Patrini, tocca a voi: c'è una “perfect season” da difendere

Parte domenica dal Kennedy di Milano l’avventura 2018 dei campioni d’Italia del Malnate. Ed è subito derby contro i lanciatissimi Lampi (playball ore 10.30). Esordi a Casteldebole anche per Thunder’s 5 e Staranzano Ducks

Entra ufficialmente nel vivo il 22esimo campionato di baseball per ciechi con i debutti stagionali di Patrini Malnate, Thunder's 5 Milano, Staranzano Ducks e Roma All Blinds. Programma fitto sull'asse Milano-Bologna che, grazie all'ingresso di una fase anticiclonica sul Paese, dovrebbe finalmente garantirci baseball di qualità. Occhi di tifosi ed analisti equamente divisi tra il "Kennedy" di Milano e il "Leoni" di Casteldebole, teatri delle tre gare in programma da cui potremo trarre i primi spunti tecnici, prima ancora di qualsiasi indicazione di classifica, sulla condizione atletica, mentale e competitività delle candidate al titolo in questa prima fase agonistica. Squadre in campo a Casteldebole dalle 10, mentre mezzora più tardi sul glorioso Kennedy di Via Olivieri e riflettori accesi sul sentitissimo derby lombardo tra i due volte campioni d'Italia dei Patrini Malnate e i Lampi Milano.
Meneghini galvanizzati dal successo rotondo contro la Fiorentina all'Opening Day, attesi alla prova del 9 rappresentata dalla corazzata malnatese. Varesini egemoni assoluti in AIBXC da oltre due stagioni, reduci dal grande slam realizzato nel 2017 che ha portato in bacheca scudetto, Coppa Italia, Coppa Lombardia e il Torneo di Fine Stagione. È sempre difficile presentare degnamente l'esordio di una squadra dominatrice, chiamata paradossalmente quest'anno a difendere un percorso netto o perfect-season che dir si voglia. Comunque la si ponga, ci si trova inevitabilmente tra l'incudine e il martello. Scontato infatti scivolare in una prevedibile elegia celebrativa dell'ingranaggio perfetto di questi Patrini, più saggio allora forse mantenere un approccio asettico, equilibrato, in cui è doveroso sottolineare la fame di successi dei Patrini unita all'animus pugnandi che anche nei momenti di maggiore difficoltà hanno sorretto Malnate, permettendo ai ragazzi di skipper Chiesa di dare battaglia alla concorrenza e uscirne spesso vincitrice. Ai posteri, ovvero i nostri lettori, l'ardua sentenza.
Nel frattempo, Baseball.it ha cercato di aggirare l'ostacolo, catturando proprio la voce del manager Adriano Chiesa, condottiero tanto pragmatico e severo in diamante, quanto scherzoso, scanzonato, illusionista dialettico fuori dal coro davanti a telecamere e taccuini.
Con quali motivazioni vi affacciate al campionato 2018 in cui avete tutto da perdere sulla carta dovendo difendere una perfect season?
"Estremamente onorato di essere ancora il coach dei Patrini per un'altra stagione AIBXC, anche quest'anno porterò avanti il mio concetto di gruppo".
Morale della squadra, approccio all'esordio insidioso con un derby sempre imprevedibile?
"Domenica al Kennedy calerà un'orda di Patrini, con ben 10, dico 10 atleti nel dug-out. E tenete conto che purtroppo Gaetano Marchetto, una delle bandiere di questa squadra, sarà fermo sino a fine stagione".
Descrivici i volti nuovi che accompagneranno le ormai celebri icone Case, Casale, Burgio, Virgili, Okpara e Bossetti.
"C'è Michelangelo Agnello, che dopo il buon esordio al Torneo di Fine Stagione 2017, debutterà anche in campionato. Abbiamo poi Giuseppe Rosafio, già pronto ad esordire e stupire".
Un pensiero ai vostri avversari di domenica?
"I Lampi sono un'avversaria diretta nella lotta allo scudetto, legittimate contenders. Squadra coriacea, istrionica, sempre difficile da interpretare. Scenderemo al Kennedy comunque pronti a dare battaglia, faccia cattiva, sportivamente parlando. Giocheremo con ardore e calma, cercando di confondere gli avversari con le nostre proverbiali alchimie tecnico-tattiche, provando inoltre ad avvantaggiarci dal nuovo format 2018 con gare sulla distanza dei 9 inning".
Come sempre le dichiarazioni degli atleti varesini sono improntate a stemperare eventuali tensioni della vigilia. "La vedo dura" taglia corto il lead-off Marco "Beauty" Case, cui fa eco un quasi ecumenico Armando "Captain Malnate" Virgili: "Che Dio ce la mandi buona". Anche il solitamente compassato Gaetano "Mapelastic" Casale si adegua rapidamente all'atmosfera goliardica dei compagni. "Malnate, abbiamo un problema: loro sono più in forma dell'anno scorso", chiosa il Ministro della Difesa varesina. Giro di impressioni chiuso da un Chiesa quasi serio, comunque sereno e sorridente, che non dimentica per altro di regalarci i soliti titoli di coda ad effetti speciali: "Dai miei voglio agonismo e sportività. E poi, che vinca il migliore…. Sommando il colore blue dei Lampi al rosso dei Patrini si ottiene il viola, una Purple Rain si abbatterà domenica sul Kennedy: spettacolo assicurato!"

