Pirati all'ultimo respiro

Padova si arrende a un passo dal tie-break: decide un walk-off single di Ustariz al nono inning a basi piene

Al festival delle occasioni mancate, garauno tra Rimini e Padova viene decisa da un walk-off single (ma molto vicino al muro) di Ustariz all'ultimo inning. La sfida la comandano per cinque riprese Habeck e Duran, poi la passa ai rilievi che escono più o meno bene da situazioni intricate.
Ma andiamo per ordine. Padova inizia con due valide di fila e una gran giocata in terza salva Duran che infila poi otto eliminazioni consecutive. Rimini non la vede quasi mai contro Habeck che piazza due strike-out di media a inning, concedendo "solo" un fuoricampo in ritardo del solito Angulo (2-1) che ribalta l'iniziale vantaggio veneto segnato da Medoro (in seconda per errore di Batista ma giudicato doppio e a casa per palla mancata). Duran va liscio fino al 6°, l'inning che segna il cambio sul monte del Tommasin, col doppio di Angulo che manda alle docce Habeck. Fabiani se la cava egregiamente, più che altro Rimini spreca con basi piene e un out (battute in diamante di Llewellyn e Zappone) e la storia si ripete all'ottavo con gli stessi battitori che non risolvono una situazione di uomini in seconda e terza e un eliminato.
Così al nono, Hidalgo spara a sinistra un lungo homer su Hernandez (2-2) che s'incarta e subisce i singoli di Medoro e Perdomo spinti in avanti dal bunt di Pacini. Ceccaroli chiama Morellini che lascia al piatto Sanson e Sciacca. Fabiani prima elimina Di Fabio e Noguera, poi vacilla concedendo la base a Romero, il singolo ad Angulo e un'altra base a Garbella e all'approssimarsi dei 70 lanci, viene castigato da Ustariz che con le basi piene spara una lunga battuta che scavalca l'esterno centro e regala ai Pirati la quinta vittoria di fila.

Informazioni su Carlo Ravegnani 268 Articoli
Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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