Los Angeles pigliatutto, ai Dodgers le World Series

Primo titolo dal 1988 per la metropoli hollywodiana che nell’arco di due settimane centra una splendida accoppiata tra NBA e MLB. La squadra di Dave Roberts si impone in gara-6 per 3-1. Corey Seager nominato MVP. Randy Arozarena da record

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I Los Angeles Dodgers campioni MLB 2020
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Dopo 32 anni, da quando Tommy Lasorda guidò il roster californiano al trionfo contro gli Oakland Athletics, i Dodgers sono tornati a vincere le World Series. Los Angeles, al suo secondo trionfo negli sport professionistici USA in questo 2020 dopo quello dei Lakers nella NBA avvenuto 16 giorni fa, si impone 4-2 sui Tampa Bay Rays vincendo in rimonta una incredibile gara-6. A partire dalle decisioni che Dave Roberts e Kevin Cash hanno imposto al monte di lancio.

Il manager di LA decide di partire con il non impeccabile Tony Gonsolin, che infatti verrà rilevato dopo appena 1.2 inning dopo aver concesso un fuoricampo da 1 punto al solito Randy Arozarena (3 valide e 2 basi per ball il passivo del partente). Alla fine utilizzerà ben 7 lanciatori, partente compreso, bloccando a quel “solo-shot” l’attacco avversario. Di contro Cash prenderà l’incredibile decisione di rilevare Blake Snell, nel bel mezzo di uno “shutout” al sesto inning dopo aver concesso una valida a Barnes, la seconda complessiva della partita, con 9 strike-out all’attivo. E forse è stata proprio quella la chiave di volta che ha deciso partita e serie e che, stando alle dichiarazioni di Snell a fine partita, lascerà dei segni negli equilibri della franchigia della Florida (“esprimerò la mia opinione” il minaccioso commento del partente a fine gara).

Il rilievo Nick Anderson subisce subito un doppio a Mookie Betts per poi regalare il punto del pareggio con un lancio pazzo seguito dal secondo punto su battuta di Corey Seager. Il match viene chiuso sul 3-1 dal fuoricampo di Mookie Betts all’ottavo inning su Pete Fairbanks, mentre Julio Urias non ha difficoltàa tenere a bada le mazze avversarie negli ultimi inning. Il messicano non concede nulla regalandosi 4 strike-out in 2,1 inning. Alla fine esplode la meritata ed incontenibile gioia.

I Dodgers sono stati la squadra che ha chiuso la stagione regolare con il maggior numero di vittorie in questo particolarissimo campionato a 60 partite. “È fenomenale, è stato incredibile, non ci siamo mai fermati”, ha detto Corey Seager, l’inarrestabile MVP delle World Series, che ha ottenuto una media battuta di .400 (8 su 20), con 2 fuoricampo e 5 punti battuti a casa. “Ottenere l’ultimo eliminato, vincere l’ultima partita, è surreale ed è incredibile.”

Surreale ed incredibile come questo strano campionato giocato in “versione ridotta”, come le post-season giocate per larga parte in campo neutro, Fall Classic inclusa, ma soprattutto come l’annuncio post-partita secondo cui Justin Turner, che era stato stranamente sostituito all’ottavo inning, era risultato positivo al coronavirus. Ma alla fine quello che conta è il risultato. I Dodgers si godono il loro sesto titolo da quando si sono trasferiti da Brooklyn a Los Angeles nel 1958, il settimo nella storia della franchigia. Non possono farlo al Dodger Stadium ma gli 11.000 presenti erano quasi tutti per loro. La grande migrazione di californiani verso il Texas in questi ultimi anni ha fatto sì che il Globe Life Field di Arlington fosse quasi interamente a favore dei “Blue”.

Tornando ai Rays, alla seconda apparizione alle World Series dal 1998 dopo quella del 2008 perse contro i Phillies, resta da incorniciare, nonostante la sconfitta la prestazione del rookie Randy Arozarena. E’ diventato il secondo debuttante in assoluto a firmare 3 fuoricampo in una sola World Series, raggiungendo Charlie Keller dei New York Yankees del 1939, e ha realizzato il record di 10 homers in una singola post-season. È anche diventato il primo rookie ad ottenere almeno un punto battuto a casa in quattro partite consecutive di World Series.

 

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.