Rimini vince il braccio di ferro

I Pirati superano Padova (1-0) grazie a una prodezza difensiva di Romero e a un doppio di Olmedo al 7° inning. Bene Candelario, rilievo vincente per Escalona, salvezza di Moreno. I veneti si fermano a 2 valide

La prima sfida del trittico da dentro o fuori tra Rimini e Padova se la aggiudica la squadra di Munoz (1-0) che comunque deve sudare le fatidiche sette camicie per avere la meglio sui biancorossi del Tomasin. Classico duello di lanciatori, Candelario da una parte e Quevedo dall'altra confermano quanto di buono fatto vedere durante tutta la stagione e per i rispettivi attacchi c'è poco da divertirsi. E in queste partite, spesso chi segna vince. Lo fanno per primi i Pirati che devono aspettare il 7° inning per trovare con Olmedo (2/4) il doppio vincente (a punto Di Fabio in base con un singolo interno) sul rilievo Gonzalez, ex di turno. Ma se il punteggio era ancora sullo 0-0, il merito è tutto di Alex Romero, autore di una presa in tuffo da highlights di Mlb al 6° sulla battuta in ritardo di Sciacca, quando il Padova attaccava a basi piene e due out.

E' quella la svolta della partita. Dal possibile vantaggio ospite si passa infatti al punto decisivo dei Pirati, che poi proteggono l'esigua quanto preziosa dote con la staffetta Escalona (vincente)-Moreno (salvezza), mai in difficoltà contro le mazze padovane. Pur battendo due sole valide, gli uomini di Smith avevano comunque messo paura a Candelario, oltre che al 6° inning (tre basi ball) anche al pronti via, con il singolo del lead-off Pacini arrivato poi in terza sul sacrificio di Epifano e una palla mancata, con Alvarez in seconda (base e rubata). Ma con uomini in scoring-position e un solo out, Candelario se la cavava alla grande lasciando al piatto prima Chapelli e poi Sartori.

Nemmeno la partita offensiva dei Pirati è granchè, a conferma dei problemi riscontrati dal line-up neroarancione. Quevedo lascia qualcosa in ognuno dei suoi 6 inning lanciati, ma Rimini finisce per lasciare in base 8 uomini con il venezuelano sul monte. Finchè al 7° non arriva la botta decisiva di Olmedo. Stasera si replica sul diamante del Plebiscito a Padova.

Informazioni su Cristiano Cerbara 457 Articoli
Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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