Al Giappone il Premier 12 2019: battuta la Corea nella finalissima

I Samurai hanno bissato il successo di sabato sera, grazie ad un fuoricampo di Yamada che ha ribaltato il vantaggio dei vincitori dell’edizione 2015, che ha fatto esplodere il Tokyo Dome

Ezio Ratti/WBSC
Il Giappone alzata al cielo il trofeo riservato al vincitore del Premier12
© Ezio Ratti/WBSC

TOKYO – Il Giappone rimane sul tetto nel mondo: fa sua la seconda edizione del Premier 12 battendo in una finale bellissima la Corea (5-3 il finale) che, come era prevedibile, si è arresa solo all’ultimo out, dopo aver messo paura alla numero uno del ranking WBSC. Un trionfo auspicato che ha mandato in visibilio le 44.960 persone che hanno assistito al derby asiatico, che diventano quasi 90.000 con le 44.224 presenti all’ultima partita del Super Round, conclusa con un 10-8 al termine di nove inning diversi (con i battitori protagonisti assoluti) a quelli che hanno caratterizzato l’atto conclusivo.

Domenica sera si sono riviste le squadre strette in difesa, con frequenti rotazioni sul monte: il Giappone ha schierato sette  lanciatori e solo Takahashi e Taguchi hanno tirato due riprese. Gli altri una a testa. Con il risultato che la Corea, avanti 3-0 dopo il suo primo attacco, si è fermata a cinque, senza mai toccare il cuscino di seconda dal 2° al 9° inning.

Sette le valide del Giappone, con il fuoricampo di Yamada che al secondo tentativo ha messo i nipponici sulla strada del successo.

I Samurai succedono proprio alla Corea nell’albo d’oro della manifestazione. Una doppietta delle asiatiche che hanno rispettato le previsioni della vigilia, nonostante il tentativo di inserimento del Messico, che ha comunque messo al collo un bronzo che vale oro.

Giappone e Corea hanno dato vita ad una battaglia straordinaria in uno scenario unico, impareggiabile, con il solito pubblico assordante che ha sostenuto dal primo all’ultimo out i Samurai. I sudocoreani hanno cercato in ogni modo di mettere in bacheca il secondo Premier 12, ma sono usciti di scena dopo lo swing di Yamada.

Ezio Ratti/WBSC
L’arrivo a casa di Yamada dopo il decisivo fuoricampo da tre punti (Ezio Ratti/WBSC)

La partenza dei campioni 2015 è stata comunque straordinaria: fuoricampo da due punti di Ha Seong Kim, dopo la base al lead-off Lee e solo homer di Hyunsoo Kim. I Samurai non sono stati a guardare e al cambio campo hanno accorciato: base a Sakamoto e gran doppio di Suzuki per l’1-3. 

L’attacco stellare del Giappone colpisce duro al 2°, con i punti del sorpasso. Con due eliminati, Yang mette in base Aizawa, in seconda sulla valida interna di Kikuchi.  Il prima base Yamada a questo punto lascia partire un missile terra-aria che si va a spegnere oltre l’esterno sinistro per un fuoricampo da tre punti che porta nuovamente in vantaggio gli uomini di Atsunori Inaba. 

Il Giappone, con una continua rotazione dei lanciatori, per averli sempre al top, riesce a conservare il vantaggio. La Corea batte valido sia alla quarta che alla quinta ripresa ma la difesa nipponica non fa una piega.

L’abbraccio a Yamasaki dopo l’ultimo out (Ezio Ratti/WBSC)

Al settimo attacco i nipponici mettono a segno il punto della tranquillità. La ripresa si apre con un doppio alla recinzione di Sakamoto. Cho riesce ad eliminare due battitori ma Asamura spinge a casa il 5-3 con un bel singolo a destra. Per i Samurai il trionfo è ormai dietro l’angolo e per l’ultimo ballo il manager Inaba chiama sulla collinetta il closer Yamasaki, un garanzia: due assistenze in diamante e l’eliminazione al piatto di Yang che manda alle stelle i decibel del Tokyo Dome.

IL TABELLINO DI GIAPPONE-COREA

 

Informazioni su Maurizio Caldarelli 460 Articoli
Giornalista del quotidiano "Il Tirreno" di Grosseto, collabora anche con la Gazzetta dello Sport.