La Fiorentina trionfa nel baseball per ciechi

I toscani vincono la finale (15-9) e si laureano per la terza volta Campioni d'Italia, interrompendo l'egemonia dei Thunder's Five Milano. Una gara di esibizione al torneo di qualificazione del World Baseball Classic a settembre a Ratisbona

Esistono momenti in cui il destino, crudele o magnanimo che sia, non può essere negato, attimi cioè in cui la storia deve compiersi a prescindere. E domenica, sul diamante bolognese di Casteldebole, la storia ha sancito inequivocabilmente l'incoronazione della Fiorentina BXC a Campione d'Italia di baseball giocato da ciechi per la terza volta (i due scudetti precedenti nel 2000 e 2002), al termine di una finale di altissimo livello dominata dalla squadra di Valerio Ranieri e sospesa sul 15-9 all'ottava ripresa per impossibilità di rimonta degli avversari.
E poco ha inciso il fatto che di fronte agli atleti toscani, mentre si scriveva questa nuova pagina nella pur giovane storia del baseball per ciechi, ci fossero i Thunder's Five Milano, la corazzata ritenuta pressoché imbattibile, vincitrice di 6 tricolori nelle ultime sette stagioni (di cui quattro consecutivi a partire dal 2008).
Il corso degli eventi, domenica a Casteldebole, pareva ineluttabilmente segnato già in partenza. Lo si poteva avvertire negli applausi scroscianti e negli incitamenti che salivano dal folto pubblico assiepato sugli spalti del "Leoni", negli sguardi vitrei, comunque penetranti ed espressivi, di quei giocatori che telecomandati dall'adrenalina correvano sulle basi come nei rispettivi dug-out. E la Fiorentina BXC ne aveva semplicemente di più rispetto ai mitici Thunder's, in ogni reparto.
E' racchiuso in questa semplice chiave di lettura il trionfo piuttosto agevole, meritato e contro ogni pronostico dei "Ranieri Boys" che hanno chiuso tra lacrime di gioia e forte commozione un 2012 indimenticabile. Una stagione costellata da grandi successi ed attestati di merito strappati ad ogni discesa in diamante, offuscata ad una settimana dal match più importante dalla prematura quanto improvvisa scomparsa dell'amico Ivano Albertazzi, allenatore in seconda dei gigliati ed ex-grande giocatore della Fortitudo Bologna: una circostanza luttuosa che ha scosso profondamente l'intero movimento AIBXC e che probabilmente ha scatenato negli atleti e tecnici toscani quelle motivazioni che in conclusione hanno permesso alla compagine toscana di raggiungere l'ambito premio finale dopo appena due ore di gioco. Uno scudetto di enorme valore umano, tecnico e tattico, che probabilmente avrà sorpreso molti addetti ai lavori, ma che tuttavia come avevamo sottolineato su Baseball.it gli stessi giovani talenti fiorentini andavano accarezzando da tempo.
Atmosfera e pubblico delle grandi occasioni al "Leoni", degna cornice per una finale di grande richiamo. Dopo l'esecuzione dell'inno nazionale ed una cerimonia dai forti contenuti emotivi in ricordo di Albertazzi (commemorato con un minuto di silenzio prima del playball), il giapponese G. G. Sato in forza all'Unipol Bologna ha consegnato la prima pallina della gara al battitore milanese Fabio Scali che ha quindi aperto ufficialmente le "ostilità" in diamante. Dopo un insolito timido approccio dei pluricampioni d'Italia meneghini nel corso delle riprese iniziali, illuminato dal primo exploit di giornata del pakistano Sarwar "Homer King" Ghulam autore di un fuoricampo da 2 punti, la Fiorentina si scatenava in attacco segnando ben 5 punti nel primo inning con zero eliminati e si portava a condurre prepotentemente per 6-2 dopo due riprese nell'entusiasmo generale, con tifo decisamente a favore dei gigliati. Denny Oliveri e Giuseppe Comuniello subito in evidenza tra i toscani, scoppiettanti in attacco e quadrati in difesa, in grado di disinnescare le minacce provenienti dalle mazze milanesi. A parte il secondo fuoricampo del solito Ghulam, seguito dall'homerun di Arjola Dedaj che permettevano ai Thunder's di accorciare le distanze sul 7-4 dopo quattro riprese.
