In MLB due match che sanno di resa dei conti

A’s ed Astros, anche per via dello scandalo dei segni rubati, non si vedono di buon occhio. Ma anche tra Rays e Yankees non corre buon sangue. E le Division Series della AL più che una serie di post-season sembra essere un atteso confronto tra due accese rivali

Chron.com (Steve Gonzales/Staff Photographer)
Gerrit Cole quando vestiva la maglia degli Houston Astros
© Chron.com (Steve Gonzales/Staff Photographer)

Con le prime due sfide di American League, si apriranno lunedì le Division Series 2020. La particolarità di questo turno delle post-season è che, per limitare i rischi da contagio, le gare verranno disputate in campo neutro, mentre resterà invariato il format, quindi al meglio delle 5 partite. Come per le wild card si giocheranno consecutivamente, senza giorni di pausa tra una partita e l’altra. Martedì 6 ottobre prenderanno poi il via anche le gare di National League. Altra curiosità delle Division Series che stanno per iniziare è che le sfide in programma riguardano franchigie della stessa Division, sia per il “Senior” che per il “Junior Circuit”. Ecco, come di consueto, l’analisi di Baseball.it sfida per sfida.

Oakland Athletics – Houston Astros

Si tratta della “sfida delle sfide”. La squadra investita in pieno dallo scandalo dei segni rubati contro la franchigia di Mike Fiers, il giocatore che per primo ha sollevato il polverone denunciando il fatto. Gli animi si sono già surriscaldati durante il primo match della stagione 2020, quando Ramon Laureano ha reagito dopo essere stato colpito da una palla per la terza volta nella serie. La rissa che ne è seguita ha innescato più di una sospensione, ma sotto la cenere c’è ancora la brace viva. A contribuire a mantenere accesi gli animi ci ha pensato Carlos Correa, che subito dopo lo sweep inflitto da Houston a Minnesota ha dichiarato: “Conosco molte persone che non vogliono vederci qui. Ma cosa diranno adesso?” Per Correa, così come per George Springer, Jose Altuve e Alex Bregman in caso di vittoria della serie, significherebbe raggiungere per la quarta volta consecutiva le Championship Series. Una sfida che vede di fronte una rotazione dei partenti stellare, contro un bullpen di una profondità mostruosa. Gli Astros, nonostante l’assenza per infortunio di Justin Verlander, hanno ancora cinque partenti di qualità con Zack Greinke, Framber Valdez, Jose Urquidy, Lance McCullers Jr. e Cristian Javier. Dusty Baker ha usato questo a suo vantaggio nella vittoria in gara-1 sui Twins quando Greinke ha lanciato i primi 4 inning e Valdez ha lanciato gli ultimi 5. Anche Javier ha lanciato 2 inning come rilievo in gara-2. Con una serie al meglio delle 5 gare e senza giorni di riposo, sarà difficile riproporre questo schema, e se non si affidassero al bullpen gli Astros potrebbero andare in difficoltà. Di contro gli A’s hanno vinto per 11 volte partite in cui al quinto inning erano in svantaggio, circa il doppio della media del campionato. Questo fa comprendere molto bene il punto di forza di questo roster: la forza e la profondità del bullpen. I loro partenti potrebbero essere sostituiti presto, ma i rilievi degli Athletics mantengono il gioco vivo fino a quando i battitori di Oakland non trovano un “reliever” avversario che possono finalmente colpire. Quest’anno sono 10 i precedenti con Oakland che ha avuto la meglio per 7 volte.

Tampa Bay Rays – New York Yankees

I Tampa Bay Rays possiedono il miglior record dell’American League ed ovviamente della East Division, dove per favoriti erano dati proprio i New York Yankees, finiti poi dietro la franchigia della Florida. Alimentati da uno staff di lanciatori che presenta tre potenziali “ace” come Blake Snell, Charlie Morton e Tyler Glasnow, Tampa ha avuto un solo vero mattatore offensivo, Brandon Lowe, ma è stato sufficiente per ottenere il miglior record di lega proprio a svantaggio di New York da cui, dopo l’acquisto di Gerrit Cole tutti di aspettavano sfacelli, ma che è stata penalizzata pesantemente dagli infortuni. Tra i due roster non scorre buon sangue e per capire a fondo l’acredine e l’antipatia bisogna tornare al settembre del 2018 e ad un’azzuffata che nessuna delle due parti sembra aver dimenticato. Le due compagini arrivano in forma a questo appuntamento. Gli Yankees sono la quarta squadra nella storia a realizzare almeno 20 punti nelle prime due partite di play-off (22 per la precisione, 12 in gara1 e 10 in gara2) e i tre precedenti sono finiti alle World Series (e due le hanno vinte). I Rays da parte loro al secondo inning di gara-2 contro Toronto hanno messo insieme 6 punti, record di franchigia in gare di play-off. I tanti giorni di riposo ottenuti grazie alla rapida fine delle wild card, permetterà alla rotazione dei partenti di entrambe le squadre di essere in perfetta forma. I Rays hanno concesso pochissimo alle mazze degli Yankees in stagione regolare, ma dietro il trio delle meraviglie, la rotazione dei partenti potrebbe pagare dazio con i due destri Ryan Yarbrough e l’esordiente Josh Fleming. In regular season le due squadre si sono affrontate 10 volte con 8 vittorie dei Rays e solo due degli Yankees.

 

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.