti tra campi da calcio adibiti ed adattati al baseball, grazie all’intervento dell’allora Assessore allo Sport Ermanno Montanini, l’Amministrazione Comunale costruisce finalmente un vero diamante tutto per ospitare il Modena Baseball. All’inizio enne realizzato solo il campo principale, mancavano le tribune, non c’era il tabellone segnapunti, gli spogliatoi erano due container dietro l’esterno centro. Non c’era altro, ma rappresentava l’inizio. Era “una base” su cui poter lavorare e giocare.

Nel 1984 l’allora Presidente Andrea Padovani si rende conto delle potenzialità di sviluppo e della necessità di una riorganizzazione societaria che miri ad un miglioramento tecnico ma che preveda anche di ampliare ed abbellire l’impianto. Per dar vita a questo sogno, ingaggia come allenatore Franco “Ludo” Ludovisi che coinvolto ed attirato dal progetto si mette a disposizione della società. Ludovisi oltre che a gestire la parte tecnica della squadra riesce nell’impresa di convincere a rientrare in società quei ragazzi che negli anni precedenti avevano smesso di giocare. In questo contesto e il crescente entusiasmo avvicina anche tanti genitori dei ragazzi, coinvolgendoli nella società.

Altra mossa azzeccata di quel periodo è l’inserimento della società nella Polisportiva Modena Est dell’allora Presidente, l’ingegner Giovanni Torri con un accordo di collaborazione e sviluppo reciproco. Si gettano così le basi e prende forma un gruppo di lavoro che, con il costante aiuto dell’Amministrazione Comunale, negli anni seguenti contribuisce e consente di realizzare, tabellone segnapunti, dug-out, spogliatoi, tribuna e illuminazione del campo. Stava prendendo realmente forma un vero campo da baseball.

Purtroppo dopo alcuni anni, la prematura scomparsa del Presidente Torri, rallenta fino ad uscirne, la presenza del Modena Baseball nella Polisportiva, ma la struttura era stata creata e si poteva continuare con le proprie forze. In seguito, dopo aver doverosamente intitolato il campo principale al compianto Ing. Torri, sempre con l’aiuto dell’Assessore Montanini, la società chiede all’amministrazione comunale di fare un ulteriore sforzo, recintando il campo e, sfruttando un’area incolta alle sue spalle, per realizzare un altro piccolo diamante, così da consentire il gioco del baseball anche ai ragazzini. L’assessore Montanini informò la società che il comune avrebbe fornito gratuitamente rete e pali di sostegno, ma che non avrebbe potuto destinare uomini e mezzi per erigere la recinzione. Disse anche che se avesse provveduto la società, avrebbe potuto posizionarla dove voleva, poiché il terreno intorno era di proprietà comunale.

Fu così che il Modena Baseball, grazie alla sua “manovalanza” interna iniziò a posizionare i pali per la recinzione, riuscendo a ricavare un altro diamante dalle misure di 65-70-65, da affiancare a quello principale, che sarebbe servito per il softball e per i piccoli del baseball. Durante la realizzazione della recinzione del secondo campo, gli addetti ai lavori si chiesero fin dove si sarebbero potuti allargare. Detto e fatto, in men che non si dica, sfruttando le ampie misure del prato di proprietà comunale, venne recintata una molto più ampia porzione di terreno, realizzando dalla stessa operosa “manovalanza” anche il terzo diamante, con 95-100-95 mt. di estensione… “al limite ce li faranno smontare” si sono detti tra i dirigenti.

Al termine di quel lungo ma meraviglioso lavoro, c’era grande soddisfazione. La società era riuscita nell’impresa di realizzare ben 3 campi da baseball. C’era la certezza che anche l’assessore ne sarebbe rimasto favorevolmente colpito. E così avvenne. In effetti, tanto è stato – come è tuttora – l’orgoglio di aver creato l’unico esempio di “trifoglio” presente in tutta Italia. Un campo che avrebbe – come ha – dato un altro primato assoluto alla città di Modena, regalandole un altro motivo di lustro.

Questa, in breve, la storia del “Torri di Modena”. Dalle sue origini fino ai giorni nostri. Una storia quasi tutta casalinga e della quale la società tutta non può che essere orgogliosa. E’ la storia di un impianto, nato veramente dal sudore, dalla fatica, dal desiderio e dalla tenacia di chi lo calcava ogni giorno. E l’attuale impianto complessivo rappresenta una attrazione piacevolissima per tutti gli amanti dello sport del baseball in Italia. Benvenuti al “Torri field” di Modena.

La redazione di Baseball.it ringrazia sentitamente Claudio “Ceby” Vecchi per la gradita e preziosa collaborazione alla realizzazione del servizio.