Barry Bonds a meno dieci da Babe Ruth!

Home run numero 704 per il campionissimo rientrato lo scorso lunedì dall’infortunio – St.Louis ad un passo dal ‘pennant”

Lunedì è tornato dal lungo infortunio che lo ha tenuto fermo per quasi tutta la stagione e la scorsa notte ha ripreso la sua inarrestabile marcia verso la storia battendo il suo primo fuoricampo del 2005, il numero 704 in carriera. Inevitabilmente, così come abbiamo fatto lo scorso martedì, l’apertura della cronaca del baseball ‘made in USA” non poteva che essere dedicata a lui: Barry Bonds. L’esterno dei Giants adesso è a meno dieci home run da Babe Ruth ed a 51 lunghezze dal numero uno in assoluto Hank Aaron che tra il 1954 ed 1976 ha regalato ai suoi tifosi ed alle due squadre in cui ha militato (Brewers e Braves), la bellezza di 775 hr. Adesso la franchigia di San Francisco, che si riporta a cinque partite e mezzo di distanza dai capofila San Diego, spera nei colpi del suo campione e nell’entusiasmo che il rientro del quarantaduenne californiano ha portato nella squadra, per tentare una incredibile ma non impossibile rimonta.
Un altro eroe della nottata appena trascorsa è senz’altro Jeff Bagwell, prima base degli Astros, da quindici anni con la casacca di Houston, l’unica che abbia mai indossato nelle Majors. Non batteva una valida dallo scorso due maggio, viene schierato come pinch-hitter al nono inning con la squadra inchiodata sull’uno a uno contro i Brewers con due eliminati, e lui si inventa la battuta della vittoria che consente ai texani di mantenere, seppur per mezza partita, la vetta della Wild Card di National League. A contendere il passaggio alle post-season da questa speciale graduatoria ci sono i Phillies, che hanno rifilato 13 punti ai Marlins al Dolphins Stadium, la stessa Florida e Washington in serie positiva da quattro gare.
Un altro pinch-hitter sugli allori è senz’altro Robb Quinlan che al dodicesimo inning ha messo a segno la valida decisiva per la vittoria dei suoi Angels su Detroit. In Italia erano passate da tre minuti le otto, mezzanotte a Los Angeles, quando la squadra di Mike Soscia è riuscita ad avere la meglio sui Tigers e a riprendersi la vetta della West Division complice la sconfitta di Oakland a Boston.
A proposito di Red Sox, continua l’avvincente sfida contro gli eterni arcirivali Yankees per la conquista del ‘pennant” di East Division che nel Massachusetts manca oramai da ben dieci anni quando, con un record di 86 vittorie e 58 sconfitte si lasciarono i Bronx Bombers a sette gare di distanza.
Le vittorie di misura contemporanee di Boston su Oakland (3-2 al decimo inning), e di New York su Toronto (11-10 e salvezza numero 40 in stagione per Mariano Rivera), lasciano invariata la distanza tra le due compagini che al momento è di una sola gara e mezzo.
Resta viva anche la sfida nella Central Division viste le rispettive vittorie di White Sox (2-1 in Minnesota al decimo inning) e Indians (3-1 contro i Royals e salvezza numero 42 per Bob Wickman, alla sua miglior stagione da professionista come closer). La distanza tra le due contendenti resta di quattro partite e mezzo con sei scontri diretti ancora da giocare.
Chi invece già dalla prossima notte potrebbe aggiudicarsi il titolo di Central Division, sponda National League, sono i St. Louis Cardinals ai quali basta una sola vittoria, o una sconfitta degli Astros, diretti inseguitori, per avere la matematica certezza del titolo che comunque hanno sempre tenuto in pugno per tutta la stagione e che si apprestano a conquistare per il secondo anno consecutivo.

Informazioni su Andrea Tolla 533 Articoli
Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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