Speranze, attese e una realtà (molto) complessa

A Nettuno l'attuale sodalizio rassicura sindaco e tifosi ed è a caccia di un sostegno economico nell'imprenditoria locale. C'è però una situazione debitoria da risolvere a breve. I tifosi possono solo attendere

Che a Nettuno ci sia una forte tendenza all'autolesionismo il sospetto lo si è maturato pensando alle cinque garasette di finale scudetto perse tra il 1997 e il 2011. Ad oggi, 5 gennaio, il futuro della squadra è ancora molto incerto, per non dire in pericolo. Parliamo della partecipazione all'Ibl, ovvero al massimo campionato, anche perché l'ipotesi di prendere parte alla A Federale sembra invece essere nelle tasche di entrambi i contendenti attuali. Già, perché nel frattempo la scena la stanno rubando due "anime", chiamiamole così, che tra reciproca diffidenza e rancori vecchi e nuovi stanno intanto facendo perdere tempo prezioso ad un ambiente che invece non aspetta altro che di vedere una squadra in campo.

L'allarme lanciato da baseball.it sulla situazione attuale ha fatto drizzare immediatamente le orecchie al sindaco Alessio Chiavetta che, se non ha impegni particolari, quando il Nettuno gioca in casa lo si trova tranquillamente seduto in tribuna. Preoccupato che uno dei simboli della città si trovi di fronte un futuro così traballante, ha convocato in sede Tonino Maiozzi, amministratore delegato, che ha ampiamente rassicurato sull'evolversi della situazione. La squadra è regolarmente iscritta, si sta lavorando per allestire una formazione competitiva e via discorrendo in un comunicato che trasuda ottimismo e gioia di vivere. Quel che manca è il nome di chi dovrebbe fornire il supporto economico. Il comunicato emesso dallo staff del sindaco parla di un Nettuno impegnato a chiudere a breve le trattative con alcuni imprenditori locali per il necessario sostegno finanziario. Una delle ipotesi potrebbe anche essere il ritorno della Danesi Caffè , ed in tal senso il nodo si scioglierebbe non prima del 15 gennaio. Fatto sta che a tanto ottimismo vanno affiancate giocoforza le difficoltà attuali (le illustreremo in seguito), così che per arrivare alla somma pattuita per l'iscrizione (avvenuta in ritardo) del Nettuno all'Ibl si è dovuti ricorrere ad una sorta di "colletta" tra dirigenti e simpatizzanti vari. Ibl che comunque rimane un obiettivo, non una certezza assoluta. Questo è stato giustamente ribadito per chiarezza e per non creare false illusioni.

In prima fila per salvare la squadra c'è Ruggero Bagialemani. Ritiratosi qualche mese fa da ogni discorso legato al baseball, e puntualmente riapparso con i primi freddi. Perché usiamo quel "puntualmente"? Chi scrive questo articolo ha controllato i suoi personali archivi e, dal 2002 ad oggi , ha resocontato su quattro dimissioni di Bagialemani sistematicamente rientrate qualche mese dopo. Quattro, senza contare quelle solo minacciate, annunciate per così dire "di pancia" dopo qualche delusione arrivata dal campo o dalle critiche. Ironia a parte, il "Pantera" si è sentito in dovere di tornare in ballo visto l'evolversi della situazione è si è fatto capofila per salvare il salvabile, tanto che nel frattempo si è anche delineato il volto di un possibile Nettuno futuro. Pronti ad entrare nella stanza dei bottoni ci sono, tra gli altri, il presidente del consiglio comunale Gianluca Franco, il capo segreteria del sindaco Marco Cestarelli, elemento vicinissimo ai Lions di Alfonso Gualtieri, una delle società giovanili che fa parte della franchigia.

