Caro amico ti RI-scrivo …

Roberto Sieni ci scrive dopo la mancata pubblicazione di una precedente e-mail.

PREMESSA di Alessandro Labanti (Responsabile del dominio Baseball.it): Giorni fa Roberto Sieni mi inviò una e-mail che decisi di non pubblicare.
Il testo del messaggio, che prendeva spunto dall'episodio del lancio pazzo di Robert Fontana durante gara2 tra la Gardenia Grosseto e l'Italeri Fortitudo Bologna, oltre ad analizzare l'accaduto illustrava il pensiero di Roberto sulla situazione del nostro baseball.
Successivamente ho avuto il piacere di scambiare telefonicamente con Sieni diversi commenti e pareri e, arrivati ad analizzare la gestione dei corsi per i tecnici italiani, gli proposi di scrivermi il suo “pensiero” su questo specifico aspetto.
Quello che trovate di seguito è quanto prodotto da Roberto. Lo pubblico integralmente e alla fine, mi permetto di dargli qualche suggerimento perchè il suo “vecchio” scritto non vada perso.

Ecco la lettera:


Caro amico ti RI-scrivo (così mi RI-distraggo un po').

Ti avevo già scritto, citando in originale Dalla, per raccontarti cosa avevo visto nella partita “clou” del massimo campionato, a Grosseto. Settimane fa.
Non pubblicasti, anche se mi avevi detto diversamente, perché:
1) “l'episodio” era già stato trattato esaustivamente dai vostri servizi;
2) ormai era passato il tempo;
3) ero stato troppo lungo.

1) In realtà “l'episodio”, il celeberrimo lancio pazzo (molto pazzo, pure troppo) per finire la partita, non era la sola cosa che ti dicevo. Mi interrogavo sulle responsabilità di un manager, ti dicevo di un arbitro che rispondeva, e in che modo, al pubblico, di un generale non sanzionamento di gesti antisportivi e incivili.
Temi, ad esempio, non trattati dai vostri servizi.
Ti dicevo di più, perché prendendo spunto da quella partita tutta, e non dal solo episodio, ti dicevo come questa impunità fosse possibile per un generale stato di cose dove chiunque può fare come vuole. Per una colpa, in primis, degli attori; per una mancanza di controllo – a seguire – da parte di chi deve controllare, spesso essendo la stessa persona del controllato, e infine per una mancanza di voci critiche da parte dell'informazione. Tutta. Tutta, ripeto, e non solo tu.
Ti dicevo anche che le responsabilità, così andando, non sarebbero mai affiorate, nessuno avrebbe pagato, e quindi, niente mai cambierà.
Perché nessuno deve andare a rispondere, oggi. A rispondere, certo.
Perché se i miei toni livorosi – ma io avevo pagato biglietto e fatto km per vedere la partita “regina” – non andavano bene, se i miei toni assertori – ma io c'ero, ed è raro che chi non c'è ha più diritto a dedurre fantasiose interpretazioni per smontare la testimonianza di chi c'è e, di chi, essendoci, testimonia – allora, da parte vostra,
con altri toni, si faccia inchiesta. Non voglio parlare solo io. Ci mancherebbe. Si facciano parlare i “protagonisti”. Si faccia loro almeno mettere la faccia. Che così è troppo facile.

2) In realtà non era passato troppo tempo: ti avevo scritto il martedì immediatamente seguente.

3 Ero lungo. Sì.
E, quando ci siamo sentiti, mi hai detto di RI-scriverti.
Mi hai detto di scriverti 70 righe. Penso quelle classiche, di 60 battute, che fanno 4200 battute. Sto controllando: adesso sono a 2251. Mi resta poco per dirti:
– il mio pensiero sul fatto che il nostro baseball è gestito dai soliti. E non solo in alto: il PF che era il vice nel tempo che egli stesso chiama il “tunnel” (domanda: lui quanto ne ha costruito, di questo tunnel?). Ma a lui non vale neppure la pena pensare, perché -a fronte del disastro esistente- egli realizza una convenzione per i voli del pubblico che segue la nazionale. E' un presidente che vive in altro mondo, diverso e lontano, a cui non vale neppure più la pena pensare.
No, i soliti non solo in alto, ti dicevo: i tanti soliti che QUESTO hanno saputo fare, e che sono ancora lì.
La domanda è semplice: come sperare in un futuro diverso?
Se, aver realizzato quello che è sotto gli occhi, era quanto sapevano fare, cosa potranno fare di diverso? Il tempo trasforma una mela in una pera?
I soliti non solo in alto, ma tutto l'apparato di mille inutili sedi con altrettanti personaggi, spesso lo stesso per 4 incarchi, anche in conflitto gerarchico. Anche questi, che dovrebbero essere finalmente pensionati.
Ma chi fa il loro lavoro? mi hai domandato. Nessuno, ti ho risposto.
Nel '46, quando cominciò, c'erano tutte queste “figure”? ti ho aggiunto. Facciamo come allora, da zero, che a zero siamo, anziché mantenere chi, standoci, tramanda questa cultura e fa permanere questa situazione. Meglio nulla, che questa. Meglio il vuoto, dal quale potrà nascere del nuovo, essendoci, con il vuoto, lo spazio, piuttosto che lo spazio occupato, controllato e censurato (che spazio non è), come ora. E, dichiaro: non per me, che si potrebbe pensare a questo; no, non per me. Io ho già dato.

