L'Italia per il Premier 12 è un rebus

"Il successo è già esserci, se poi passiamo il turno…" Marco Mazzieri deve fare di necessità virtù per il Premier 12 e per il momento la situazione delle sue scelte avviene "nella nebbia". Difficile mettere insieme il roster per una serie di situazioni particolari. Alex Liddi e Tiago Da Silva, per esempio, sono in Winter League e lì non ci sono federazioni da contattare ma eventualmente le squadre. In un torneo che dura tre mesi, non si può immaginare di portare via un giocatore per uno…

 

"Abbiamo provato a chiedere di farli venire solo per dieci giorni, ma ai giocatori è stato risposto che sono liberi di venire con la Nazionale, ma poi non tornano lì – spiega il manager azzurro – e non me la sento di chiedere un sacrificio del genere, perché lì hanno entrate che con l'Italia non avrebbero". Poi c'è chi in azzurro ci andrebbe di corsa, ma non può: Colabello, Cervelli, Venditte…

 

"Sono inseriti nel roster dei 40 di Major e l'organizzazione vieta la partecipazione a una manifestazione del genere". Un'Italia tutta da definire, insomma, che ne approfitterà per mettere in luce qualche prospetto come Diego Fabiani, il lanciatore vincente della Juniores alla finale dell'Europeo contro l'Olanda, non ancora diciottenne. Una vetrina importante e una grande occasione per lui. Come per l'Italia, che arriva a questo Premier 12 grazie al piazzamento nel ranking della federazione internazionale all'11° posto. Una classifica che tiene conto delle attività delle squadre maggiori, ma anche dei risultati ottenuti a tutti i livelli nei tornei internazionali giovanili.

 

Un'Italia che vanta il primato nell'esperienza dell'Accademia e che continua a costruire tra i ragazzi. Un percorso che dà l'impressione di essere più visibile all'estero che dalle nostre parti, a dire il vero.