Vada come vada, e si ritorna al discorso accennato prima, c'è una situazione debitoria abbastanza pesante da affrontare non appena si vorrà riaccendere il motore del Nettuno. In primis le utenze di luce, gas e acqua relative all'impianto, che come tutti sanno senza il saldo del pregresso non possono ritornare attive. Ci sono poi debiti tributari, debiti verso fornitori (manutenzione impianto, trasporti, viaggi, attrezzature…) e via discorrendo per una cifra non nota al centesimo ma sicuramente superiore ai 100.000 euro. Non ultime delle multe da pagare alla Fibs stessa, che dalla cifra iniziale sono state magnanimamente ridotte a 6.000 euro, pagabili in sei comode rate da 1.000 euro l'una. Nota a margine, pochi mesi fa si è venuto a scoprire che i rapporti tra il baseball ed i debiti a Nettuno hanno seguito strade perlomeno contorte negli anni passati, basta chiedere a chi deve ricevere soldi da un fantomatico liquidatore venezuelano, vicenda approfondita dai giornali locali lo scorso aprile . E' ovvio dunque che il supporto economico che arriverà (e tutti sperano che arrivi per la sopravvivenza della squadra) dovrà tenere conto anche di questa situazione di partenza non certo agevole, e non potrebbe essere escluso un intervento diretto dell'amministrazione comunale relativamente alle questioni legate allo Steno Borghese, da mesi privo di cure.

Dall'altro fronte, il secondo contendente è Domenico Della Millia. Qualche giorno fa, usciti i primi rumors sulla mancata partecipazione del Nettuno all'Ibl, è stato contattato dal presidente della Fibs, Riccardo Fraccari. Della Millia è in possesso della maggior parte del cartellini dei giocatori utili per disputare un campionato. Per lui l'Ibl è un'avventura troppo rischiosa e onerosa con le risorse a sua disposizione, al netto della A Federale che dà per certa. Se si vuole rimanere nel massimo campionato, ha dichiarato qualche giorno fa, occorre che ognuno faccia un passo indietro e si lavori insieme. Nel frattempo, proprio parlando di cartellini e mercato, i pezzi pregiati (Mazzanti, Ambrosino, Simone, Mercuri, Andreozzi…) hanno preso il volo verso altre destinazioni, tra svincoli e prestiti. Chi rimane, ha detto Della Millia, vuole lui come garante e basta questo per capire che rapporti ci siano tra i giocatori e la dirigenza attuale o eventualmente parte di quella futura.

L'errore (madornale, commesso anni fa) di delegare il settore giovanile a società esterne ha presentato oggi l'ennesimo conto salato, tanto che il Nettuno Baseball (a corto di risorse economiche) non può nemmeno contare sui giocatori cresciuti sul posto e sugli impianti comunali per disputare il campionato. Si deve passare attraverso la formula dei prestiti, degli svincoli o degli accordi tra le società giovanili. Sempre delicati e con molti interessi in ballo. Tanto che, vale la pena ricordarlo ma è una considerazione perlomeno ovvia, tra le varie questioni che per l'appunto ballano ci sono anche equilibri politici. Marco Cestarelli, ex vigile urbano e uomo "Lions", è adesso capo della segreteria del sindaco. Domenico Della Millia è non solo presidente del Comitato Regionale della Fibs, ma anche consigliere comunale eletto nelle file del centrosinistra, la coalizione che ha portato alla rielezione di Chiavetta la scorsa primavera e che includeva anche Gianluca Franco, presidente del consiglio comunale.

La soluzione più logica sembra scritta sulla pietra. Ci si rimboccano le maniche e si torna a parlare di baseball ponendosi un obiettivo a breve e a medio termine, anche perché siamo al 5 gennaio e ancora non si sa quale squadra ci sarà, chi gioca, chi allena e meno che mai quando inizierà la preparazione. Ma non sempre si ragiona per logica, quella che invocano i tifosi. Occorrerà aspettare che vengano svelati i piani definitivi. Se è tutto vero o è tutto un bluff, se ci sarà uno sponsor, o più sponsor, o neanche uno, lo si saprà perlomeno tra una settimana. Ed il tifoso? Intanto aspetta, adesso magari con le idee un filo più chiare su quello che lo attende.

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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