Rovigo schiacciasassi mette sotto anche Piacenza

L'Ilcea consolida il primato nel girone A con la 14esima vittoria sui 18 incontri (al primo extrainning gara-2). Anche Bollate centra la doppietta contro gli Athletics. A Padova, guai con la luce, salta la seconda partita

La prima di andata del girone A selle serie A dice che Rovigo è diventata ufficialmente la squadra da battere. E' prima in classifica, sforna prestazioni da applausi e mette sotto anche formazioni di prima fascia, come il Piacenza. Codogno e Redipuglia sono nel gruppone di testa, insieme con Padova e Juve 98, che attendono il verdetto degli uomini della giustizia per via di un incontro, gara 2, che si interrompe alla quinta ripresa a causa dell'impianto di illuminazione che non funziona a dovere. Ponte di Piave e Collecchio vivono alla giornata, così come il Bollate, che ritrova gioia e numeri con il Bologna che non ne azzecca più una.

Ilcea Rovigo-Nordmeccanica Piacenza 10-5 / 4-3 (10°)
Gli ospiti assaporano il gusto della vittoria in gara 1 fino alla sesta ripresa. Sono in vantaggio di due lunghezze (5 a 3), Lucena sul monte fa bene e tutto sembra andare per il verso giusto. Poi, il crollo. Un errore apre la strada all'attacco rodigino che spara pesante e mette in castigo i rilievi ospiti. Entrano 7 punti in due inning, partita finita. Tiratissimo l'incontro del pomeriggio, dominato o quasi dai due lanciatori partenti Salas e Figueroa, che concedono briciole. Decide la gara un singolo di Weidner alla decima ripresa. Molto bravo il rilievo di casa Filippo Crepaldi ad addormentare le mazze avversarie per tre inning.

Eurodifarm Codogno-Rangers Redipuglia 4-0 / 1-3
Signore e signori, in piedi per tributare il giusto omaggio ad uno dei migliori giocatori della serie A degli ultimi anni, Rodrigo Bruera. Difficile che sbagli una partita, lancia con la precisione di un pro e l'astuzia di quelli bravi. E' lui a mettere sotto scacco i battitori friulani in gara 1. Sei valide sei e una base per ball, il resto è grazia. Redipuglia non ci sta a tornare a casa triste e sconsolato e spedisce sul monte tal Yepez, un altro numero uno del lancio di precisione. Appassionante il suo ruolino di marcia, dalle sue parti non si passa e Codogno arranca. E cade. Bene tutti sulla pedana, da una parte e dall'altra. Se Rovigo trema, sono queste due formazioni che sembrano avere la qualità necessaria per approfittarne.

Padova Tommasin-Juve 98 8-3 / nd.
Calano le tenebre e la luce si fa sempre più flebile. Fino a scomparire del tutto per un'ora abbondante. La squadra di casa prova a risolvere il guaio come può, gli ospiti si sbracciano per tornare a casa e non pernottare da quelle parti. Telefonate su telefonate, poi la parola definitiva all'arrivo dal capo degli arbitri che dà il rompete le righe e manda tutti a casa. Storia di gara 2, per il momento archiviata tra le partite da recuperare, anche se i bianconeri si rivolgeranno probabilmente al giudice sportivo per far valere il principio della responsabilità oggettiva. La gara del pomeriggio aveva visto trionfare la squadra di casa, che ha approfittato di incertezze grandi così sul monte bianconero. Sugli scudi, per Padova il partente Faccini, ancora decisivo, e il terza base Leone.

Ponte di Piave-Collecchio 1-4 / 8-4
Inizia male la domenica per i giocatori di casa che perdono la prima partita perché il partente emiliano Dazzi fa il fenomeno. Per lui, otto riprese da leccarsi i baffi. Gara 2, la vendetta, è un mezzo capolavoro di Hereaud, che recupera palline in ogni dove, batte come un fabbro e corre come un antilope. Collecchio abbozza un sorriso e un applauso, Ponte di Piave si lustra gli occhi. E' uno a uno. Felici tutti, felici nessuno.

Bollate-Bologna Athletics 12-3 / 11-0 (7°)
Se le partite di baseball della serie A italiano fossero oggetto di scommesse, queste partite non sarebbero state quotate. Troppo grande la differenza tra le due squadre, Bollate la fa da padrone, Bologna si lecca le ferite. E pensa a fare accumulare riprese ed esperienza ai suoi giovani in prospettiva della prossima stagione.

Informazioni su Dario Pelizzari 37 Articoli
Suo padre giocava a baseball, e pure bene. Lui, no, al baseball ha preferito il calcio, che però gli ha dato poco. Scrive praticamente da sempre, da quando qualcuno gli ha detto che con la penna non se la cavava male. E' nato nel 1975, vive e lavora Torino come giornalista freelance. Tifa Florida Marlins e legge Zagor, che intende imitare, prima o poi.

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