Addio Rimini, Cabalisti passa al Godo

A 48 anni, il lanciatore vicentino lascia i Pirati dopo 20 campionati, 5 scudetti ed una Coppa Campioni – Mignola, team manager: "Ci mancava un uomo d'esperienza come lui sul mound"

Nell'84 l'esordio in Serie Nazionale con la Julialpina Trieste, nell'87 il passaggio al Verona, l'anno successivo al San Marino. E' datato 1989 l'accordo che lega Roberto Cabalisti con la Ronson Lenoir Rimini, squadra con cui giocherà ininterrottamente per un ventennio. Fino al 26 luglio dell'anno scorso, quando al Falchi di Bologna il longevo lanciatore vicentino (è nato nel febbraio del 1961) disputa la sua ultima partita con la casacca dei Pirati. E taglia lo straordinario traguardo delle 500 partite sul mound nel massimo campionato.
Giovedì scorso, nel corso della conferenza stampa di presentazione di Mazzotti quale nuovo manager della Telemarket, Zangheri, numero uno di via Monaco, lo aveva pubblicamente ringraziato dicendo, però, non rientrava più nei piani tecnici della società, almeno come giocatore.
Detto addio al Rimini, Cabalisti non ha esitato un attimo quando, poche ore dopo, è stato avviato il primo contatto con il Godo. Troppo forte il richiamo del diamante ed è bastato davvero poco per ricominciare subito: una visita al campo "Casadio" di via Rivalona, qualche lancio nel bullpen e l'accordo con la società ravennate si è concretizzato.
A 48 anni Cabalisti, leggenda vivente del baseball italiano, vestirà quindi la maglia del Godo, dopo una carriera al vertice con il Rimini, di cui è stato capitano e bandiera e con cui ha vinto tutto quello che poteva vincere. Il palmares dell'iron-ma di Vicenza è invidiabile: 5 scudetti, una Coppa Campioni, 48 presenze in Nazionale, due Olimpiadi (Atlanta 1996 e Sidney 2000)
"Credo che Roberto troverà a Godo mille motivazioni – ha detto il Team Manager, Gigi Mignola a Baseball.it – Questo gruppo sta lavorando molto, si sta saldando e l'arrivo di un giocatore come lui può solo che fare bene. D'altronde il nostro obiettivo è proprio questo: creare i presupposti per lanciare giovani talenti al fianco di uomini d'esperienza che possano essere di supporto anche la manager. E con Cabalisti abbiamo completato l'opera. Avevamo già Escalona in diamante, De Franceschi agli esterni, ci mancava un giocatore con la sua competenza sul mound".

Informazioni su Filippo Fantasia 656 Articoli
Nato nel 1964 ad Anzio, si occupa di sport USA e in particolare di baseball, pur svolgendo a tempo pieno attività professionale come Ufficio Stampa e Relazioni con i Media italiani e internazionali. Dal 1992 collabora con Il Giornale, in precedenza ha scritto per Tuttosport, La Stampa, Il Resto del Carlino, Il Tirreno, Corriere di Rimini, Guerin Sportivo, Play-off, Newsport, Baseball International, Sport Usa, Tuttobaseball. In ambito radio-televisivo ha effettuato radiocronache e servizi per conto di diverse emittenti quali Radio Italia Solo Musica Italiana, Italia Radio, Radio Luna LT, Radio Enea etc. Ha inoltre condotto programmi e realizzato speciali per alcune televisioni locali: nel 1998 ha curato il video "Fantastico Nettuno" dedicato alla conquista dello scudetto della squadra tirrenica (di cui è stato anche capo ufficio stampa). Significative sono state anche le esperienze vissute personalmente negli USA: gli ottimi rapporti instaurati con gli uffici stampa di diversi club (in particolare dei Red Sox) e con le redazioni dei quotidiani Boston Globe e Boston Herald che gli hanno permesso di approfondire i diversi aspetti legati al baseball e alla comunicazione sui media. E' stato il primo Responsabile Editoriale di Baseball.it, incarico che ha dovuto momentaneamente abbandonare per impegni professionali, tornando poi in seguito per assumere l'incarico di Direttore Responsabile. Nell'ottobre del 1997, durante le finali scudetto, ha curato il primo “play-by-play” in diretta su Internet del baseball italiano. Nell'estate del 1998 ha svolto attività di supporto all'Ufficio Stampa del Campionato del Mondo di baseball, con ampi servizi in voce per Radio Dimensione Suono Network e RDS Roma.

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