Falcons, la prima serie A dopo 44 anni di storia

La squadra di Willy Lucena ha vinto sabato il campionato di serie B. Simona Conti: “Tanti nostri giovani in campo da protagonisti”

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I Falcons Torre Pedrera promossi in serie A
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Non è un caso, o forse lo è ma poco importa, che l’ultimo lanciatore del favoloso campionato di serie B dei Falcons, concluso sabato con la promozione in A, avesse il numero 44 sulla casacca. Perché la società che tutti chiamano Torre o Torre Pedrera, ma che in realtà gioca a Rivabella, a qualche chilometro di distanza, è stata ufficialmente fondata 44 anni fa, nel lontano 1977 e per la prima volta, dopo 44 anni, ha toccato il cielo con un dito, salendo nella massima serie.

La vittoria della staffa arrivata sul diamante di Cupramontana, è solo l’ultimo capitolo di una storia iniziata tantissimi anni fa, quella recente di questa squadra ha il volto sorridente e spensierato del manager Willy Lucena, uno che ha fatto le Olimpiadi per capirci, che forma una coppia ottimamente assortita con Stefano Emanuelli, uno che respira baseball ormai da una vita. E tutti gli staff tecnici ai Falcons lavorano sotto il coordinamento di Simona Conti, quattro volte vincitrice degli Europei Under 12 nello staff della nazionale, tre volte tricolore (dal 2014 al 2016) con le squadre Ragazzi dei Falcons. E proprio quei ragazzi erano presenti in massa nel roster vincente della serie B, ossatura importante di un gruppo che ha nel collettivo la sua forza.

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Willy Lucena e Stefano Emanuelli, coach dei Falcons Torre Pedrera

Simona, cosa significa serie A per una società che ha dedicato tutta la sua storia soprattutto al settore giovanile e alla crescita e alla formazione di giocatori? “Per prima cosa una grande soddisfazione. Fino a un po’ di anni fa, la cosa che ci faceva un po’ rosicare era che si diceva che i Falcons producevano risultati solo tra gli Under 12, poi al livello più alto si otteneva poco. Era un’osservazione che veniva fatta dall’esterno, ma anche una critica al nostro interno. Negli ultimi anni invece la crescita è stata costante dagli Under 12 agli Under 18 passando per gli Under 15, un cammino che ha avuto la sua ‘esaltazione’ con la promozione in A”.

Cosa è cambiato? “Forse dovevamo trovare la strada giusta per andare avanti, il lavoro è stato importante, quotidiano ma redditizio. Siamo riusciti ad aggiustare il tiro, proseguendo il lavoro che facevamo nell’Under 12, anche nella altre categorie. E si è chiuso perfettamente il cerchio come società. Tra i tanti messaggi che abbiamo ricevuto in questi ultimi giorni, qualcuno mi ha scritto che siamo una società da prendere d’esempio, perché il lavoro costante a livelli piccoli, porta poi risultati al livello superiore. Per me personalmente sono belle rivincite”.

Nel festoso sabato di Cupramontana, Simona ha voluto fare una foto particolare, con otto ragazzi non scelti a caso. “Con questi otto ho vinto gli scudetti Ragazzi, se ci penso il primo appena sette anni fa, sembra passata una vita. La cosa bella è che i giovani in squadra non hanno vinto la serie B guardando gli altri, ma recitando un ruolo da protagonisti. I nostri 2004 e 2005 sono titolari, qualcuno è salito costantemente sul monte per tutta la stagione, anche come lanciatore partente”.

E la stagione del “Torre” non è finita, perchè tra due settimane le formazioni Under 12 e Under 15 si giocano lo scudetto nelle Final Four nazionali.

Informazioni su Carlo Ravegnani 267 Articoli
Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.