La risposta della Fortitudo

Bologna pareggia la serie sbancando San Marino sfruttando i 6 punti al primo inning

Lauro Bassani - Photobass
Buona prestazione di Claudio Scotti pitcher partente della Fortitudo
© Lauro Bassani - Photobass

La notizia è che la Fortitudo pareggia subito la finale scudetto sbancando San Marino con un esplosivo 17-7, forse bugiardo, ma che mette in risalto la voglia di riscatto dei campioni d’Italia. La considerazione è che Mike Piazza presente a Serravalle, sarà uscito dall’impianto sammarinese piuttosto rabbuiato dopo aver visto la partita dei lanciatori italiani (quelli che avrà tra poco agli Europei) terminare con 24 punti e 25 valide.

Sarebbe curioso capire come sarebbe stata garadue senza il 6-0 Fortitudo dopo un solo inning. Frutto di una complicata partenza di Luca Di Raffaele, abbattuto più dalla tensione che dal line-up di Frignani che peraltro chiude con il solo Leonora senza valide. Il primo lancio delle sua partita totalmente fuori controllo è l’emblema della sua prestazione: il mancino di Bindi, solitamente avvezzo a tirare strike, non inquadra la zona e lascerà il monte con un solo eliminato e 4 basi ball. Nico Garbella praticamente deve fare riscaldamento in partita e il 6-0 è servito.

Situazione ideale dunque per Scotti che pur controllando abbastanza bene le mazze di casa, incassa un punticino qua e là lasciando aperta la partita. Bologna che ha un Bassani poco controllato sembra chiuderla con i 2 punti all’ottavo (3-9), ma non fa i conti con la reazione di San Marino: 4 punti sempre all’ottava ripresa e partita riaperta con Frignani che corre ai ripari mandando in pedana Crepaldi. Poi al nono Bindi toglie dal monte con troppa fretta Giovanni Garbella sostituito da due interni, prima Pulzetti e poi Di Fabio sui quali il line-up tricolore si esibisce in un “goloso” ognbatting practice fuori programma.

Ora tre giorni di pausa e martedì ricomincia la rumba al Gianni Falchi.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.