Joe Mauer è pronto per il grande salto

I Twins hanno ceduto Pierzynski e aprono le porte delle Grandi Leghe al Minor League player of the Year

Che Joe Mauer fosse un predestinato lo hanno sempre detto tutti. Quando nel 2001 è stato scelto come primo giocatore del 'draft' dai Minnesota Twins nessuno si aspettava però che la sua crescita sarebbe stata tanto rapida.
Mauer è avanzato di 2 categorie nel 2002 e di altre 2 nel 2003, stagione nella quale è stato considerato il miglior catcher di due leghe diverse. L'inusuale doppio riconoscimento ne è valso un altro: quello di “Minor League Player of the Year” di Baseball America.
Il 2003 è stato per il giovane Joe anche l'anno di una profonda delusione. Mauer era infatti in campo nella disgraziata partita che gli Stati Uniti hanno perso contro il Messico a Panama City e che è costata l'eliminazione dalle Olimpiadi.

Ad Atene comunque Mauer non ci sarebbe stato. Ceduto Pierzynski, una stella che guadagnava troppo, i Twins hanno deciso di puntare su di lui. Se allo “Spring Training” tutto andrà bene, Mauer sarà il catcher titolare di una squadra che ha vinto 90 o più partite nelle ultime 2 stagioni.

Quella dei Twins è una spallata clamorosa alla filosofia dello “Sport Business”. Nel non lontano 2001 il Commissioner Bud Selig aveva definito la presenza di una squadra di Major nell'area di Minneapolis-St.Paul un'aberrazione.
Detto e fatto: i Twins hanno vinto per 2 volte in fila il titolo della 'American League Centro'.
Persi lanciatori di valore come Guardado e Hawkins, Minnesota è pronta a rimpiazzarli con giovanotti del valore di J.D. Durbin (a Panama ha mostrato una veloce da 95 miglia all'ora e uno slider da 87), Jesse Crain e l'australiano Grant Balfour.
A giugno poi i Twins avranno 4 'scelte al primo giro in più', chieste in cambio di soldi nelle cessioni di Guardado e Pierzynski.

Guidato dal capo degli scout Mike Radcliff e dal coordinatore delle Minors Jim Rantz, lo staff coordinato dal General Manager Terry Ryan è un esempio per chiunque si occupi di baseball.

Informazioni su Riccardo Schiroli 1199 Articoli
Nato nel 1963, Riccardo Schiroli è giornalista professionista dal 2000. E' nato a Parma, dove tutt'ora vive, da un padre originario di Nettuno. Con questa premessa, non poteva che avvicinarsi alla professione che attraverso il baseball. Dal 1984 inizia a collaborare a Radio Emilia di Parma, poi passa alla neonata Onda Emilia. Cresce assieme alla radio, della quale diventa responsabile dei servizi sportivi 5 anni dopo e dei servizi giornalistici nel 1994. Collabora a Tuttobaseball, alla Gazzetta di Parma e a La Tribuna di Parma. Nel 1996 diventa redattore capo del TG di Teleducato e nel 2000 viene incaricato di fondare la televisione gemella a Piacenza. Durante la presentazione del campionato di baseball 2000 a Milano, incontra Alessandro Labanti e scopre le potenzialità del web. Inizia di lì a poco la travolgente avventura di Baseball.it. Inizia anche una collaborazione con la rivista Baseball America. Nell'autunno del 2001 conosce Riccardo Fraccari, futuro presidente della FIBS. Nel gennaio del 2002 è chiamato a far parte, assieme a Maurizio Caldarelli, dell'Ufficio Stampa FIBS. Inizia un'avventura che si concluderà nel 2016 e che lo porterà a ricoprire il ruolo di responsabile comunicazione FIBS e di presidente della Commissione Media della Confederazione Europea (CEB). Ha collaborato alle telecronache di baseball e softball di Rai Sport dal 2010 al 2016. Per la FIBS ha coordinato la pubblicazione di ‘Un Diamante Azzurro’, libro sulla storia del baseball e del softball in Italia, l’instant book sul Mondiale 2009, la pubblicazione sui 10 anni dell’Accademia di Tirrenia e la biografia di Bruno Beneck a 100 anni dalla nascita. Dopo essere stato consulente dal 2009 al 2013 della Federazione Internazionale Baseball (IBAF), dal giugno 2017 è parte del Dipartimento Media della Confederazione Mondiale Baseball Softball (WBSC). Per IBAF e WBSC ha curato le due edizioni (2011, 2018) di "The Game We Love", la storia del baseball e del softball internazionali.

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