Fiorentina ancora avanti con disinvoltura al sesto inning (10-6) grazie alla continuità nel box dei tre tenori, Oliveri, Comuniello e Cascio, splendidamente supportati dai veterani Luigi Abate e Massimo Diana, impiegato come DH al posto di Danilo Musarella, mentre i Tuoni continuavano a stentare in difesa come in battuta, ma si tenevano disperatamente aggrappati alla finale con le bordate di Ghulam, autore del terzo fuoricampo nella parte alta della sesta ripresa.
L'inning successivo decretava il successo della Fiorentina. L'ennesima impresa di Ghulam permetteva infatti ai meneghini di avvicinarsi pericolosamente (10-9) dava la sensazione che la classe e l'esperienza di questi inossidabili Thunder's potesse permettere loro di piazzare la zampata decisiva nelle fasi finali di match ed acciuffare l'ennesimo trionfo. E invece, alla prova del nove, i gigliati hanno realizzato l'inning perfetto: al settimo, trascinati dai soliti noti, la Fiorentina metteva 5 punti spettacolari a referto infiammando il "Leoni" e allungando definitivamente sul 15-9.
Di fronte a tanta "furia cieca", i pluricampioni dei Thunder's 5, protagonisti di numeri da capogiro ed imprese memorabili nel corso di queste ultime sette stagioni, hanno dovuto chinare il capo e riconoscere la superiorità degli avversari. E' esplosa così la festa in diamante dopo l'ultimo out registrato dal manager Ranieri in seconda. Sono volati cappellini e qualche lacrima di gioia ha solcato il viso dei coach solitamente impassibili, seguita dal coro di ringraziamento dedicato dai "Ranieri Boys" ad Ivano Albertazzi. Un sogno diventato realtà.
Scorrendo rapidamente le statistiche di giornata, splendido Oliveri tra i gigliati che chiude con un ottimo 5 su 8 e 4 punti battuti a casa, sostenuto dall'impeccabile Giuseppe "Radar" Comuniello, mastino in difesa, autore di uno scintillante 5 su 8 nel box e 3 punti battuti a casa. Da sottolineare anche la prestazione come sempre molto lucida di Vanessa "Ciclone" Cascio, attenta in difesa, capace di battere 3 punti a casa con un 3 su 8 al piatto. Senza trascurare le prove di Diana e Abate.
Tra i Thunder's Five prova stellare di Ghulam, 7 su 8 nel box e 4 fuoricampo più 8 punti portati a casa, e della Dedaj, 2 su 8 con un fuoricampo e 1 punto a casa. Sotto tono le prestazioni di Tedoldi, Tralli e Ruisi, mentre Fabio Scali è autore di un ottimo 6 su 8 al piatto ma non riesce a portare fieno in cascina per i Campioni costretti ad abdicare dopo quattro stagioni consecutive.
Si chiude quindi il "cerchio magico" creato dal manager Valerio Ranieri, persona straordinaria e capace di stupire tutti a Firenze grazie ad un linguaggio semplice che arriva dritto al cuore dei ragazzi toscani, di cui ha saputo immediatamente guadagnarsi grande rispetto e fiducia.
L'immagine buffa e divertente, intenerita dal ritornello d'incoraggiamento ai suoi ragazzi "per la squadra, per la squadra", e l'ineffabile fischietto che gli è valso l'appellativo di "Trapattoni dell'AIBXC", non deve comunque offuscarne il ritratto di grande professionista che da anni caratterizza l'opera di Ranieri, tecnico serio che chiede il massimo in diamante, nello spogliatoio, nel dug-out. Un lavoratore instancabile che è riuscito a forgiare il giovane collettivo toscano con una mentalità vincente.
Emblematiche in questo senso le dichiarazioni rilasciate a Baseball.it da Giuseppe "Radar" Comuniello nell'immediato dopo partita: "Il grande merito di Valerio è stato quello di averci sempre tenuto con i piedi per terra quest'anno, trasmettendoci nello stesso tempo fiducia e consapevolezza delle nostre qualità. Non ha mai cercato alibi ad una nostra prestazione incolore, ci ha sempre spronato a migliorare perché forse quello che avevamo fatto non era sufficiente".
