Red Sox, 10 e lode. Eliminati gli Yankees

Era rimasta solo Boston contro New York a lottare per un posto alle Championship e gli uomini di Alex Cora hanno chiuso i conti contro la storica rivale. Due sweep e due serie terminate 3-1. Avanzano anche Milwaukee, Los Angeles e Houston

Con la vittoria in gara-4 dei Red Sox contro gli Yankees, la seconda consecutiva a New York, Boston liquida gli eterni rivali ed accede alle American League Championship Series. Sono state Division Series molto "nette": due serie terminate con degli "sweep" (Milwaukee su Colorado e Houston su Cleveland) e due chiuse sul 3-1 (Los Angeles su Atlanta e, appunto, Boston su New York).
La partita di stanotte giocata allo Yankee Stadium ha visto l'efficace partenza di Rick Porcello che in 5 inning concede solo 4 valide ed 1 punto (proprio alla quinta ripresa), mentre le mazze dei "BoSox" avevano già spinto a casa 4 giocatori. Il nonno materno di Porcello, Sam Dente, ha militato in MLB dal 1947 al 1955. Sul 4-1 si arriva ad un drammatico nono inning con i "Bronx Bombers" che riempiono le basi ma con Craig Kimbrel che, dopo essersi complicato la vita colpendo al piatto Walker regalando un punto, mantiene il controllo e la salvezza concedendo una sola volata di sacrificio a Sanchez per il definitivo 4-3. La serie era partita al Fenway Park dove le due franchigie si erano spartiti le vittorie: in garauno 5-4 per i padroni di casa con il partente Chris Sale ed il closer Graig Kimber a raccogliere gloria e in garadue 6-2 per New York. Nella "Grande Mela" garatre, teminata 16-1 per i Red Sox, era stata contraddistinta dal primo "cycle" nella storia dei playoff realizzato dal 30enne seconda base Brock Holt, che non aveva giocato le prime due partite. Adesso i Red Sox affronteranno gli Astros nelle American League Championship Series.
Houston ha chiuso i conti con gli Indians due notti fa, con un 11-3 in gara-3 in quel di Cleveland che però non deve trarre in inganno. La partita è stata viva fino al settimo inning, con i padroni di casa che iniziavano la ripresa avanti addirittura per 2-1. I dieci punti presi negli ultimi tre inning, di cui 3 nel settimo e 6 nell'ottavo, hanno palesato le difficoltà della franchigia dell'Ohio proprio in quello che era stato uno dei suoi massimi punti di forza in queste ultime stagioni: i rilievi. Monte di lancio praticamente impeccabile invece quello degli Astros che nelle prime due partite (vinte 7-2 e 3-1) ha concesso appena 6 valide in 18 inning, 3 per partita. Particolare menzione merita il partente di garadue Gerrit Cole che ha realizzato 12 strike-out senza concedere punti. Prima di lui soltanto Tom Seaver, dei New York Mets, nelle Championship del 1973 contro i Reds. Con l'addio ai play-off gli Indians salutano anche "Chief Wahoo", il logo dell'indiano apparso per la prima volta sui diamanti nel 1948, che per tanti anni ha accompagnato le sorti di questa franchigia.
La prima franchigia a chiudere le Division Series nella National League è stata quella di Milwaukee. Grazie all'undicesima vittoria consecutiva, tra finale di stagione regolare, spareggio e play-off, i Brewers chiudono con uno sweep la serie contro Colorado e accedono senza sconfitte alle Championship di National League. Un cammino dirompente quello di Milwaukee che ha raggiunto il record degli Yankees del 1932 e del 1988 ed è ad una sola vittoria dai Bronx Bombers del 1927. Il maggior numero di vittorie consecutive tra finale di stagione e play-off è ancora in mano agli Orioles del 1970 (17 vittorie) e del 1971 (16 vittorie). Il roster di Craig Counsell si sta mostrando in tutto il suo splendore, con un monte di lancio che in questa tornata di post-season è stato esplosivo, basti considerare che in 28 inning complessivamente giocati, per ben 27 volte i Rockies sono rimasti a secco di punti. L'unica volta in cui Colorado ha smosso il suo score è stato alla nona ripresa di garauno quando, sotto di 2-0, è riuscito nella rimonta che ha portato la gara all'extrainning. La partita terminò poi 3-2 per Milwaukee che è stata capace poi di imporsi in garadue per 4-0 ed in garatre a Denver per 6-0. I "Crew" arrivano dunque per la terza volta in 50 anni di storia alle Championship. La prima fu nel 1982, quando i Brewers vinsero sugli Angels per 3-2 (si giocava al meglio delle 5), la seconda volta nel 2011 persero contro i Cardinals quelle di National League per 4-2.
Per conoscere l'avversaria di turno Milwaukee ha dovuto attendere un giorno in più, necessario ai Dodgers per chiudere la serie contro Atlanta per 3-1. Nell'ultima partita della Division Series, vinta 6-2 in Georgia, il ruolo di mattatore è toccato a Manny Machado, autore di un doppio al primo inning che vale l'1-0 e soprattutto di un fuoricampo al settimo che porta a casa ben 3 punti e con il quale smorza qualunque velleità dei padroni di casa, che nel corso della quarta ripresa si erano anche trovati in vantaggio per 2-1. Los Angeles, alla sua terza apparizione consecutiva nelle Championship di National League, era partita fortissimo grazie ai suoi due lanciatori partenti Hyun-Jin Ryu e Clayton Kershaw che hanno consentito ai Dodgers di vincere le prime due partite senza concedere punti all'avversario (6-0 in gara-1, 3-0 in gara-2), eguagliando così il record degli Yankees del 1921, finora unica franchigia ad iniziare le post-season con 2 shut-out consecutivi. Tutto lasciava suppore che LA avrebbe facilmente chiuso il conto contro la squadra rivelazione di questo 2018, ma in gara-3, la prima ad Atlanta, la musica cambia. Al secondo inning, Acuna si regala un grande slam ad appena 20 anni, infrangendo così il record di più giovane battitore a realizzarne uno in gare di post-season, precedentemente stabilito da un certo Mickey Mantle che di anni ne aveva 21 (erano le World Series del 1953 e gli avversari di turno, casualità del destino, erano i Brooklyn Dodgers). La ripresa si chiude con Atlanta avanti per 5-0, ma tra il terzo ed il quinto inning i Dodgers rialzano la testa e si riportano in parità. L'equilibrio viene rotto definitivamente dal fuoricampo del prima base Freddie Freeman, il primo della sua longeva carriera in gare di post-season.

 

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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