Yankees-Red Sox, la telenovela riparte

Scatta stanotte la finale dell'American League; di fronte ancora una volta le due acerrime rivali

Un nuovo capitolo della telenovela più bella di tutto lo sport Usa sta per essere scritto. Boston e gli Yankees, da un secolo le più grandi rivali della MLB, si affrontano da stanotte in una serie al meglio delle sette gare che deciderà chi dall'American League parteciperà alle World Series. Un confronto atteso da inizio stagione, con i Red Sox (a cui il titolo manca dal 1918) che hanno disegnato la squadra proprio pensando ad una serie di sette gare contro gli Yankees, costruendo una rotazione con due capisaldi (Curt Schilling e Pedro Martinez) in modo da avere almeno quattro vittorie "assicurate" su sette gare.
Ma la rivalità tra due delle squadre con più storia nel mondo del baseball professionistico Usa va ben oltre questa stagione. Nata con la "maledizione di Babe Ruth" (da quando, nel 1920, fu incautamente venduto da Boston agli Yankees i primi non sono più riusciti a conquistare il titolo) ha visto mille episodi tra i più noti della storia del baseball. Dal fuoricampo di Bucky Dent che decise lo spareggio del 1978 alla combattuttissima serie di finale dello scorso anno, con la rissa che coinvolse il 73enne Don Zimmer in gara 3 e la beffa finale per Boston, il fuoricampo decisivo di Aaron Boone in gara 7. Quest'anno la serie promette di non essere da meno. Non che ce ne fosse bisogno, ma a "rinfrescare" l'ostilità tra le due squadre ci ha pensato la rissa sfiorata il 24 luglio a Fenway Park, nata dal confronto tra Alex Rodriguez e Jason Varitek.

Sul campo, forse mai come quest'anno Boston ha una possibilità d'oro di sfatare la maledizione e finalmente eliminare i rivali di sempre. I Sox si aspettano grandi cose da un Schilling in grande forma e da un Martinez in ripresa, avvantaggiati dall'anticipo con cui Boston ha chiuso la serie contro Anaheim, che ha permesso al manager Francona di disegnare da capo la rotazione senza essere forzato dagli eventi. Sul monte il vantaggio di Boston dovrebbe essere netto, visto che Mike Mussina, Jeff Lieber e Kevin Brown non offrono le stesse garanzie dei due già menzionati e anche di Tim Wakefield, che con la sua knuckleball potrebbe mettere in difficoltà le potenti mazze newyorchesi. Anche il bullpen dei Sox sembra sulla carta superiore, soprattutto se si considera che il closer degli Yankees Mariano Rivera (che contro i Twins ha bruciato una salvezza) è appena rientrato dalla natia Panama, dove era dovuto tornare per alcuni giorni in seguito ad una tragedia famigliare.
Nel box di battuta è difficile determinare quale delle due squadre sia superiore. Tra gli esterni entrambe hanno tanto talento da vendere, con Manny Ramirez, Johnny Damon e Trot Nixon opposti a Hideki Matsui, Bernie Williams e Gary Sheffield. La presenza tra gli interni di Alex Rodriguez e Derek Jeter potrebbe però portare l'ago della bilancia dalla parte dei newyorchesi, che hanno anche il vantaggio di giocare in casa l'eventuale gara 7.

Boston ha vinto 11 dei 19 scontri tra le due formazioni in regular season, ma in totale ha segnato un solo punto in più degli Yankees. Il numero totale di punti segnati nei testa a testa diventa addirittura pari se si considerano tutti i match dall'inizio della stagione 2002. Tutti segnali del grande equilibrio che con tutta probabilità caratterizzerà la serie. Lo scoglio principale per Boston, probabilmente, non sarà superare gli Yankees dal punto di vista tecnico, ma da quello psicologico. I Sox hanno sempre dimostrato di soffrire mentalmente la superiorità dei rivali, che hanno una serie di giocatori (Jeter, Rivera, Williams) abituati a dare il massimo in situazioni di grande pressione nei playoffs. Comunque sia, sarà grande spettacolo.
Pronostico: Boston in 7

Informazioni su Matteo Gandini 704 Articoli
Giornalista pubblicista e collaboratore di Baseball.it dall’ottobre 2000, Matteo è un grande appassionato in genere di sport, soprattutto del mondo sportivo americano, che segue da 10 anni in modo maniacale attraverso giornali, radio, web e TV (è uno dei pochi fortunati in Italia a ricevere la mitica ESPN).Per Baseball.it ha iniziato seguendo le Majors americane. Ora, oltre ad essere co-responsabile della rubrica giornaliera sul baseball a stelle e striscie, si occupa di serie A2. Inoltre, nel 2002, per il sito e l’ufficio stampa FIBS ha seguito da inviato lo stage della nazionale P.O. in Florida, la Capital Cup e i mondiali juniores di Sherbrooke (Canada), il torneo di Legnano di softball, e la settimana di Messina, a cui ha partecipato anche la nazionale seniores azzurra. Nel 2003 è stato invece inviato agli Europei Juniores di Capelle (Olanda). Nel 2001 ha anche collaborato alla rivista “Tutto Baseball e Softball”.Per quanto riguarda il football americano, da 3 anni segue il campionato universitario e professionistico americano per Huddle.org, oltre ad essere un assiduo collaboratore alla rivista AF Post. Nel 2003 partecipa al progetto radio di NFLI, ed è radiocronista via web delle partite interne dei Frogs Legnano.Dopo aver collaborato per un periodo di tempo ai siti web Inside Basketball e Play it, nel 2001 ha seguito i campionati di basket americani (NBA e NCAA) per Telebasket.com, in lingua italiana e inglese. Ora segue la pallacanestro d’oltreoceano per Blackjesus.it.Più volte apparso come opinionista di sport americani a Rete Sport Magazine, trasmissione radiofonica romana, lavora stabilmente nella redazione di Datasport, dopo una breve esperienza in quella di Sportal.Nel 2003 ha lavorato anche per l’Ufficio Stampa delle gare di Coppa del Mondo di sci a Bormio.Ha 26 anni, è residente in provincia di Lecco e si è laureato in scienze politiche alla Statale di Milano. La sua tesi, ovviamente, è legata allo sport: il titolo è “L’integrazione dei neri nello sport USA”. Il suo sogno è dedicare tutta la vita al giornalismo sportivo, in particolare nel settore sport USA.

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