TORONTO – Un abbraccio in campo con Francisco Cervelli appena finita la partita "ma torno negli spogliatoi e faccio lo stesso con tutti i miei ragazzi, sono stati eccezionali". L'Italia esce dal Classic, sarebbe stato un miracolo andare avanti, e Marco Mazzieri pensa subito alla squadra e a questa "fantastica esperienza, da quando ci siamo ritrovati il 24 febbraio, giocando sempre meglio". Anche oggi, finché è stato possibile: "Purtroppo con il Venezuela non riusciamo a trovare un buco, avevamo l'uomo in seconda e Mazzanti ha battuto profondo ma è stato preso al volo, nell'inning dopo con basi cariche a Chiarini è andata male ugualmente, poi loro sono stati come squali, appena aperta una ferita non ci hanno più mollato, è un classico delle squadre latine".
Tutti si chiedono perché sia uscito Ottavino: "Avevamo un accordo con la major, non poteva superare i 50 lanci, questo ragazzo ha firmato per Saint Louis, abbiamo anche delle responsabilità verso l'organizzazione e verso di lui, non dimentichiamoci che siamo all'inizio della stagione".
Un bilancio della spedizione per il manager è comunque positivo: "Ci fa piacere per come sono andati i ragazzi, a questi livelli purtroppo non puoi permetterti di sbagliare nulla".
E' già tempo di pensare al mondiale, cosa resta per la manifestazione di settembre? "Un gruppo di italiani solido che ha fatto una esperienza di altissimo livello, mi riferisco anche a quei ragazzi che hanno svolto con noi la preparazione e poi non sono stati qui. Adesso vediamo da qui a settembre". Ci sarà qualcuno dei giocatori delle organizzazioni di major? "Noi puntiamo sul nostro zoccolo duro, io dico sempre che fatta la torta speriamo di metterci qualche ciliegina, ma è dalla stessa torta che dobbiamo mangiare in continuazione".
Ma almeno Liddi e Maestri? "Vedremo". E va ad abbracciare i suoi ragazzi.
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