Il Nettuno City è ancora vivo

San Marino parte forte ma un doppio di Vasquez a basi piene al sesto inning ribalta la partita

Lauro Bassani - PhotoBass
Andy Vasquez autore del doppio che ha regalato garatre al City
© Lauro Bassani - PhotoBass

Fedele alla regola che vuole il fattore campo completamente saltato in questi play-off, non fa eccezione la prima gara di Serravalle. Il Nettuno City, sull’orlo del precipizio, aspetta il momento buono per ribaltare una pericolosa garatre, riapre la serie e pur restando con le spalle al muro, si garantisce altre 24 ore di baseball a San Marino.

Il match winner diventa Andy Vasquez che nella parte alta del sesto inning, con due out e basi piene, spara agli esterni il primo lancio di Perez che “sparecchia” il diamante e consegna al City i tre punti del sorpasso. Al resto ci ha pensato Carlos Teran, di ghiaccio nelle ultime tre riprese.

Il monte di lancio è stato decisivo: Chiarini ha scelto Baez risparmiando Quevedo e la scelta è stata azzeccata. Il closer dei titani, stavolta in versione partente, ha retto bene l’impatto con il line-up laziale, concedendo due punti al terzo e le briciole nelle altre tre riprese sul monte. Il problema è quando lo staff tecnico sammarinese si affida a Perez: già in crisi enorme venerdì scorso in garauno, in continuo litigio con la zona dello strike, ha vanificato il vantaggio che la squadra aveva saputo costruire. E così, al sesto inning, con due out, ha concesso la valida a Rodriguez, il doppio ad Angulo e quattro ball a Mazzanti. Nonostante questo è stato confermato sul monte e inevitabilmente ha subìto il doppio di Vasquez.

La reazione dei titani è stata timidina: al settimo, dopo due basi ball concesse da Hernandez (preferito a Ruiz e comunque toccato in valido 10 volte), il manager del City si è accorto con colpevole ritardo che il suo partente non ne aveva più e ha optato per Teran che tranne il lancio pazzo del 6-5, ha dominato in pedana.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.