San Marino-Nanni, è già finita

La società ha emesso un comunicato dove si evidenzia "la mancanza di identità di vedute sul futuro"

Un anno, poco meno, tanto è durata l'avventura alla T&A San Marino di Marco Nanni. Oggi infatti è arrivata l'ufficialità dell'interruzione del rapporto tra la società del Titano e l'ex tecnico della Fortitudo, ma in realtà le sensazioni su un possibile "divorzio" erano nell'aria.
Nanni, come detto, era arrivato sul Titano un anno fa, ma era stato scelto dalla dirigenza sammarinese qualche mese prima, all'indomani dell'esonero di Doriano Bindi. Poi i problemi lavorativi hanno impedito al tecnico bolognese di prendere subito in mano la T&A che avrebbe poi guidato dallo scorso gennaio. Inutile girarci attorno, San Marino aveva scelto Nanni per tornare a vincere, un'operazione non riuscita né in Coppa Campioni dove Chiarini e compagni si sono fermati in semifinale, né soprattutto in campionato dove è arrivata una cocente sconfitta nella finale scudetto contro i Pirati.
E proprio quelle tre partite hanno fatto suonare il campanello d'allarme, lì qualcosa è scricchiolato nel rapporto tra la società e Nanni. E quelle divergenze sono poi proseguite al momento di pensare alla costruzione della squadra per il 2018, come si legge nel comunicato emesso dalla società oggi pomeriggio: "Le strade si dividono per mancanza di identità di vedute sul futuro e per la distanza di idee non colmabile tra le parti".
Sono 23 parole ma che spiegano chiaramente i motivi della decisione presa dai dirigenti sammarinesi. Che sono già al lavoro per scegliere il quarto allenatore dell'ultimo anno e mezzo, dopo che Bindi, Mazzotti e Nanni si sono alternati alla guida dei biancazzurri. Per il momento non si fanno nomi, non è esclusa neppure la possibilità che si punti su un giovane.

Informazioni su Carlo Ravegnani 269 Articoli
Carlo Ravegnani, nato a Rimini il 31 gennaio del 1968, ha iniziato la carriera giornalistica a 20 anni nell'allora Gazzetta di Rimini, "sostituita" dal 1993 dall'attuale Corriere Romagna dove lavora come redattore sportivo. Collaboratore per la zona di Rimini del Corriere dello Sport-Stadio, il baseball è stata una componente fondamentale nella sua vita: dapprima tifoso sugli spalti dello Stadio dei Pirati poi giocatore nel mitico Parco Marecchia e poi nel Rimini 86, società che ha fondato assieme a un gruppo di irriducibili amici. Quindi giornalista del batti e corri sulla propria testata e alcune saltuarie collaborazioni con riviste specializzate oltre che radiocronista delle partite dei Pirati assieme all'amico e collega Andrea Perari. Negli ultimi anni è iniziata anche la carriera dirigenziale, con la presidenza (dal 2014) dei Falcons Torre Pedrera. La passione è stata tramandata al figlio Riccardo che gioca lanciatore e prima base negli stessi Falcons.

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