Derby di Milano, primo storico successo dei Lampi

Dopo sette anni e 31 tentativi arriva la vittoria sui Thunder's Five nella stracittadina meneghina. I Lampi, battuti di misura in garauno (4-3), chiudono la saracinesca in difesa e compiono l'impresa vincendo 1-0 in un secondo match spettacolare

E venne finalmente il giorno del tanto sospirato "derby della Madunina". Doppia sfida avversata dal maltempo, rinviata in due circostanze, ancora a forte rischio a dodici ore dal playball. Il cielo però si è concesso uno spiraglio d'azzurro in concomitanza con la festa del lavoro, salutato dal grande entusiasmo di Lampi e Thunder's Five che sono scesi subito sul glorioso campo Kennedy per giocarsi la stracittadina numero 31 e 32 in un'atmosfera decisamente surreale. Il giorno di festa ha infatti tenuto lontano dal diamante di via Olivieri il pubblico delle grandi occasioni, sugli spalti comunque le "torcide" a supporto delle due compagini non hanno mancato di regalare spettacolo. Il terreno allentato e l'inspiegabile giornata storta degli strafavoriti Thunder's Five (sei titoli negli ultimi otto anni e autentici mattatori del baseball per ciechi da oltre un decennio) offrivano due match estremamente equilibrati, forse poco spettacolari per chi ama un baseball offensivo dai punteggi stratosferici, parecchio godibile tuttavia per i palati più fini tra gli appassionati del nostro sport. Gare stradominate dalle difese, attente, aggressive, impeccabilmente posizionate dai due staff, che hanno avuto la meglio su attacchi asfittici, o meglio a corrente alternata, con polveri bagnate in una giornata che trasudava umidità da ogni zolla del Kennedy.
Nel primo match, partenza a razzo dei Lampi (3-0 dopo 4 riprese offensive) grazie alle prove maiuscole di capitan Maurizio "Metronomo" Scarso, Claudio Levantini, splendidamente sostenuti dal senegalese Bara Mbake Dieng e da un "certo" Matteo "Bedeo" Briglia, autore di 2 dei 3 punti realizzati in avvio di match.
Mentre crescevano fiducia e animus pugnandi nel dug-out dei Lampi, i Tuoni faticavano enormemente a ritrovarsi in diamante. Imballati nel box, incerti sulle basi, stranamente abulici e nervosi in difesa, i ragazzi guidati dal manager Brivio mettevano a segno soltanto 4 valide in 3 riprese e mezzo d'attacco. Una miseria se rapportata all'enorme produzione offensiva solitamente registrata da una formazione che annovera al proprio interno il miglior fuoricampista del nostro campionato da 5 anni (Sarwar Ghulam) e che comunque può contare sull'esperienza di Fabio Scali, Francesco Cusati, Cristiano Tedoldi, protagonisti del ciclo Thunder's che ha monopolizzato la scena del nostro battiecorri nelle ultime stagioni. Troppo brutti per essere veri i Thunder di gara-1 che infatti si scuotono finalmente nella parte centrale del match e in situazione di uomo in seconda e due eliminati regalano ai propri tifosi l'unico acuto di classe cristallina all'interno di una giornata funesta, firmando con Tedoldi, Scali e Cusati i tre punti che riportano la gara in perfetta parità dopo 4 riprese. La maturità acquisita dai Lampi unitamente alla rapida capacità di reagire positivamente agli schiaffi subiti evita ai ragazzi di manager Giurleo di sciogliersi in avvio di quinto inning sotto la pressione dei redivivi cugini. Lampi che tornano quindi a riempire le basi grazie alle valide di Scarso e Dieng e che si divorano letteralmente il punto del vantaggio nella parte alta del sesto. L'esperienza navigata dei Thunder's non perdona certo la leggerezza commessa dagli avversari che viene fatta pagare ai Lampi con lauti interessi. Arriva quindi il punto del sorpasso dei Tuoni nella parte bassa del sesto che regala ai ragazzi del Presidente Cusati il primo vantaggio di giornata, margine esiguo che tuttavia i Thunder's sapranno difendere nella ripresa successiva, conducendo perciò in porto un successo travagliato e conquistato per il rotto della cuffia.
Scorrendo il tabellino della prima sfida, salvano la faccia tra i Tuoni Scali (3 valide con un punto battuto a casa), Dedaj, Ghulam, Tedoldi e Cusati (2 battute valide a testa, ben distribuite ma poco redditizie); mentre tra i Lampi, ottima prova per Bara Mbacke (3 battute valide di cui una battuta a casa), Scarso (2 valide) e Briglia (una valida ma con 2 punti battuti a casa).
Al termine di gara-1 serpeggia tra addetti ai lavori e "analisti" (tra cui ci piace sottolineare la presenza graditissima di Claudio Arrigoni, inviato della Gazzetta dello Sport nonché profondo conoscitore degli sport per disabili) l'impressione generale di un secondo confronto sostanzialmente in discesa per i Thunder's Five: dopo aver letteralmente sudato le proverbiali sette camicie in un primo match complicato, avrebbero verosimilmente fatto fruttare il maggior peso del proprio attacco nel secondo match, dispensando agevolmente di avversari delusi ed amareggiati da un'impresa solo sfiorata ed evaporata negli ultimi scampoli di una gara che i Lampi avrebbero onestamente meritato almeno di pareggiare.
In gara-2 è uscita invece fuori tutta la rabbia, la maturità, la compattezza e la grande voglia di riscatto di un gruppo completamente rigenerato quest'anno da manager e coach, in primis Giurleo, Molon, Pagani, Zappa, Giovinetti e Napolitano. Gruppo notevolmente cresciuto sotto l'aspetto tecnico-tattico grazie all'innesto fondamentale tra gli esterni di Danny Oliveri, in cui Dieng, Granata, Scarso e Levantini costituiscono ormai una diga difensiva pressoché insormontabile contro cui vanno a cozzare anche i migliori slugger del nostro campionato. Il secondo match del derby milanese si riassume sostanzialmente in un clinic da cineteca inscenato in diamante dai Lampi che, dopo aver segnato con Oliveri il punto dell'1-0 nella parte bassa del secondo inning chiudono sistematicamente qualsiasi varco in difesa e si producono in assistenze acrobatiche e spettacolari che impressionano gli stessi Thunder's, lasciando a bocca asciutta la potente corazzata avversaria. Sul doppio gioco realizzato dall'interbase Ilaria "Folletto" Granata che pone fine alla gara, si scatena la festa selvaggia della tifoseria dei Lampi che sommerge d'affetto e lacrime i propri eroi, protagonisti, non ci pare di esagerare, di un'impresa davvero storica. Basta dire che è il primo successo dei Lampi sui titolati cugini in oltre 30 confronti e 7 anni d'attesa, sempre i Lampi sono stati autori di una gara stretta (1-0), autentica rarità in 17 anni di baseball giocato da ciechi. Senza dimenticare che l'invincibile armata dei Tuoni lasciata a zero punti è una circostanza che all'interno del titolato clubhouse meneghino nessuno ricorda. Quattro le valide per i Lampi (2 siglate da Levantini, di cui una per il punto della vittoria) e 2 targate Bara Mbacke e Oliveri con una battuta valida a testa. I migliori per i Thunder's sono stati Scali con 3 valide e Ghulam con 2. Grazie all'impresa compiuta ieri, i Lampi si mantengono in testa al girone Ovest del torneo e si preparano ad affrontare la propria fase di Intergirone con lo spirito di una squadra che vince, si diverte e possiede la piena consapevolezza di potersela giocare con le più forti. Prossimo avvincente appuntamento domenica 5 maggio a Milano sempre al campo Kennedy coontro i Bologna White Sox, ancora imbattuti.

