Mondiali under 18: c’è un’Italia protagonista

A Gijiang il capo degli “umpire” è Pierfranco Leone, presidente del Cna. Nella commissione tecnica c’è Lucio Taschin, in campo ad arbitrare scende Simone Menicucci.

Da sinistra Simone Menicucci, Pierfanco Leone e Lucio Taschin

Gijang (Corea del Sud) Non c’è l’Italia, come squadra partecipante, ci sono gli italiani: componenti di una squadra molto più ampia, quella della macchina del mondiale under 18 organizzato dalla World baseball softball confederation in Corea. Un trio protagonista in campo, tra arbitri da organizzare, decisioni da prendere nella commissione tecnica, partite da dirigere.

A capo proprio degli “Umpire” del mondiale c’è il presidente italiano del Cna, Pierfranco Leone, che si divide tra designazioni, sala del “review”, riunioni e colleghi da seguire e consigliare in un viavai senza sosta tra gli impianti. Nato ad Anzio, ha iniziato giovanissimo ad arbitrare (scuola Nettuno) e praticamente non ha più smesso, passando fra l’altro anche per le Olimpiadi di Sidney.

In campo, invece, scende Simone Menicucci, un passato da giocatore nelle giovanili a Nettuno (tappa obbligata o quasi per chiunque sia nato in città) e “fratello d’arte”, visto che Lorenzo ha arbitrato prima di lui. Arbitro internazionale, ha all’attivo  manifestazioni all’estero e qui è impegnato praticamente ogni giorno insieme a colleghi provenienti da tutto il mondo.

Tra campo e uffici – ma è spesso in diamante, persino a sistemare la terra rossa insieme agli infaticabili volontari locali – Lucio Taschin. Ha giocato tra Casalecchio, Novara e Godo, dove ha chiuso la carriera. Poi ha seguito squadre giovanili, le nazionali di categoria, fino ad arrivare nella commissione tecnica Wbsc ed essere il responsabile della Major league baseball per i camp in Europa.

Un tris d’assi, insomma: l’Italia c’è.