Ti piace questa lettera così scritta? A me no, perché non mi sembra che, dovendo prescindere dai fatti, che però ad elencarli vado lungo -tu mi rimproveri- si possa capire perché certe conclusioni e certe richieste. A me piaceva più l'altra. Era lunga, sì, perché lì c'erano le tante cose di cui è necessario, credo, dare rappresentazione e
denunciare, con nomi, come avevo fatto, e fatti, perché solo così si può avere un moto di ripulsa e – chissà? – di rilancio, come mi piaceva di più il mio «Lo conosci Jackie Robinson? Gechichi?» che conservi nell'indice dell'”Angolo”. Dove, lì come nella lettera che non hai pubblicato per questioni di lunghezza, commettevo una scorrettezza da costarmi la radiazione, criticando -e non è ammesso per regolamento- colleghi e dirigenti. Mi meritavo la radiazione (c'avevi fatto caso?), che mi avrebbe risparmiato il costo del cartellino (che il mio delegato provinciale non si degna neppure di farmi avere).
Ma si preferisce non solo non rispondere – e passi, non sono importante da meritarlo – ma neppure adempiere agli obblighi a procedere (c'hai fatto caso?). Perché, chi deve, preferisce perfino non fare quanto in dovere, se questo può sollevare questioni e confronti, dove non si sa chi potrebbe perdere. Silenzio. Dove tutto annega. Qual è quell' “organizzazione” in cui fanno così?
Critica? nessuna, e via tutti impuniti. In gita, come quell'arbitro, di cui ti dicevo, che va a farsi la Coppa Campioni sulla riviera romagnola, solo per fare un esempio.

No, non mi piace questa lettera “stretch”. Mi piaceva quella “long” dove avevo parlato chiaro ed esplicito. Ma, quella, buttala via. Non esiste più come atto “ufficiale” (chi vuole mi scriva all'indirizzo e gliene invierò copia). Né ti disturberò oltre. Ringraziandoti per la pubblicazione dell'altro mio scritto.
Perché a me pare che in 70 righe, e non ci sono rientrato, arrivo a 5980 caratteri, a 90 righe – ma spero in una tua indulgenza – in 70 righe, ma anche a derogare in 5980 caratteri, si fa un bel pensierino da elementari, che passa lieve e non tocca nessuno.
Ma? va meglio, così?

Roberto Sieni


Caro Roberto, l'Angolo dei Visitatori è a disposizione dei lettori e negli ultimi anni abbiamo quasi sempre pubblicato quanto ricevuto.
“Quella” volta no, scelta questa presa dalla mia persona dopo una lunga discussione con tutti i collaboratori di Baseball.it.
Ti confermo che i motivi sono gli stessi che tu citi in questa “replica” che tengono conto ANCHE della lunghezza degli scritti dovendo noi fare i conti con il tipo di servizio che offriamo in rete.
Tu stesso comunque ti puoi “fregiare” di un piccolo record su Baseball.it che ospitò, il 25 settembre scorso, il famoso “Lo conosci Jackie Robinson?” … Gechichi? ” e che, per lunghezza dello scritto, mi obbligò ad inserire un file .PDF di ben 11 pagine.
Mi permetto quindi di farti presente alcune opportunità “interne” ed “esterne” a questo sito così che tu possa comunque rendere pubblico quanto da noi “censurato”.
La prima opportunità (praticamente senza controllo) è il nostro Forum dove chiunque e in tempo reale può pubblicare il suo pensiero.
Ti segnalo anche altre 2 iniziative editoriali concorrenti (vorremmo fossero di più in tutta sincerità). La prima è l'ottimo servizio di Anteprima che ha una sezione simile al nostro “Angolo” e la seconda è la rinata rivista cartacea Tuttobaseball Softball che è contattabile all'indirizzo e-mail tuttobaseball@libero.it.
Se loro lo reputeranno opportuno credo che pubblicheranno volentieri il tuo pensiero.
Noi rimaniamo sempre a disposizione e come vedi questa volta sei andato on-line anche per il semplice motivo che perlomeno un argomento l'ho ritenuto interessante.
Parlo nello specifico quando auspichi che il Baseball italiano inizi da zero perchè con gli attuali “dirigenti della macchina federale” non hai più speranze. Come ti ho detto io non la penso così ma come vedi sei in homepage.
Vedremo cosa ne pensano i lettori.


Alessandro Labanti

Informazioni su Alessandro Labanti 937 Articoli
Webmaster e responsabile del dominio Baseball.it

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