Rada chiude col baseball

Un palmares incredibile, fra monte di lancio e panchina, dal 1975 alla doppietta Campionato – Coppa Campioni di quest’anno con l’UnipolSai

Lorenzo Bellocchio (Fortitudo Baseball)
Roberto Radaelli
© Lorenzo Bellocchio (Fortitudo Baseball)

Roberto “Rada” Radaelli, dopo la doppietta da pitching coach Scudetto-CoppaCampioni con la Fortitudo, ha deciso di chiudere col baseball, alla fine di na storia lunga e bellissima, di sacrificio ma ricca di soddisfazioni, una carriera importante, prima sul campo e in particolare sul monte di lancio, poi ai bordi dello stesso ad insegnare la sua arte e a guidare i suoi allievi.

Radaelli è nato a Bollate (Milano) nel 1960 ed è entrato a far parte giovanissimo della “fucina di talenti” della sua città natale. A soli 15 anni il debutto in prima squadra e per sei stagioni veste i colori del team lombardo. A Bologna si accorgono di questo talento, che approda sotto le due torri nel 1980, diventando per dieci anni una pedina fondamentale della Fortitudo. Nel suo palmares, sul monte di lancio, lo scudetto del 1984, la Coppa dei Campioni del 1985. “Rada” fa sicuramente parte di quella categoria di “bolognesi acquisiti”, legati alla città, amando la stessa talvolta più dei “bolognesi doc”, pur mantenendo ben salde le sue radici lombarde, che sono per lui un richiamo che lo porta nel 1990 a giocare con la Mediolanum, squadra talentuosa ed emergente. Dopo quattro stagioni, tuttavia, Radaelli fa ritorno a Bologna, dove conclude la carriera da giocatore prima della fine degli anni 90, dopo aver conquistato con i biancoblu una Coppa Italia, lanciando la gara decisiva. Una carriera che lo ha visto sul mound per ben 374 partite, con 2258.1 inning lanciati, 165 vittorie e 4 salvezze a fronte di 100 sconfitte, con 1390 strikeout. Protagonista anche in nazionale con 25 presenze.

Appeso il guanto al chiodo e passato allo staff tecnico, in particolare nel ruolo di pitching coach, in questa nuova veste ha vissuto una carriera ancor più ricca di successi e soddisfazioni, diventando un punto fermo per i manager con cui ha collaborato e in particolare quelli del “ciclo d’oro” della Fortitudo, Mauro Mazzotti, Marco Nanni e Daniele Frignani, che hanno conquistato, dal 2003 al 2019, 7 scudetti, 4 coppe dei campioni, 8 Coppe Italia e una supercoppa italiana.