“Far finta di non vedere è la disgrazia peggiore”

Marco Borri ci invia un suo parere sull'Hot Corner “Facciamo finta di niente. E' meglio.” dello scorso 13 settembre. La pubblichiamo integralmente.

Ho letto con grande interesse l’editoriale di Alessandro Labanti e debbo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso da certe sue, ancorché tiepide, prese di posizione.
Il conflitto di interessi fra incarichi federali e di club, la provvisorietà e l’approssimazione con cui vengono stilati norme e regolamenti, il caos organizzativo che ne consegue, l’evidente necessità che traspare –neppure troppo velatamente– di avere una Lega delle società, la mancanza di informazione esaustiva e trasparente, persino un malizioso riferimento a certi dirigenti che si sacrificherebbero per gestire budget di 500.000 euro, sono tutti temi che vengono trattati dal direttore e sono tutti senz’altro importanti. Ma tali restano, solo argomenti con un titolo privi di contenuti.
Quello però che adesso vorrei da Labanti, alla luce di questa sua presa di coscienza pubblica, è invece una trattazione più dettagliata dei fenomeni. Al contrario di quanto scrive: ‘Avremmo forse dovuto informare i nostri lettori…….? avrebbe avuto senso informare i nostri visitatori che …? sinceramente non credo che potesse essere utile fornire ‘tanta’ informazione”, io credo invece che un organo di informazione dovrebbe fornire informazione. Beninteso, citando o comunque verificando le fonti e nel rispetto che un organo di informazione serio dovrebbe avere; ma, mi chiedo: se un organo di informazione non fa della medesima il suo pane quotidiano, che senso ha in quanto tale?
Per la qual ragione mi permetto dissentire profondamente sull’opportunità del messaggio che viene trasmesso dal titolo del suo editoriale ‘Facciamo finta di niente. E’ meglio.” Penso viceversa sia questo il male peggiore che ci affligge (noi come piccolo circo del baseball e ancor prima come Popolo e Nazione, a dire il vero): il nostro continuo sorridere con superficialità al cospetto di vicende torbide, il considerare ormai come ineluttabilmente tragico il nostro destino, il trasmettere a tutti tramite un infantile passa parola che l’unica cosa che ci è consentito fare è allargare le braccia e chinare la testa, ne parliamo e ci ghignamo in privato ma pubblicamente tutti zitti. No, caro Labanti, non credo che questo sia un modo costruttivo per affrontare i problemi che ci interessano e che in qualche modo riguardano noi e soprattutto le generazioni a venire. E’ la storia dei popoli nei secoli che dovrebbe averci insegnato che l’indifferenza e l’acquiescenza portano sempre a risultati disastrosi per la gente comune. Poi, però, ad un certo arrivò l’Informazione a cercare di ristabilire un certo equilibrio. E qualche volta, contro ogni previsione, ha persino funzionato (ti dice nulla la parola Watergate ?).
Allora, caro direttore, perché non farne l’uso appropriato?


Risponde Alessandro Labanti
Mi fa piacere che tu sia rimasto piacevolmente sorpreso anche se non mi pare di aver preso posizioni eclatanti.
Sull'opportunità o meno di fornire alcune informazioni ribadisco il concetto espresso nell'Hot Corner. Il movimento sa benissimo come funzionano le cose e di conseguenza il mio articolo -probabilmente non era molto chiaro e me ne scuso- era riferito a quel numerosissimo pubblico che non è interessato attualmente al mondo del batti e corri. Sul dovere morale di fornire alcune informazioni dissento invece per diversi motivi. Innanzitutto la nostra linea editoriale non è principalmente indirizzata al movimento stesso e inoltre per assolvere degnamente e a 360° alle tue richieste servono risorse economiche che un editore, come il sottoscritto (per legge :-() non ha intenzione ne la possibilità di mettere in campo. Tu conosci benissimo come è nato e come si è sviluppato il nostro sito. Abbiamo passato la fase della denuncia, quella del servizio verso il movimento, quella come fornitori di notizie ad un editore, quella della collaborazione con la Federazione e da quasi un anno quella attuale che se non fosse stata tentata non mi avrebbe consentito, moralmente, di scrivere che per le società di A1 è forse giunto il momento di fare qualcosa di concreto tra loro che non sia sempre e solo con la Federazione. Vedremo dove andremo a finire. Concludo questa lunga replica prendendo spunto dal riferimento al Watergate. Hai pienamente ragione ma faccio notare che anche lo scandalo scatenato dai due giornalisti del Washington Post ha aperto uno squarcio nel malcostume dell'amministrazione Nixon grazie soprattutto a Mark Felt, la “gola profonda” nonchè numero 2 dell'FBI. Della serie se si vuole cambiare qualcosa bisogna farlo dall'interno ….

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