Ad aprire invece il programma a Casteldebole la sfida enigmatica, per questo affascinante e impronosticabile, tra Thunder's Five Milano e Bologna White Sox. Felsinei reduci dal sapore agrodolce rimediato nella sfida di Brescia all'Opening Day in cui, dopo aver sfiorato il bottino pieno in un paio di occasioni, hanno concretamente temuto una sconfitta beffarda prima di rifugiarsi in un insipido pareggio finale, che, nel celebre aforisma di George Brett "is like kissing your sister" (equivale sostanzialmente a baciare tua sorella). La voglia di riscatto dei Petroniani si scontrerà con il desiderio altrettanto forte di ritornare competitivi dei Thunder's Five milano. Tuoni lontani parenti oggi dell'Invincible Armada di De Regny, Crippa, Novali, Ghulam e Tedoldi che sino a 7 stagioni orsono dettava legge in AIBXC, sciorinando baseball champagne in diamante, simboleggiato e trasposto in musica dalla mitica "Thunderstruck" (AC/DC, adrenalina pura a tinte hard rock&heavy metal), spesso promossa ad inno ufficiale della squadra da atleti ed assistant coach meneghini durante il ciclo vincente dei Tuoni. T5 che da qualche stagione devono fare i conti con un complicato ricambio generazionale, unito all'appagamento naturale e fisiologico di un roster spremuto all'osso e che con lo sbocciare di nuove squadre in AIBXC, Brescia in primis, si è dovuto privare di colonne importanti a partire proprio da Sarwar "Homer King" Ghulam.
Restyling miilanese a 360 gradi illustrato a Baseball.it da un disponibilissimo Fabio Dragotto, capitano dei Tuoni già da qualche stagione. "I Tuoni, da quest'anno Thunder's Five Milano BXC, hanno vissuto in questa preseason un'ulteriore mutazione epidermica e tecnica. Non sarà facile infatti metabolizzare l'addio ai diamanti del grande Cristiano "Tato" Tedoldi, bandiera Thunder's per 15 anni, tra gli atleti più completi, incisivi, umili e per questo rispettati ed ammirati in AIBXC. L'assenza di Cristiano, unita alla sua leadership carismatica e silenziosa, rischia di metterci in ulteriore difficoltà, specie in difesa, punto debole della squadra. Domenica inoltre dovremo rinunciare al talento di Emannuele Mormino, ancora alle prese con fastidiosi problemi di salute all'orecchio. Schiereremo perciò Ferdinando Pellegrino, figliol prodigo rientrato in squadra dopo un anno sabbatico, a cui speriamo non tremeranno le gambe di fronte ad un esordio delicato. Anche quest'anno non potremo contare sull'eleganza armonica e muscolare di Arjola Dedaj, impegnata a 360 gradi con l'atletica paralimpica. Ci sono però i volti nuovi di Alessandro Bassi e Nevina Palmieri, alla prima esperienza con il batti e corri, frutti oggi ancora acerbi da far assaggiare in diamante. Diciamo che i Tuoni 2018 dovranno affidarsi una volta di più alla classe degli irriducibili Francesco "El Presidente" Cusati, Fabio "Littorina de Trastevere" Scali, come agli ormai veterani Ivan "Bomber" Nesossi e il sottoscritto, sperando in una rapida crescita dei rookies".
Novità anche nel dug-out che Dragotto ha sottolineato per illustrare il nuovo cambio sulla tolla Thunder's. Guida tecnica affidata quest'anno a Mario Scaletti, passato illustre da pitcher nel Milano 1946, Rho e Bollate, chiamato a sostituire il focoso Gianluca Giovinetti, rimasto comunque nel coaching staff, motivatore tecnico e psicologico fondamentale impagabile nell'ingranaggio meneghino. "L'arrivo di Mario Scaletti alimenta la tradizione di cui andiamo fieri, affidare cioè il timone della squadra ad un ex-grande del nostro baseball, sulla scia dei celebri De Regny, Novali, Crippa, Carestiato, Passarotto etc: a prescindere dal risultato del campo, vogliamo crescere con skipper che masticano e predicano baseball di alto livello. Inoltre, grazie all'azienda "Scaletti Porte", la squadra ha potuto acquistare nuove divise di rappresentanza. Vorrei anche ringraziare a questo proposito la nipote della nostra assistente Lina Burato che è riuscita a farci avere zaini nuovi griffati Virgo Parrucchiere, all'interno di quell'operazione di auto-finanziamento oggi comune a molte formazioni. Tra gli assistenti, segnalo l'ingresso di Giacomo Reina, classe 1998, risorsa già importante per la squadra, in una stagione ancora orfana, ahimè, della classe immensa e della profonda umanità di Daniele Crippa a cui naturalmente auguriamo di tornare presto tra noi".
Sollecitato scherzosamente a sbilanciarsi su obiettivi e ambizioni dei Thunder's 2018, Dragotto rimane comunque estremamente ottimista sulla stagione: "Nonostante un quadro tutt'altro che roseo, il morale alla viglia del playball è alto. Siamo un gruppo molto unito, che vive il realismo di non essere tra le squadre più competitive ed attrezzate del campionato, animato però da tanta voglia di divertirsi. L'ambizione maggiore resta naturalmente la consacrazione delle promesse come la crescita dei rookies e assicurare alla squadra un futuro giovane, motivato, prodromo fondamentale ai successi di un futuro che non vediamo troppo lontano".
Chiuderà la giornata la sfida tra Roma All Blinds e Staranzano Ducks, playball alle ore 14. Capitolini frenati in avvio di stagione da fattori climatici e logistici, smaniosi di scaricare rabbia agonistica e tossine in campo, mentre i bisiaci, roster 2017 confermato in blocco, promettono ai propri sostenitori le prime gioie ufficiali in diamante per voce del veterano Davide "Diaframma" Moreschi: "Abbiamo una base di tifosi caldissima, che ci ha sostenuto alla grande dal primo giorno. A loro, come al Presidente Buttignon, manager Carraro e all'intera Ducks Nation vogliamo regalare qualche vittoria di prestigio, lo meritano!"

