San Marino, due anni dopo

Dopo la mancata qualificazione del 2018 i titani ripartono con ambizioni puntando su un monte di lancio lungo e affidabile

Lauro Bassani (PhotoBass)
Carlos Quevedo pitcher partente di San Marino domani sera in garauno
© Lauro Bassani (PhotoBass)

Dalla finale scudetto 2017 persa contro Rimini alla semifinale che scatta domani sera a Nettuno. In mezzo una mancata qualificazione a quei play-off che per tanti anni sono stati compagni di avventura di San Marino. La squadra di Mario Chiarini riparte dal terzo posto conquistato tra alti e bassi, colpa di una regular season che è servita poco o nulla, figlia di un campionato strutturato malissimo e che per fortuna da domani mette di fronte squadre più o meno di ugual valore, agli stessi orari, con le stesse ambizioni. “Non possiamo fidarci dei verdetti di una regular season cortissima, di sole 23 partite, con tre soste tra recuperi e Coppa, dove nessuno è mai riuscito a prendere ritmo” è l’analisi di Chiarini che conferma ma solo fino a un certo punto la tesi che la sua squadra sia più forte sul monte e Nettuno si faccia preferire nel box. “Lo dicono le cifre, poi in campo può succedere il contrario. L’obiettivo di partenza è tornare da Nettuno almeno con una vittoria”. Alex Romero recuperato e utilizzato come battitore designato, Quevedo e Maestri i partenti in un monte di lancio profondo, con Mazzocchi che potrebbe anche essere dirottato come rilievo in garauno, anche per la presenza del rientrante Simone nella gara riservata al pitcher italiano. Da segnalare che San Marino oggi viaggerà verso Nettuno indossando una particolare t-shirt con scritto “PO2019” riferito ai play-off imminenti e “CG #75” in ricordo di Christian Giardi grande amico del baseball sammarinese scomparso pochi giorni fa.

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.