Esordio vittorioso degli azzurri alle Babe Ruth World Series

Battuto il Quincy per 9 a 6, oggi la sfida contro Jefferson Parish (Louisiana)

Quincy (Usa) – Prima partita e prima vittoria per la nazionale italiana cadetti nelle Babe Ruth World Series. La squadra azzurra ha battuto la formazione locale del Quincy per 9 a 6, battendo benissimo e mettendo le basi del successo nel primo inning, dove una partenza a razzo è valsa cinque segnature. Matteo Pizziconi, il partente, complice due strike out non fermati dal catcher, ha un momento di difficoltà al terzo, ed arriva il momento del cugino Mattia Pizziconi, ma per la prima delle quattro volte in cui la situazione era di basi cariche, riesce a chiudere per i suoi l'inning senza danni. Punteggio che rimane in bilico sino alla fine, il secondo Pizziconi della serata sino alla fine del sesto non subisce nemmeno un punto, e buona è anche la chiusura di Trionfera ma ancor più in particolare le prove in attacco offerte dal terza base Pierangeli, dal ricevitore Matteini e dall'esterno sinistro Sossi, tre valide ciascuno.
Applausi a scena aperta per gli azzurrini, sorretti dal tifo dei tanti italo-americani che vivono da queste parti e da coloro che si sono dovuti, strada facendo, ricredere sul vero valore dei nostri giocatori. “Sono molto soddisfatto di come sono andate le cose, questa è un gruppo che ha giocato insieme per la prima volta, sotto i riflettori, davanti a tanta gente – commenta Marco Mazzieri, il manager – abbiamo girato molto bene la mazza, mettendo a segno tante linee”. Dopo questa prima vittoria, l'Italia tornerà sul campo dell'Adam Field oggi alle 17,30 ora locale, alle undici e mezza di sera in Italia, contro i quotati Jefferson Parish (Louisiana), vittoriosi anche loro nell'esordio contro La Crescenta (California).

Italia 502.101.0 = 9 (bv 14, e 2)
Quincy 122.000.1 = 6 (bv 8, e 2)

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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