 

Informazioni su Matteo Briglia 180 Articoli
Matteo Briglia è nato a Milano nel 1968 e lavora come Analista Programmatore Senior presso la Engineering SPA - Ingegneria informatica. Diplomatosi nel 1992 come traduttore simultaneo, due anni più tardi consegue la Laurea in lingue presso lo IULM di Milano (inglese, francese). Da sempre appassionato di sport, in particolare quelli americani, segue sin dall'adolescenza il football e il basket di cui ha iniziato a scrivere nel 1993 pubblicando brevi articoli su riviste online riguardanti la postseason NFL e i playoffs NBA. Ha poi cominciato ad interessarsi anche alla Major League Baseball intorno al 1994, nella stagione dominata dai Toronto Blue Jays, formazione di cui si è immediatamente innamorato una volta comprese a fondo le regole del gioco e migliorato l'inglese tecnico (per poter seguire via radio le cronache direttamente dai diamanti a stelle e strisce). Dal 1998 circa scrive appassionati resoconti sulla Major League, con approfondimenti su New York Yankees e Atlanta Braves, squadra del cuore ormai da un ventennio. Matteo segue in diretta in particolare la postseason della MLB, con testi cariche di emotività, colore e pathos emozionale che hanno sempre caratterizzato le sue cronache di non vedente rendendole più vicine alle narrazioni Blog. Da tre anni circa, ha scoperto il baseball per non vedenti, entrando in contatto con l'AIBXC (Associazione Italiana Baseball giocato da ciechi). L'esperienza lo ha talmente elettrizzato tanto che dopo una prova iniziale ha deciso di proseguire a giocare con i Lampi Milano. Dal maggio 2011 collabora con Baseball.it seguendo da vicino tutto quello che succede nel movimento del baseball per ciechi.

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