Sotto il segno dei Diamondbacks

Partenza a razzo per Arizona che dopo poco più di un mese ha il miglior record dell’intera Major – Dopo un pessimo avvio, prima vittoria dopo 7 sconfitte, i Tigers rialzano la testa e sono ancora in corsa – San Diego: chi l’ha visto?

nA poco più di un mese dall'inizio del campionato americano di baseball, è sicuramente Arizona la squadra più in palla. I Diamondbacks sono partiti letteralmente a razzo e con 23 vittorie e 12 sconfitte (miglior record della MLB) dominano la West Division della National League dove, almeno nelle previsioni, ci si aspettava molto di più dai Los Angeles Dodgers del nuovo manager Joe Torre, che ha lasciato la guida degli Yankees dopo 12 anni e 4 World Series conquistate, ma anche dai Padres del super-pitcher Jake Peavy. n

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nProprio San Diego sembra attraversare una crisi nera: peggior record della lega con 12 vittorie e 23 sconfitte (esattamente l'inverso dei D-backs) e a ben 11 partite dalla vetta, in 35 gare disputate. Certo è presto per fare bilanci, ma da una franchigia che lo scorso anno ha perso l'accesso alle post-season dopo uno spareggio al cardiopalma contro Colorado, ci si aspettava qualcosa di più. n

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nMolto più equilibrate appaiono invece le altre due Division della NL. La East vede momentaneamente avanti Florida che tira un gruppo composto da Philadelphia, Atlanta e New York tutto compresso in 2 lunghezze di distanza. Analoga situazione nella Central dove, un pò a sorpresa, nella lotta tra i più accreditati Cubs e Brewers sono spuntati i Cardinals. Un buon inizio per St. Louis, che deve molto al buon momento di forma di Albert Pujols in attacco e di Jason Isringhausen in difesa. Il closer è ad un passo dalle 300 salvezze in carriera (ne mancano appena 8), e su 15 opportunità ne ha colte già 11. n

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nNella American League, le conferme arrivano dalla West Division dove Angels e Athletics sembrano già aver messo in chiaro quali sono i valori in campo per questa stagione. La lotta al pennant sembra essere un discorso a due, visto che i Mariners sono già ad 8 lunghezze e che Texas non sembra brillare particolarmente. n

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nA proposito di delusioni, nella Central, Detroit è stato protagonista di una pessima partenza stagionale. La prima vittoria è arrivata dopo 7 sconfitte consecutive e con una squadra che, dopo essere stata additata come strafavorita alla conquista del pennant, sembrava allo sfascio. Guillen e compagni invece non hanno perso la testa e adesso, seppur ultimi nella Division, sono a sole 3.5 lunghezze dai capofila Minnesota Twins. n

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nNella East Division tutto come da copione con i Red Sox saldamente in testa e gli Yankees che se la prendono comoda. Ad oggi è di 4 partite e mezzo il distacco tra le due storiche rivali, ma sono ormai anni che i Bronx Bombers partono lenti per poi raggiungere inesorabilmente Boston e giocarsi il titolo di Division fino alla fine. Il cambio di manager (da quest'anno alla giuda di New York è stato chiamato Joe Girardi) non sembra aver cambiato di molto le abitudini degli Yankees che peraltro stanno disputando la loro ultima stagione allo Yankee Stadium. Dal prossimo anno, insieme ai Mets che lasceranno a loro volta lo Shea Stadium, approderanno nel nuovissimo Citi Field. n

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Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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