Un pitching-coach di nome Giovanna

Da ex-giocatrice in A2 ad allenatore di softball, poi la svolta: “Le donne sono troppo complicate, meglio i ragazzi” – Così oggi, a Verona, prepara i futuri assi del monte di lancio di tutta Italia

Cosa c’è di strano nel presentare un pitching-coach donna? Nulla, se non fosse che la sua squadra non gioca a softball, ma a baseball.
Dopo alcuni anni senza fortuna come allenatore di softball, Giovanna Armani, ex-giocatrice con trascorsi in serie A2, si convince che la sua vera strada è quella di allenare atleti maschi. “Le donne sono troppo complicate – dice Giovanna – mentre con i ragazzi ci si capisce subito: questo è quello che c’è da fare e si fa”.
Motore instancabile delle squadre giovanili della società Dynos Verona, ha portato per ben sette volte i suoi ragazzi alle finali per il titolo italiano tra il 2000 e il 2007.
Quattro anni fa, ad una Coach Convention, incontra Tony Abbatine, Presidente della Frozen Ropes. Lo contatta e l’anno successivo organizza il primo “camp Frozen Ropes” a Verona e, sempre nel 2005, apre il primo Centro Frozen Ropes in Europa.
Inizia a studiare la tecnica insegnata da Tony Abbatine con particolare interesse al lancio. Vola più volte negli Stati Uniti, presso la base della piccola città di Chester, stato di New York. Si specializza sui nuovi esercizi di preparazione atletica.
Nel frattempo, i ragazzi crescono, ma la fiducia in Giovanna non viene mai a mancare anzi si accresce. E’ lei a convincerli che senza sacrificio non si ottengono risultati e allora lavoro tutti i giorni. Sì, proprio così, tutti i giorni.
Iniziano ad arrivare giovani anche da fuori provincia attratti dalla novità del nuovo Centro Frozen Ropes di Verona. Niccolò Loardi arriva da Codogno e inizia a lavorare sul lancio con Giovanna. Ogni fine settimana a partire dall’inverno 2005, ripetutamente ogni anno, fino al 2008. La stessa cosa fa Gleb Volodin tutti i fine settimana da Rimini. Giunge anche Davide Costazza da Bolzano.
A volte solo alla domenica, a volte sabato e domenica. Sei ore al giorno, gran parte delle quali impegnate in preparazione atletica, esercizi di visualizzazione, studio del movimento attraverso software apposito, poi lanci attraverso un programma con palline di peso variabile, esercizi con elastici, palle mediche e tavola di equilibrio. Alla fine del lavoro è pronta la tabella per il lavoro da eseguire quotidianamente nella propria sede.
I lanciatori veronesi sono invece presenti durante la settimana. Ogni giorno c’è un programma che passa anche attraverso la Facoltà di Scienze Motorie con il Dr. Massimo Venturelli. Poi anche per loro lavoro specifico sul lancio.
“Non si può pensare di ottenere risultati – dice Giovanna – senza lavorare sulle capacità atletiche. E’ come costruire una casa su un fondo d’argilla”
Quello che sa fare veramente bene è convincere i suoi ragazzi al sacrificio. Sull’aspetto puramente tecnico dei fondamentali, Giovanna prende il movimento di ognuno e lavora su tre temi fondamentali senza stravolgere nulla: “velocità del braccio, rapidità dei fianchi, equilibrio dinamico”. Tutto il lavoro si basa su questi tre pilastri, oltre che il condizionamento atletico. Un lanciatore allenato da Giovanna Armani si nota subito. Dalla rapidità del caricamento.
I risultati? Un breve elenco degli atleti più rappresentativi: Davide Bertagna classe ‘89 di Verona (Campione d’Europa Juniores 2007 quest’anno in serie B con FDS Verona), Niccolò Loardi classe ‘91 (nel 2008 in serie A2 con Piacenza e Under 21 elite con Parma), Massimo Mantovani, Alberto Castagna, Leonardo Bordato classe ‘91 (nel 2008 in C1 nel San Martino e Under 21 Verona), Gleb Volodin classe ‘93 (verde/azzurro, nel 2008 Cadetti Verona).
Molti altri lanciatori più giovani sono seguiti da Giovanna. L’elenco, come i risultati, è destinato a crescere.

Informazioni su Marco Micheli 87 Articoli
Nato nel 1980, metà trentino e metà vicentino (ma veronese d'adozione), vive e lavora a Milano dove si occupa della comunicazione nel Sud-Europa per Boston Consulting Group (BCG), la multinazionale della consulenza aziendale. Grande appassionato di tutto ciò che è USA, dallo sport ai "dunkin' donuts", dai grattacieli della East Cost alle spiagge assolate della West. Marco scopre il baseball all´età di 10 anni quando, complice un regalo della madre insegnante, inizia a calpestare lo storico diamante della Polisportiva Praissola sotto la guida del "mitico" Bissa. Gli anni dell´università lo allontanano dalla terra rossa, prima a Feltre e poi a Milano. Ma è con il conseguimento della laurea in Relazioni Pubbliche allo IULM di Milano e il conseguente viaggio-premio a Boston che si ritrova e decide di curare la comunicazione dei Dynos Verona. Due anni favolosi, densi di soddisfazioni e ricordi indimenticabili, impegnato nella promozione del sodalizio scaligero sulla stampa locale e sportiva. Per Baseball.it scrive del "batti e corri" giocato nella sua terra, il Nord-Est, ma non disdegna di "intrufolarsi" anche in questioni a carattere nazionale e internazionale.

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