La Fortitudo ritira la casacca numero 11 di Alfredo Meli

La cerimonia della consegna a chi ha vinto a Bologna tre scudetti da giocatore uno da allenatore e uno da direttore sportivo, domani sera a Casteldebole

La Fortitudo Baseball celebra domani sera a Casteldebole uno dei suoi più grandi campioni con il massimo riconoscimento che un club può effettuare nei confronti di un proprio atleta. Con cerimonia riservata agli amici, Alfredo Meli riceverà domani ufficialmente dal presidente Stefano Michelini la sua maglia numero 11, che nessun altro giocatore biancoblù potrà mai più indossare.
Per spiegare cosa significhi Alfredo Meli per il baseball bolognese bastano pochi dati: il suo fondamentale contributo è presente, nell’una o nell’altra veste, in tutti e cinque gli scudetti della Fortitudo.
Da giocatore ha militato nella formazione biancoblù dal 1965 al 1976, con una media-vita di 302, risultando il miglior battitore della squadra nel ’68, nel ’69 e nel ’71 e totalizzando anche 38 presenze in Nazionale. Nel 1970 è leader del campionato per battute da due basi.
E’ protagonista di tutte le grandi vittorie del “ciclo Montenegro” e si cuce il tricolore sul petto nel 1969, nel ’72 e nel ’74, completando il tutto con la vittoria nella Coppa Campioni del 1973.
Assunto il ruolo di allenatore è ancora Campione d’Italia con la Biemme nel 1978, mentre, passato dal campo alla scrivania, è il direttore sportivo anche dell’ultimo scudetto bolognese, quello targato BeCa. carni del 1984.
Oggi è l'anima della AIBXC, l'Associazione Italiana Baseball giocato da ciechi, sua creazione alla quale si dedica con grande passione da oltre dieci anni.
Venerdì il “Gianni Falchi” festeggerà così un nuovo numero che va ad aggiungersi, definitivamente, all'8 di Umberto Calzolari e al 20 di “Toro” Rinaldi.

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