Lo scudetto sott'acqua

Troppo il tempo concesso dagli arbitri per il ripristino del campo. D'altra parte l'UnipolSai era a un eliminato dalla vittoria. Ma prevedere che tutte le partite interrotte si riprendano dal punto in cui sono state sospese no?

Chi ha avuto la "sfortuna" di essere la scorsa notte al Falchi ha potuto assistere dal vivo al più brutto spot che il baseball potesse augurarsi di avere. E meno male che Rai Sport non ha concesso la diretta.
Una "partita" – gara6 delle Italian Baseball Series 2016 – cominciata alle 20 e 30 e assegnata all'UnipolSai, assieme allo scudetto, alle 2 e cinque minuti del giorno dopo. Sei inning giocati in attacco dal Rimini, cinque e un terzo più un uomo dai bolognesi. Due interruzioni: di circa un'ora e cinquanta minuti la prima, un'ora e trequarti la seconda, quella che poi non ha visto la ripresa del gioco ma gli arbitri mandare le squadre negli spogliatoi.
Anche per i tifosi più sfegatati della Fortitudo, quelli rimasti fino all'epilogo ufficiale, la gioia per lo scudetto della stella non ha potuto che essere relativa. Sì, colorito il vedere gli spettatori di Bologna in campo prima a spugnare e dopo a spalare la terra rossa, ma non è questo quello che contava in un incontro decisivo per la serie che assegnava il titolo di Campioni d'Italia. La "partita" è finita al 5°, metà bassa, con due out, Di Fabio nel box a uno strike. Altri lanci non ci stavano, tale e tanta è stata l'acqua scaricata sul diamante da Giove Pluvio. A qualche lancio dall'omologazione del risultato col 2 a 0 per l'UnipolSai, in casa, gli arbitri hanno concesso troppo tempo per il ripristino del terreno di gioco. Per una finale-scudetto (e previsioni che annunciavano altra pioggia).
D'altra parte ci sarebbe voluto un bel coraggio a mandare, regolamento alla mano, una squadra alla ripetizione del match dall'inizio, dallo 0 a 0, quando un'eliminazione in più avrebbe cambiato tutto. Anche se Serale ci ha messo del suo, in una situazione del genere, con lampi e tuoni tutt'attorno, pensandoci sopra più di una volta troppo, dando la possibilità ai battitori ospiti a chiedere tempo.
In una finale, così come non c'è il tie-break, non dovrebbe esserci la regola del quinto inning, con le due sole alternative del risultato valido o della ripetizione integrale dell'incontro in caso di sospensione prima o dopo tale confine. Sarebbe bastato statuire per i playoff (o anche solo per la serie finale) in caso di sospensione per qualunque motivo (sarebbe già stato così in caso di un guasto all'impianto di illuminazione) la gara si riprende e completa dal punto in cui è stata interrotta e tutto sarebbe stato più bello, e più sportivo.

Informazioni su Mino Prati 844 Articoli
Mino Prati, giornalista dal 1979, ha scritto di baseball per 'Il Giornale Nuovo', la 'Gazzetta di Bologna', 'Stadio', 'Tuttobaseball' e 'Baseball International' e 'Agenzia ANSA' e 'Il Resto del Carlino', oltre ad essere stato il curatore del sito BaseballNow. É stato anche direttore responsabile, a livello bolognese, di diverse testate tra cui 'Fuoricampo', 'Baseball Time' e 'Baseball Oggi', nonchè addetto stampa della Fortitudo Bologna. Ha lavorato per l'Ufficio Stampa F.I.B.S. Ha pubblicato l'Almanacco del Baseball, per la Nuova Sagip, nel 1980. Oltre che giornalista, vanta un'esperienza anche dall'altra parte "della barricata": ex-tecnico, dirigente di società, a livello di categorie minori praticamente da sempre (dal 1972) a Minerbio (in provincia di Bologna dove è stato uno dei fondatori della società), e come Direttore Tecnico nelle Calze Verdi Casalecchio (Serie A2-1991) prima e nella Fortitudo Bologna (Serie A1-1992/93) poi. Più volte eletto negli organismi locali della Federbaseball a livello provinciale e regionale. E' stato il Responsabile Editoriale di Baseball.It nel 2002.

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