Federico Celli nel club delle “triplette”

Il riminese è il primo italiano ad aver battuto tre fuoricampo con le mazze di legno. Castelli e Quintana arrivarono a quattro con l’alluminio

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Federico Celli
© K73-Oldmanagency (FIBS)

Legno o alluminio, campi corti o lunghi, vento a favore o contrario. Il fuoricampo è sempre il fuoricampo, emoziona tutte le volte, sia che la palla sfiori il muro oppure che esca ben lontana dalla recinzione. L’exploit di Federico Celli sabato scorso a Ronchi contro i Rangers Redipuglia merita la copertina, perchè l’esterno riminese del San Marino è il primo italiano a battere tre fuoricampo in una sola partita dal ritorno delle mazze di legno. Ricordiamo infatti che nel massimo torneo di baseball, il legno è stato reintrodotto alla quarta giornata del campionato 1999 dopo essere stato messo in soffitta nel 1974 a favore dell’alluminio.

Alcuni dati. Con le mazze di alluminio, il recordman vita è Roberto Bianchi con 287 seguito da Beppe Carelli a 220, in una sola stagione il primato spetta a Don Mazzilli del Rimini che nel 1985 ne battè 33. Lo seguono lo stesso Carelli e Tommy Martinez, rispettivamente a 30 e 29 nella stessa stagione, quella dello scudetto dei Pirati dell’83, quando diedero vita a una sfida stile Roger Maris e Mickey Mantle. Con il legno, invece, inarrivabile in testa alla classifica Jairo Ramos, mentre il primato stagionale spetta al grande John Self di Grosseto (21 nel 1972), seguito da David Pillow (20, Bollate) e Roberto Frazini (18, Roma) entrambi nel ’73.

Tre homer in una sola partita è tanta roba, ma non è record. Perchè due giocatori sono riusciti addirittura a batterne quattro: il mitico Giorgio Castelli riuscì nell’impresa nel 1977, imitato 21 anni dopo dall’ex Major, Carlos “The Chief” Quintana, autore di un poker con la casacca del Grosseto contro Modena.

Non è poi così ristretto il club di giocatori con tre palline scaraventate oltre la recinzione in un solo incontro. Cominciamo come sempre da Castelli che ha realizzato anche questa prodezza, restando agli italiani ci riuscì due volte Roberto Bianchi e doppietta anche per Massimo Fochi contro Bollate e Bologna. Una sola volta, ma significativa, per Ruggero Bagialemani: tre homer in un incredibile 44-0, senza manifesta, di Nettuno nel derby con Anzio dell’83. Da Grosseto arrivano i tre homer di Enrico Vecchi nel ’96 contro Torino e di Stefano Cappuccini nel ’98  contro Milano. E con la casacca maremmana ci sono anche i tre fuoricampo del compianto Craig Stimac nel 1986, la stagione del primo scudetto. Altre due imprese, quelle di Greg Jelks, gigante d’ebano che giocò a Rimini nel ’90 e ne battè tre contro San Marino e ultimo in ordine di tempo, Carlos Villalobos del Godo, stagione 2010, tripletta contro Grosseto, il primo a riuscirci con il legno. E perdonateci se abbiamo dimenticato qualcuno….

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Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.