Addio Europeo, Italia sconfitta: in finale va Israele

La partenza degli azzurri illude, 4 punti grazie a tre fuoricampo non spaventano gli avversari che costruiscono la vittoria (11-5) tra tante basi ottenute e valide al momento giusto

KingofJewishBaseball
Israele festeggia, è in finale all'Europeo
© KingofJewishBaseball

L’Italia dice addio all’Europeo, uscendo sconfitta (11-5) nella semifinale contro Israele che raggiunge l’Olanda (9-8 alla Spagna, ma che fatica) per giocarsi il titolo. Gli azzurri partono in maniera esplosiva e segnano 3 punti nel primo attacco grazie al back to back homerun di Pizzano che spinge a casa anche Ferrini (base per ball) e poi di Friscia. Nel suo attacco Israele segna un punto con due out, sfruttando le quattro basi di fila concesse dal partente Scotti.

L’Italia riallunga su fuoricampo, stavolta solo homer di Celli, ma Israele pareggia grazie ad altre tre basi di Scotti agli avversari. Il cambio sul monte con Garbella sembra dare una minima speranza con un K, ma poi arrivano i punti. L’Italia si ferma, la formazione che già aveva stupito al torneo di qualificazione olimpica dilaga: ancora 3 punti al terzo grazie a tre valide e un errore della difesa azzurra. Con due out sul monte va Zotti al posto di Garbella e sembra tenere a bada l’attacco avversario. Quello di Friscia e compagni, invece, è ben imbrigliato dal partente israeliano Liptez che dopo la falsa partenza concede altre 3 valide, ben distribuite, e una sola base, lasciando al piatto 3 azzurri. Scende dal monte da vincente, dopo 87 lanci. Israele segna al quinto, dopo una valida, una base e un bunt, ma la difesa evita di capitolare. Succede nell’attacco successivo, quando Palumbo entra per Zotti, inizia con un K, poi concede un singolo e una base, infila un altro k ma dà altri quattro ball e con basi cariche il doppio di Glasser vale tre punti, prima che il corridore sia eliminato nel tentativo di conquistare la terza. Palumbo non concederà altro, ma ormai è tardi.
Gli azzurri non ci sono più, le due valide e il punto al nono inning sono più segno della disperazione che altro. Israele può festeggiare, l’Italia si lecca le ferite e deve cominciare a porsi qualche seria domanda sul futuro della Nazionale. O forse dell’intero movimento del batti e corri di casa nostra.