Escalona, alla T&A non c'era più posto

La società del Titano ha lasciato il pitcher venezuelano perchè a fine gennaio al consolato di Caracas non esisteva ancora nessuna pratica per ottenere il passaporto italiano.

La T&A saluta Josè Escalona e a quanto pare non poteva fare diversamente. A quanto ci è dato sapere infatti il mancino venezuelano avrebbe potuto giocare sul Titano soltanto da straniero, ma la T&A le sue scelte in fatto di pitcher stranieri le ha già fatte confermando come partente Henry Bonilla e ingaggiando il rilievo Renèe Cortez. Dopo aver atteso a lungo il perfezionamento dell'iter burocratico per l'italianizzazione di Escalona, operazione che avrebbe permesso a Bindi di utilizzarlo come prezioso rilievo nella partita dei lanciatori non Asi, la T&A aveva deciso di rompere gli indugi e indagare personalmente presso il consolato italiano di Caracas, in Venezuela. E a precisa richiesta la risposta pervenuta è stata che fino agli ultimi giorni del mese di gennaio non esisteva nessuna pratica Escalona, nessuna documentazione ancora prodotta e/o presentata per ottenere il passaporto italiano. Ecco perché San Marino ha lasciato definitivamente cadere una pista che aveva battuto a lungo sperando in una soluzione positiva in tempi accettabili. Pista che ora tenterà di battere il Nettuno, che dopo l'anticipazione di Baseball.it ha annunciato ufficialmente sul proprio sito l'ingaggio del pitcher di Lara, riservandosi evidentemente la possibilità di tesserarlo anche come straniero nella peggiore delle ipotesi.

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Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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