La Caffé Danesi prepara la stagione del riscatto

Tutti rientrati alla base i partecipanti ai due spring training. Sabato pomeriggio ultimi due test contro Grosseto

Martedì c'è stato il ritorno di Schiavetti e Colaceci dalla Florida, insieme all'arrivo di Billisi che si era unito direttamente con la nazionale senza passare per Nettuno. Il giorno prima l'altro rientro alla base da Cuba dei sei appartenenti al gruppo della P.O., vale a dire Frezza, Giuseppe Mazzanti, Salciccia, Mariani, Costantini e Origlia. A dieci giorni dall'inizio del campionato la Caffé Danesi è finalmente al gran completo e può cominciare a pensare al campionato.
Dopo l'eliminazione dai play off della scorsa stagione che ha chiuso un ciclo di dieci finali scudetto consecutive, quello che dovrebbe essere l'anno del riscatto passa attraverso il nuovo tris di stranieri tutti statunitensi, una profonda inversione di tendenza rispetto alla via centroamericana che si era preferita nelle passate annate. Uno è una vecchia conoscenza, si chiama Ryan Miller ed ha già indossato la casacca nettunese nel 2002, l'altro è Eric Martins ed insieme formano un asse seconda-interbase dalle grandi potenzialità.
Il resto del diamante, terza e prima base, a questo punto diventa un discorso tra Schiavetti, D'Auria, Giuseppe Mazzanti e Frezza. Il primo in Florida con la nazionale maggiore ha giocato sempre in terza, con una puntata all'esterno sinistro in una sola occasione. D'Auria ha cominciato da qualche tempo anche ad allenarsi in prima, Beppe Mazzanti a Cuba si è allenato su tutti e due i ruoli sotto la sapiente guida di Gianmario Costa, Frezza potrà essere impiegato anche lui in prima base ma molto probabilmente, vista la concorrenza interna, sarà preferito all'esterno destro.
In campo esterno la novità si chiama Frank Candela, oriundo brevilineo con esperienze nel football americano e dotato di gran velocità, che se raggiungerà medie importanti anche dal box rappresenta senza dubbio il lead off ideale. Giocherà al centro, gli altri due posti saranno un ballottaggio tra il già citato Frezza, Leo Mazzanti, Paoletti e Mastrantonio.
Dietro al piatto di casa base ci sono tre nomi per un posto, vale a dire il rientrante Fernando Ricci, il giovane Origlia e Marco Sforza, con quest'ultimo che comunque potrebbe anche giocare in altri ruoli, tipo prima base o esterno.
Per quanto concerne i lanciatori, Anthony Chavez rappresenta la novità insieme a Billisi e saranno due dei tre partenti. Il terzo nome uscirà tra Diego Ricci, Masin, Costantini, Salciccia, Colaceci e Mariani. Con magari qualche ulteriore aggiunta. Il mercato non è infatti definitivamente chiuso, ci sono trattative aperte per ulteriori innesti e già all'inizio del campionato potrebbe esserci qualche novità importante.
Nel frattempo la squadra sta lavorando sodo, agli ordini di Bagialemani con l'aiuto di Cianfriglia in veste di pitching coach, e dei due tecnici cubani che assistono il manager. Umberto Casamayor c'era già lo scorso anno, la novità si chiama Ezechiel Rodrigues che sta lavorando sodo nel correggere gli errori di impostazione di qualche elemento della rosa.
Tra dieci giorni dicevamo inizia il campionato, l'ultimo test per la Danesi dopo la vittoria del torneo "Braccini" di Roma è per questo sabato, quando incontrerà il Prink Grosseto sul diamante dello Steno Borghese. Prima partita alle 15,30, la seconda mezz'ora dopo il termine della precedente. Sarà l'ultima prova, poi con la visita della neopromossa Paternò si comincerà a fare veramente sul serio ed il 2003 sarà finalmente alle spalle.

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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