Il City spreca ma completa lo sweep ai danni del Godo

Quattro punti al 6° spianano la strada alla formazione di Villalobos, dopo che sino a quel momento aveva lasciato 10 corridori in base nei primi cinque attacchi

Fulvio Vecchiarelli-Nettuno Baseball City
Raul Ruiz
© Fulvio Vecchiarelli-Nettuno Baseball City

C’è voluto un sesto inning da quattro punti per consentire al Nettuno Baseball City di tirare un altro sospiro di sollievo (dopo quello del pomeriggio) e fare sua anche garadue contro il Godo, vinta per 8 a 1. Prima di quello tante occasioni mancate e un conto di rimasti in base che nei primi cinque attacchi era lievitato sino a quota 10.

Primo attacco del City e con due fuori una rimbalzante di Ustariz nella terra di mezzo tra lanciatore, prima e seconda base (con i classificatori che caricavano quest’ultimo di un errore) spingeva a casa Angulo, arrivato precedentemente in prima grazie ad un singolo e poi in terza su doppio lungolinea di Mazzanti.
Pareggio del Godo al terzo, dopo due singoli di Servidei e Meriggi arrivava la volata di sacrificio di Evangelista. Punteggio che rimaneva poi tale a lungo, visto che il Nettuno sprecava moltissimo. Di sicuro al terzo, quando Rodriguez con uno fuori tentava di rubare la terza e veniva eliminato, rendendo a quel punto vano il bel doppio lungolinea arrivato poco dopo ad opera di Ustariz.
Ma soprattutto al quinto, quando con situazione di due uomini in posizione punto (Angulo e Mazzanti) e zero fuori non si riusciva ancora a concretizzare, dato che il turno di attacco si chiudeva con entrambi i fratelli Garbella lasciati al piatto da Hernandez a basi cariche.

Con la casella LOB già a quota 10, il City apriva il sesto attacco sfruttando due ingenuità del Godo. Prima da parte dell’esterno sinistro su una profonda battuta di Sparagna, quindi sul bunt di sacrificio di Noguera in cui lanciatore e prima base si ostacolavano a vicenda, entrambe considerate valide dai classificatori. Con corridori agli angoli e zero fuori arrivava il doppio di Rodriguez a destra che portava avanti il Nettuno per 2 a 1 e sanciva anche la fine della partita di Hernandez, sostituito da Ciarla, un prodotto del vivaio nettunese. Il City rischiava di sprecare un’altra ghiottissima occasione, visto che con uno fuori la battuta di Ustariz si rivelava quel filo troppo lenta per non permettere alla difesa del Godo di girare il doppio gioco. Da lì, sul 3 a 1, il Nettuno segnava altre due volte su singolo di Giovanni Garbella per il 5 a 1 e la partita di fatto si chiudeva lì.
Richetti, subentrato ad un positivo Ruiz (69 lanci, 5,0 rl, 4 bv, 1 p, 3 k, 2 b) e successivamente Ricardo Hernandez non concedevano più nulla, mentre il City arrotondava ulteriormente il punteggio con due segnature al settimo, e con il fuoricampo di Giovanni Garbella all’ottavo per il definitivo 8 a 1.

A precedere la partita c’è stato il lancio della prima palla da parte del neo sindaco di Nettuno, Alessandro Coppola (nella foto al centro, eletto a capo di una coalizione di centrodestra), che indossando la casacca dei padroni di casa si è reso autore (e lo diciamo con buonissima approssimazione) della migliore prestazione in pedana da parte di un primo cittadino allo Steno Borghese. Non sarà stato uno strike cristallino ma un certo stile c’è, è tifoso da tempi non sospetti e questa sembra proprio una buona notizia, visto che nel recente passato il rapporto tra sindaci e società di baseball è stato tutt’altro che proficuo.

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.