L'oro è di Cuba

I caraibici dominano l'Australia in finale

L’oro di Atene è di Cuba, che ha battuto nettamente in finale l’Australia per 6 a 2.
Cuba, che non era nemmeno data dai più fra le favorite, non solo si è confermata da finale per la quarta volta su quattro da quando il baseball è da medagliere, con la vittoria di ieri sul Canada, ma si è presa pure la rivincita dell’argento di cui si è dovuta accontentare a Sydney quattro anni fa, facendo suo il primo posto nella 28.a Olimpiade. Prima, come a Barcellona nel 1992 e ad Atlanta nel 1996.
Per cinque inning la partita che valeva tutto è vissuta sui fuoricampo. Prima quello da due punti Cepeda, il salvatore della patria contro in semifinale contro i nipponici, con Urrutia in base per singolo. Quindi quello del 2 a 1 di Gonzalez, da primo in battuta, al 5°, dopo le proteste per il terzo out cubano al 4°, con Brice al volo da Tabares. Quando poi gli ‘aussie” hanno lasciato ben tre corridori sui sacchetti, dopo i due cambi sul monte caraibico. Odelin per Vera, dopo l’homer, e ancora Palma (gia partente in semifinale contro il Canada ieri) per Odelin, quando il primo rilievo cubano, dopo aver aperto con uno strikeout, aveva continuato con due basi su ball a seguire. Tre basi gratis in un inning non sfruttate per cambiare l’inerzia dell’incontro.
A differenza di Velez, nella cabina di regia australiana Deeble non ha saputo centrare il tempo dei cambi in pedana, con Stephens centrato in apertura di sesta ripresa da quattro valide, uno dopo l’altra. Dai primi quattro uomini al box: Urrutia, Cepeda, Pestano e Sanchez. Quattro singoli che hanno prodotto il 4 a 1 per Cuba e segnato il match.
Entrato Rowland a lanciare, dopo due eliminazioni, il doppio di Paret ha in pratica chiuso il conto, portando il parziale sul 6 a 1.
L’Australia ha segnato un punticino all’8°, con un singolo di Tamburrino, con Utting e Brice in base con quattro ball. Ma quando Palma ha iniziato il nono turno d’attacco avversario concedendo due singoli (a Fingleson e Ronenberg) pronto nuovamente l’avvicendamento, di Palmna con Betancourt (seconda salvezza personale), che ha chiuso facendo battere alto i primi due uomini affrontati e chiudendo con il ‘kappa’ su Kingman.

Cuba 0 0 0 2 0 4 0 0 0 = 6 (bv 13, e 1)
Australia 0 0 0 0 1 0 0 1 0 = 2 (bv 7, e 0)
Lanciatore vincente: Palma; salvezza: Betancourt. Lanciatore perdente: Stephens.
Note: Fuoricampo di Cepeda (2 punti) al 4°) e di Gonzalez (1 punto) al 5°.
Doppi: Paret.

Informazioni su Mino Prati 844 Articoli
Mino Prati, giornalista dal 1979, ha scritto di baseball per 'Il Giornale Nuovo', la 'Gazzetta di Bologna', 'Stadio', 'Tuttobaseball' e 'Baseball International' e 'Agenzia ANSA' e 'Il Resto del Carlino', oltre ad essere stato il curatore del sito BaseballNow. É stato anche direttore responsabile, a livello bolognese, di diverse testate tra cui 'Fuoricampo', 'Baseball Time' e 'Baseball Oggi', nonchè addetto stampa della Fortitudo Bologna. Ha lavorato per l'Ufficio Stampa F.I.B.S. Ha pubblicato l'Almanacco del Baseball, per la Nuova Sagip, nel 1980. Oltre che giornalista, vanta un'esperienza anche dall'altra parte "della barricata": ex-tecnico, dirigente di società, a livello di categorie minori praticamente da sempre (dal 1972) a Minerbio (in provincia di Bologna dove è stato uno dei fondatori della società), e come Direttore Tecnico nelle Calze Verdi Casalecchio (Serie A2-1991) prima e nella Fortitudo Bologna (Serie A1-1992/93) poi. Più volte eletto negli organismi locali della Federbaseball a livello provinciale e regionale. E' stato il Responsabile Editoriale di Baseball.It nel 2002.

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