Incontenibili Red Sox, a Boston le World Series 2007

La squadra di Terry Francona espugna due volte il Coors Field di Denver e liquida con un 4-0 i Colorado Rockies – Decisiva gara4 domenica notte terminata 4-3

Un altro ottobre da ricordare. Esultano John Henry, Larry Lucchino, Theo Epstein, Terry Francona ed i suoi ragazzi, in visibilio l’intera Red Sox Nation ed il sindaco italo-americano Tom Menino. E’ ora di celebrare il settimo trionfo dei Boston Red Sox alle World Series. Assolutamente legittimo, meritato, inconfutabile. 4-0 per i calzini rossi. Per i Colorado Rockies la conquista del titolo è rinviata a data da destinarsi. Anche gara-4 di finale, domenica notte, è stata preda dei Red Sox. Come nel 2004, quando a crollare furono i St. Louis Cardinals, anche stavolta lo sweep è stato inesorabile. Due titoli in quattro anni. Che sia l’inizio di una nuova era?
In quel di Denver, davanti ai 50.000 che parteggiavano per i Rockies, sperando in un clamoroso “come back”, i Boston Red Sox non si sono lasciati andare e hanno lottato fino in fondo, fino al 4-3 finale, come peraltro avevo fatto per l’intero arco della regular season. Il terza base, Mike Lowell (che aveva già conquistato le World Series 2003 con i Florida Marlins) è stato nominato Most Valuable Player dopo aver battuto un fuoricampo al settimo inning ed un doppio, segnando due punti.
In qualche modo Boston, il titolo, lo aveva già ipotecato quando sotto 3-1 nella American League Championship Series contro i Cleveland Indians è riuscito a ritrovare il passo giusto vincendo tre gare di fila. Una incredibile iniezione di fiducia che ha condotto i Red Sox verso il sucesso. Ma forse Boston il titolo lo aveva vinto ancora prima.
Ho avuto la fortuna di essere a Boston per l’ultima partita di regular season e per le sfide successive contro Los Angeles Angels of Anaheim. Entusiasmo alle stelle al Fenway Park, tra Yawkey Way, Newbury e Boylston street. Ho assistito alla parada per le vie della downtown ed era solo finita la regular season. Ma l’impressione, al di là della qualificazione alla post-season, era che la squadra potesse tranquillamente raggiungere qualcosa di più grande. Ed il popolo della Red Sox Nation, assieme a squadra e club tutto, ne era consapevole.
Così mentre a New York gli Yankees uscivano mestamente di scena per mano proprio degli Indians (3-1), con tante star acclamate ma che probabilmente facevano poco gruppo, a Boston i Red Sox avevano già puntato l’obiettivo senza mezzi termini. Da Pedroia a Coco Crisp, da Beckett a “Big Papi” Ortiz, da Ramirez a Papelbon, da Dice-K a Varitek. Un gruppo affiatato, unito per vincere, che scattava fuori per ogni punto segnato, con un incrollabile fede e tanta voglia di conquista.
Non è un caso che, in diversi momenti, ogni giocatore – anche che non era titolare – abbia comunque dato il suo seppur minimo ma determinante contributo.
E Boston adesso si gode giustamente il momento di gloria. Mentre i campioni rientreranno da Denver nella tarda serata di lunedì (metà pomeriggio a Boston), si sta già lavorando alacremente per preparare i festeggiamenti: da domani a mezzogiorno una parada con i neocampioni sfilerà per le vie cittadine, partendo dal Fenway Park per le vie del Back Bay, passando per Boston Common e fino al palazzo comunale.

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Nato nel 1964 ad Anzio (Roma) è giornalista pubblicista dal 1987. Grande appassionato di sport USA, e in particolare di baseball e basket, svolge a tempo pieno attività professionale a Milano come Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni con i Media italiani e internazionali presso importanti corporate. Nel corso degli anni, ha collaborato con diverse testate nazionali e locali tra cui Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Tuttosport, Guerin Sportivo, Il Tirreno, Corriere di Rimini, e con testate specializzate come Play-off, Newsport, Sport Usa, Baseball International e Tuttobaseball. In ambito radio-tv ha lavorato per molti anni come commentatore realizzando anche servizi giornalistici per diversi network ed emittenti quali Radio Italia Solo Musica Italiana, Dimensione Suono Network, RDS Roma, Italia Radio e Radio Luna. Ha inoltre condotto programmi e realizzato speciali legati ad importanti avvenimenti sul territorio per alcune televisioni locali. Nel 1998 ha ideato e realizzato il video "Fantastico Nettuno" dedicato alla conquista dello scudetto tricolore della squadra tirrenica di cui è stato per oltre un decennio anche capo ufficio stampa. Significative sono state anche le esperienze professionali negli USA, grazie agli ottimi rapporti instaurati con gli uffici di Media Relations di diversi club (in particolare dei Boston Red Sox) e con le redazioni dei quotidiani Boston Globe e Boston Herald che gli hanno permesso di approfondire i diversi aspetti legati alla comunicazione sui media del baseball professionistico americano. E' stato il primo Responsabile Editoriale di Baseball.it nel 1998, anno di nascita della testata giornalistica online, incarico che ha dovuto momentaneamente abbandonare per impegni professionali, tornando poi in seguito ad assumere il ruolo di Direttore Responsabile. Nell'ottobre del 1997, ha curato il primo “play-by-play” in diretta su Internet del baseball italiano durante le finali nazionali del massimo campionato. Nell'estate del 1998 ha fatto parte del team dell'Ufficio Stampa del Campionato del Mondo di baseball.

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