Danesi, la tripletta è servita

Battuto l'Anzio per 7 a 2 anche in garatre

Al termine di una garatre bella e sofferta, la Danesi completa la tripletta nel derby sfogandosi nel finale, nel momento di calo del rilievo Richetti, arrivato dopo che i suoi avevano riaperto la partita all'ottavo.
Il Colavita inizia bene e mette subito Santolupo in base su valida, ma viene colto rubando pochi istanti dopo. Identica sorte nella stessa ripresa per Raul Franco, che in base c'era arrivato dopo essere stato colpito. Il primo punto della partita arriva al secondo attacco del Nettuno ed è frutto di due valide consecutive ad opera di Luis De los Santos prima, e di Edgar Tovar poi. Con uomo in prima e seconda c'è il bunt di sacrificio di Mazzanti che fa avanzare i due dominicani di una base, arriva Patrone e batte ancora un valido che spinge a casa però il solo De los Santos per l'1 a 0. Con uomini agli angoli Patrone prova la rubata in seconda, arrivo contestato dato out, nello stessa istante Tovar tenta di guadagnare casa ma viene intrappolato sulla corsia e viene bruciato dalla difesa anziate, autrice di un insperato quanto rocambolesco doppio gioco. Occasione sfumata anche al terzo inning, Paoletti spedisce una pallina sulla recinzione, nel conquistare la terza effettua la scivolata con troppo slancio e viene eliminato per essersi staccato dal sacchetto, chiamata arbitrale contestata dallo stesso giocatore.
Alla prima parte del quarto Franco viene nuovamente colpito da Vigna, stavolta in pieno petto. L'interbase del Colavita prova a continuare e per un po' ci riesce, ma alla seconda parte del quinto il manager Morville è costretto alla sostituzione. E proprio la seconda parte del quinto inning si apre con il singolo di un devastante Tovar, che ruba la seconda e viene spinto in terza da una valida a destra di Leonardo Mazzanti, troppo corta per consentirgli la corsa a casa base. Con zero fuori e uomini in prima e terza Patrone viene eliminato al volo in foul, ma arriva anche il momento della sostituzione di un positivo Massimo Casseri, uno dei tanti ex di questo derby, con il rilievo Richetti. Il cambio porta bene, perchè Mastrantonio rimane strike out e nella stessa azione, nel corso di una doppia rubata, Tovar viene per la seconda volta nel match bruciato a casa base. Un altro doppio gioco tanto rocambolesco quanto efficace. Ma al sesto la Danesi riesce finalmente ad allungare, con due out c'è prima una base ball a Schiavetti, poi un singolo di D'Auria e quindi un doppio sulla recinzione di un quanto mai puntuale De los Santos, che porta il match sul 3 a 0.
L'Anzio riesce a concretizzare all'ottavo. Vigna concede un singolo a Fernando Ricci e colpisce il terzo uomo della sua partita, Di Mattia. Con zero fuori bunt di sacrificio di Santolupo che li fa avanzare di una base, nel box Lauri sostituisce Bosco ma viene eliminato al volo, a spingere i punti a casa ci pensa Tavarez con un texas dietro il sacchetto di seconda che vale il 3 a 2. Un Vigna visibilmente stanco passa in base Casolari ma trova la forza di lasciare al piatto su conto pieno Enzo Sanna, che guarda il terzo strike sul filo alto esterno.
Seconda parte ottavo e primo errore della difesa del Colavita, una facile rimbalzante di Paoletti trova Tavarez impreparato. De Franceschi si fa prendere al volo il bunt, ma Paoletti raggiunge comunque la posizione punto su rubata. Si presenta nel box Schiavetti e batte un doppio sulla recinzione che permette al compagno di segnare il 4 a 2. L'ingenuità degli interni anziati ancora una volta costa cara. Richetti è sulle ginocchia e a questo punto il Nettuno dilaga con altre tre segnature, quelle della sicurezza. A chiudere la partita ci pensa lo stesso Vigna, protagonista del match insieme a Tovar, De los Santos e Schiavetti, puntuali quando è servito.

Informazioni su Mauro Cugola 546 Articoli
Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

Commenta per primo

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.