L'Unipol Bologna a metà dell'opera

Gara1 della finale di European Cup è senza storia. Rivero è intoccabile e la Fortitudo vince 10-0 al 7°. Rimini gioca male la carta Marquez e finisce con in pedana i ragazzi dell'IBL2. Stasera gara2 a Rimini.

La prima finale di European Cup 2013 termina con un punteggio che nulla avrebbe a che fare con una finale di European Cup. Dieci a zero Fortitudo e tutti a casa a fine 7°, con il Falchi bolognese in festa e le facce perplesse dei tanti tifosi riminesi arrivati sotto le Due Torri per dare manforte ai Pirati. Finisce con un figurone per l'Unipol e una serata da dimenticare per Rimini perché da una parte Rivero è intoccabile come da copione (9 strike-out alla fine) mentre sulla sponda neroarancione Marquez tradisce nervosismo fin dal primo uomo affrontato (4 ball secchi a Infante). Succede che Bologna segna 2 punti al 1° assalto presentandosi 8 volte nel box (decisiva la valida di Bischeri ma prima ancora i due errori difensivi di marca riminese), va sul 3-0 con un fuoricampo fotonico di Infante al 2° e manda in orbita anche Sabbatani, autore di un altro solo homer che al 4° fissa il punteggio sul 4-0, dopo che i Pirati avevano fallito una buona chance per aprire lo score (Buccheri e Bertagnon out con corridori in seconda e terza). A quel punto il dug-out riminese si consegna, esentando il suo pitcher numero uno in serata decisamente no e lasciando spazio ai ragazzi dell'IBL2, risparmiando gli altri pitcher per gara2. Il resto della partita non è esattamente consona a una finale di Coppa dei Campioni e si arriva alla sospensione per manifesta a suon di basi ball e colpiti. Rimini batte una valida in 7 riprese contro Rivero, con l'ultimo uomo del line-up (doppio di Babini al 3°): con questa produzione offensiva risulta francamente difficile pensare di vincere una partita. Bologna pesta dieci volte il piatto di casa base battendo 6 valide ma la differenza in campo si è vista tutta dal punto di vista della lucidità e della presenza nei momenti chiave. Per fortuna dei Pirati, anche uno 0-10 vale comunque "soltanto " uno 0-1 nella serie e stasera a Rimini potrebbe essere tutta un'altra storia. Difficile chiedere di più invece alla squadra di Nanni, che ora è già a metà dell'opera.

Informazioni su Cristiano Cerbara 457 Articoli
Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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