Rovigo " boom boom" batte Padova a suon di fuoricampo

Duplice successo per l'Ilcea (due homer per Crescenzi) che si conferma in vetta, inseguono i Rangers giuliani che strappano solo una vittoria al Piacenza. Doppietta anche per il Ponte di Piave, gli altri tutti 1-1

C'è poco da fare, il baseball si fa grande quando offre uno spettacolo da applausi. E il gesto tecnico che sottolinea per definizione un talento grande così si chiama fuoricampo. Lo sanno bene a Rovigo, dove il campo è un po' più corto del consueto e gli homerun cadono dal cielo come grandine nei primi giorni d'estate. La sfida più importante del weekend tra Rovigo e Padova si è decisa proprio sulla capacità di spedire la pallina oltre la recinzione. Ha avuto la meglio la squadra di casa, per due volte, confermandosi sempre più leader del gruppone che vuole dire la sua fino alla fine. Redipuglia voleva la doppietta e si deve accontentare di un colpo. Uno a uno con un Piacenza che cerca vendetta e riscatto per una posizione di classifica che fa male. La Juve comincia bene col Bollate. Mette al sicuro gara-1 alla prima ripresa. E cade vicino al tramonto in gara-2, dopo 11 interminabili inning. Il Collecchio fa il corsaro in trasferta e mette il bavaglio al Codogno che sperava nel colpaccio per non perdere di vista la vetta. Anche qui, uno a uno per la gioia di Rovigo e dei suoi numerosissimi tifosi. Ponte di Piave va in gita a Bologna e raccoglie quanto era prevedibile. Due a zero ed emiliani che fanno il possibile per battere il record del minor numero di vittorie in campionato. Una domanda mi sia permessa: tutto previsto e prevedibile, oppure si voleva fare meglio ed è andata male? Perché la teoria del "cadendo si impara a rialzarsi" può fare bene fino ad un certo punto. In primis, ai giocatori, che a furia di prendere scoppole hanno il morale nei pressi delle caviglie e ogni sconfitta aumenta l'infiammazione. Poi, allo spettacolo, al pubblico, se anche a loro si deve tener conto quando si scende in campo. Ciò detto, forza Bologna, siamo tutti con te. Alla prossima vittoria, giro di campo in mutande e champagne per tutti.

Ecco un resoconto degli "scontri più importanti del weekend."

Ilcea Rovigo-Padova Tommasin  13-11/3-2

Sei a tre per la squadra di casa. Finisce così la speciale gara di "chi la butta fuori" tra due delle squadre più in forma del torneo. E' stato un doppio incontro tiratissimo, giocato da entrambe le parti al limite delle possibilità. Gara 1 si decide all'ottava ripresa. Padova aveva già messo in fresco la birra per festeggiare la vittoria: aveva appena segnato 3 punti e conduceva l'incontro per 11 a 8. Poi, il patatrac che cambia l'inerzia della gara. I lanciatori ospiti perdono consistenza e Rovigo ne approfitta. Due basi per ball e quattro valide (di cui 1 fuoricampo) e la frittata alla mentuccia è pronta. Entrano cinque punti e Padova cade nello sconforto. Fine della battaglia e doccia fredda per il ricevitore rodigino Crescenzi, autore di 2 fuoricampo e di una prestazione da cinque stelle. Gara 2 rimane viva ed entusiasmante fino al nono inning. Padova in attacco tenta il recupero. E' sotto di tre punti e non ha scelta, provare o morire. Le cose sembrano andare per il verso giusto. Sguassero manda i bambini a cercare la pallina oltre la recinzione. Mette a referto due punti e spera nei compagni. Che però combinano poco. Rovigo sempre più su, Padova niente di nuovo sul fronte occidentale, ottima prova.

Rangers Redipuglia-Rebecchi Piacenza  7-6/1-2

Gara 1 incerta fino alla fine. Prima avanti una squadra, poi l'altra e via di questo passo. Poi, è storia della nona ripresa, gli ospiti segnano un punto e raggiungono il pari che potrebbe garantire gli extrainning. Peccato che Bertolini indovini la stoccata che porta a casa il punto della vittoria per Redipuglia. Peccato per Piacenza, si intende e gloria e onori ai Rangers che ci hanno creduto fino alla fine. Sugli scudi, la difesa di casa, 3 doppi giochi e zero errori, tanto per cambiare. E il terza base Lopez, che spara 3 valide da due basi in cinque presenze al piatto, ma non registra nemmeno un Rbi. Per la serie, lui c'era, gli altri? Certo, tanto di cappello anche per Coromato, bravo davvero. Altro giro, altra corsa. Si alternano sul monte quattro lanciatori (due per parte) che la sanno lunga e si divertono a vedere la faccia triste e sconsolata dei loro avversari. Acosta e Figueroa per Piacenza e Yepez e Sena per Redipuglia concedono poco, pochissimo. La svolta arriva alla sesta ripresa. Yepez cala, perde la concentrazione per qualche minuto e incassa valide e due punti, che non verranno più recuperati da Redipuglia. Mamma mia che prova di Figueroa. Quattro riprese da standing ovation, congratulazioni davvero.

Juve 98 Torino-Bollate  8-3/3-6 (11°)

Roba dell'altro mondo. Capita che il lanciatore partente non entri in partita e l'incontro finisca prima ancora di cominciare. E' successo a Torino, dove Massimo Frigerio fa il possibile e pure di più per mettere nei guai il proprio manager. Prima ripresa e tante cose brutte: quattro valide, 1 base per ball, 1 lancio pazzo e 3 colpiti. Totale, sette a zero alla fine dell'inning numero uno. Cosa aggiungere? Buona la prova in attacco di Rosa Colombo, Robert, Collado e Capizzi. Gara 2 è roba da cuori preparati a sostenere emozioni forti ed intense. Astorga da una parte della collina e De La Cruz e Falcione dall'altra tengono molto bene per nove riprese. Tanto che alla fine è aprità 3 a 3 e tocca andare agli extrainning. Che vengono decisi all'attacco numero undici da una prestazione così così del closer bianconero Provenzano, che inizia con un lancio pazzo e concede un doppio ad un super Penaloza che chiude la partita. Numeri che dicono della gara: 10 a 5 il conto delle valide per la squadra di casa, che dunque batte tanto e di più ma non raccoglie; 5 a 1 il conto invece delle basi rubate per gli ospiti, che corrono tanto e bene. Insomma, il ricevitore Penaloza batte nettamente il collega di ruolo Collado per 4 a 1, tanti sono i corridori che sono riusciti a fulminare prima dell'arrivo in base.

La classifica:

Rovigo 750; Redipuglia 666; Codogno 615; Juve e Padova 560; Bollate e Ponte di Piave 500; Piacenza 461; Collecchio 384; Bologna 38.

 

 

Informazioni su Dario Pelizzari 37 Articoli
Suo padre giocava a baseball, e pure bene. Lui, no, al baseball ha preferito il calcio, che però gli ha dato poco. Scrive praticamente da sempre, da quando qualcuno gli ha detto che con la penna non se la cavava male. E' nato nel 1975, vive e lavora Torino come giornalista freelance. Tifa Florida Marlins e legge Zagor, che intende imitare, prima o poi.

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