Sulla stessa lunghezza d'onda le parole di Cascio: "Credo che il momento decisivo di stagione sia coinciso con la sconfitta nello scontro diretto contro i Thunder's nella fase di Intergirone. Pur soccombendo, quella domenica abbiamo capito che potevamo giocarcela ad armi pari con loro. Oggi siamo entrati in diamante più determinati e sciolti del solito e… in qualche modo lo sguardo e gli incoraggiamenti di Ivano ci hanno dato una grossa mano".
Riconoscono sportivamente la sconfitta i Thunder's, sicuramente delusi ma sorridenti a fine gara, consapevoli di non essersi espressi ai massimi livelli, battuti comunque da una squadra che in finale ha giocato meglio in attacco come in difesa. "Prima o poi doveva succedere" ha sintetizzato il manager Crippa. "Mettiamola così… diciamo che abbiamo fatto un bel favore a tante persone che, grazie alla nostra debacle, sono uscite felici da questo diamante". Siamo convinti tuttavia che i mitici Thunder's Five faranno tesoro dell'inatteso passo falso compiuto in questa finale ed opereranno gli aggiustamenti necessari per presentarsi ai nastri di partenza della Coppa Italia, (prossimo appuntamento per il baseball AIBXC in programma a settembre), più agguerriti e determinati che mai.
Il baseball per ciechi va ufficialmente in "vacanza" anche se il movimento resta comunque impegnato in una serie di attività che nei prossimi mesi riguarderanno i vertici dell'Associazione AIBXC, ad iniziare dal Commissario Attività Agonistica Stefano Malaguti e dal Presidente Alberto Mazzanti. In agosto, infatti, un gruppo di tecnici terranno uno stage in Germania per una squadra tedesca ed una formazione francese, testa di ponte benaugurante per la diffusione del nostro battiecorri in quei Paesi.
Il Presidente Mazzanti ha inoltre confermato a Baseball.it che la squadra tedesca dei Bavarian Bats parteciperà al megatorneo che chiuderà la stagione del baseball per ciechi in programma il prossimo 7 ottobre a Casteldebole. Sono inoltre in corso contatti tra l'AIBXC ed alcune Associazioni di non vedenti giapponesi, condotti in prima persona da Hiro Tzugawa, coach della Fortitudo Bologna negli anni ‘80, nel tentativo di esportare nel Paese del Sol Levante la formula vincente ideata dal lungimirante Alfredo Meli. E' di questi giorni, infine, l'ufficializzazione da parte di Malaguti della partecipazione di due squadre miste di non vedenti ad una partita di esibizione del nostro baseball, inserita all'interno del torneo di qualificazione del World Baseball Classic, in programma a Regensburg in settembre, che certamente darà grande visibilità al nostro sport in quello che è il massimo contesto del baseball internazionale.

Informazioni su Matteo Briglia 180 Articoli
Matteo Briglia è nato a Milano nel 1968 e lavora come Analista Programmatore Senior presso la Engineering SPA - Ingegneria informatica. Diplomatosi nel 1992 come traduttore simultaneo, due anni più tardi consegue la Laurea in lingue presso lo IULM di Milano (inglese, francese). Da sempre appassionato di sport, in particolare quelli americani, segue sin dall'adolescenza il football e il basket di cui ha iniziato a scrivere nel 1993 pubblicando brevi articoli su riviste online riguardanti la postseason NFL e i playoffs NBA. Ha poi cominciato ad interessarsi anche alla Major League Baseball intorno al 1994, nella stagione dominata dai Toronto Blue Jays, formazione di cui si è immediatamente innamorato una volta comprese a fondo le regole del gioco e migliorato l'inglese tecnico (per poter seguire via radio le cronache direttamente dai diamanti a stelle e strisce). Dal 1998 circa scrive appassionati resoconti sulla Major League, con approfondimenti su New York Yankees e Atlanta Braves, squadra del cuore ormai da un ventennio. Matteo segue in diretta in particolare la postseason della MLB, con testi cariche di emotività, colore e pathos emozionale che hanno sempre caratterizzato le sue cronache di non vedente rendendole più vicine alle narrazioni Blog. Da tre anni circa, ha scoperto il baseball per non vedenti, entrando in contatto con l'AIBXC (Associazione Italiana Baseball giocato da ciechi). L'esperienza lo ha talmente elettrizzato tanto che dopo una prova iniziale ha deciso di proseguire a giocare con i Lampi Milano. Dal maggio 2011 collabora con Baseball.it seguendo da vicino tutto quello che succede nel movimento del baseball per ciechi.

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