Informazioni su Matteo Briglia 180 Articoli
Matteo Briglia è nato a Milano nel 1968 e lavora come Analista Programmatore Senior presso la Engineering SPA - Ingegneria informatica. Diplomatosi nel 1992 come traduttore simultaneo, due anni più tardi consegue la Laurea in lingue presso lo IULM di Milano (inglese, francese). Da sempre appassionato di sport, in particolare quelli americani, segue sin dall'adolescenza il football e il basket di cui ha iniziato a scrivere nel 1993 pubblicando brevi articoli su riviste online riguardanti la postseason NFL e i playoffs NBA. Ha poi cominciato ad interessarsi anche alla Major League Baseball intorno al 1994, nella stagione dominata dai Toronto Blue Jays, formazione di cui si è immediatamente innamorato una volta comprese a fondo le regole del gioco e migliorato l'inglese tecnico (per poter seguire via radio le cronache direttamente dai diamanti a stelle e strisce). Dal 1998 circa scrive appassionati resoconti sulla Major League, con approfondimenti su New York Yankees e Atlanta Braves, squadra del cuore ormai da un ventennio. Matteo segue in diretta in particolare la postseason della MLB, con testi cariche di emotività, colore e pathos emozionale che hanno sempre caratterizzato le sue cronache di non vedente rendendole più vicine alle narrazioni Blog. Da tre anni circa, ha scoperto il baseball per non vedenti, entrando in contatto con l'AIBXC (Associazione Italiana Baseball giocato da ciechi). L'esperienza lo ha talmente elettrizzato tanto che dopo una prova iniziale ha deciso di proseguire a giocare con i Lampi Milano. Dal maggio 2011 collabora con Baseball.it seguendo da vicino tutto quello che succede nel movimento del baseball per ciechi.

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