Anche Faso ai "February Suites" della Mine

Successo per l'ultimo evento in casa dell'azienda che produce la prima mazza made in Italy in faggio. Presenti Avagnina, Chiarini, Pantaleoni, Imperiali, Sheldon, Vaglio, oltre ai tecnici Illuminati, Aluffi, Marchitelli, Rosso e Spataro

A Zogno, centro della provincia bergamasca dove è situato il quartier generale della Mine, marchio che identifica la prima mazza da baseball made in Italy in faggio, c'era anche Faso, Presidente dell'Ares Milano, in compagnia del piccolo Matteo che, per effettuare i primi swing, ha avuto una mazza realizzata su misura.
Ed è stato proprio Faso a dar lustro all'ultimo dei tre eventi della Mine denominati "February Suites", assieme alla consueta e folta partecipazione di giocatori e coach in rappresentanza dei club italiani: da Avagnina, neoacquisto del San Marino al riminese Chiarini, da Pantaleoni a Imperiali, da Sheldon a Vaglio, fino ai tecnici Illuminati, Aluffi, Marchitelli, Rosso e Spataro, in rappresentanza di san Marino, Torino e Milano.
Seguendo il format, ampiamente sperimentato, tutti i giocatori si sono alternati alla prova delle mazze Mine in un tunnel di battuta fatto arrivare appositamente dagli Stati Uniti e posto all'interno di uno dei capannoni dell'azienda. Dopo aver battuto, ciascun giocatore ha richiesto le modifiche sulle mazze più gradite, apportate in tempo reale dal team Mine, così che ogni giocatore ha potuto provare e aggiudicarsi la "sua" mazza personale ("tailor made" o sartoriale). Tutto ciò a conferma del know-how e della tecnologia all'avanguardia che consente non solo tempi di modifica rapidissimi ma anche la possibilità di indicare la tracciabilità di ogni singola mazza.
Soddisfazione in casa Mine per la riuscita dell'iniziativa soprattutto da parte dell'Amministratore Delegato Stefano Minelli, del responsabile commerciale del brand e animatore instancabile delle "February Suites" Gaetano Cristiano. Un esperimento destinato al movimento italiano, in attesa di vedere Mine anche sui diamanti europei e chissà, un giorno, neanche troppo lontano, su quelli americani.

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