Bologna reagisce e conquista gara2 con un secco 10-0

Energico riscatto della squadra di Marco Nanni nel sabato pomeriggio dopo la sconfitta di venerdì sera.Betto dominante.Mazzuca 3 RBI. Richetti 5 pgl.Nettuno frana in difesa

La Fortitudo si scuote. Reagisce. Non vuole continuare a prender schiaffi. Smette di autoflagellarsi o autocommiserarsi dopo lo scudetto perduto d'un punto in gara7 contro Parma. La stagione prosegue, la vita va avanti. La banda di Nanni cerca di riprendere in mano il proprio destino. Colpita nell'orgoglio, si ribella alla sconfitta (3-4) di venerdì notte nella prima sfida della finale di Coppa Italia. E il sabato pomeriggio dei biancoblù bolognesi si trasforma in una galoppata imperiosa, che non conosce ostacoli. Vittoria perentoria, per manifesta superiorità, 10 a 0 all'ottavo inning.
Il Nettuno non ha lo spirito della sera prima, pasticcia, è sfasato in difesa, subisce l'intensità bolognese, tiene male il campo, commette cinque errori (anche due nello stesso inning), accusa un big-inning da cinque punti al 6°, non prova neppure a mettere un po' di pressione su Betto.
Giampiero Faraone, manager dei nettunesi, ha gli uomini contati. Deve addirittura rinunciare a Perez, uscito da gara1 con uno stiramento. Cosicchè infila nel line-up, a fare da "battitore designato", un lanciatore: il quarantaduenne Massimiliano "Catozza" Masin il quale, in ventidue anni di carriera e circa 370 partite nella massima serie, era andato a battere appena 19 volte…

Nettuno propone un Richetti così così: non dominante sul monte di lancio. Al contrario di Fabio Betto, grande maestro dell'arte del controllo.
Betto trasmette sicurezza e serenità alla sua squadra, lancia con il solito grande senso tattico, è praticamente intoccabile e infatti concede appena briciole agli avversari: tre valide e una base su ball. Il Nettuno è prigioniero dei lanci "scientifici" del veterano pitcher di Castelfranco Veneto. Anche un bomber come Beppe Mazzanti (che era stato decisivo venerdì in gara1) non raccoglie nulla contro Betto. Rimane a mani vuote, Peppe. Ma neppure si sforza più di tanto, evidentemente capisce fin dall'inizio che ci sono cose storte e che il Nettuno di questo sabato pomeriggio non c'è.
Bologna assale il team di Faraone fin dall'inizio (in un attimo è 1-0), ne mette sotto pressione la difesa che infatti sbanda e barcolla. Nella posizione di interbase Renato Imperiali parte bene, si esibisce in tre belle giocate sul secondo turno d'attacco di Bologna. Poi… si scompone, appare meno fluido e più appesantito con il passare degli inning. E alla quarta ripresa è proprio un errore di tiro di Imperali in prima base ad aprire la serie delle incertezze difensive nettunesi. Ancor peggio farà, nello stesso attacco di Bologna, il catcher Vinicio Sparagna che sbaglia di grosso un tiro in terza nel tentativo di evitare la rubata d Angrisano. La pallina passa, vaggiando verso l'esterno sinistro, mentre Angrisano arriva a punto e Reginato raggiunge – su questo errore – la terza base. Successivamente, un singolo di Fornasari manda a casabase anche Reginato per il 3-0.
Il sesto inning è quello della crisi di Richetti, che viene sostituito dopo aver concesso in questa ripresa una base su ball e tre battute valide. Scende, l'italo-venezuelano del Nettuno con questi numeri: 5.2 rl,5 k, 2 bb, 7 bvc, 7 punti subìti (5 dei quali sono "guadagnati" su di lui). Giampiero Faraone allora chiede al suo dh Masin di prendere la strada del monte di lancio. Soldato fedelissimo, Masin obbedisce. E' un giocatore che per una vita ha dato tutto a questa casacca, al suo Nettuno. Emerita il dovuto rispetto. Ma ora Masin è ormai un ex: in 0.1 rl, concede 1 base, 2 valide e soprattutto – da difensore, su un'assistenza a casabase – commette un erroraccio di tiro che provoca la segnatura di due punti alla sesta ripresa. E' lì che comincia il big-inning da cinque punti della Fortitudo Ugf. Giù dal monte anche Masin. E dopo… Faraone si rivolge ai ragazzi: Yuri Morellini (classe 1993) e Milvio Andreozzi (anch'egli del '93), i quali restano a "zero" come pgl e però non possono evitare ai bolognesi di firmare gli altri due punti per il 10 a 0 della "manifesta superiorità". Partita che finisce all'ottavo inning. E c'è un po' di gloria anche per Frank Balbuena, lanciatore del Castenaso, il Club che fa franchigia con la Fortitudo. Balbuena chiude con due strikeout consecutivi.
Bologna in questa partita a senso unico batte dieci valide. E si guadagna 5 basi su ball. Per tutto il resto… ci sono i cinque errori difensivi del Nettuno.
Joe Mazzuca, con 2 su 5 e 3 RB!, risulta la mazza più efficace della Fortitudo. Bene anche Fornasari (2 su 4) e Landuzzi (2 su 5).
Per Betto partita magistrale, e solo 79 lanci in 7 riprese sul monte.
Con questo perentorio successo la Fortitudo riporta la serie in parità. E ora di nuovo squadre in campo per uno "spareggio" che si annuncia lungo ed emozionante nel sabato notte. C'è da conquistare la Coppa Italia, che vale un posto per la European Cup del prossimo anno.

Informazioni su Maurizio Roveri 192 Articoli
Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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