Colavita, voglia di continuare la striscia positiva

Anzio a Firenze per confermare il buon momento e restare lontano dalla zona “calda”


Non è la trasferta decisiva perché il campionato è ancora lungo ma in casa del Colavita Anzio si respira il clima dei giorni migliori. I biancazzurri hanno sfruttato al meglio le due giornate interne che proponevano altrettanti scontri diretti per la permanenza in A/1, vincendo cinque partite su sei, si sono tirati fuori dalla zona più ‘calda” ma sanno bene che non è finita. Per questo si va a Firenze cercando di continuare la striscia positiva e, soprattutto, di confermare le buone prove fatte vedere finora lontano dal ‘Reatini”. Prima delle vittorie contro Reggiana e San Marino, del resto, il bottino dell’Anzio era fatto solo di gare vinte in trasferta, due delle quali addirittura a Rimini. Alle prese con un roster ‘corto” e in attesa dell’arrivo di qualche rinforzo – a cominciare da quel Martinez che dovrebbe arrivare almeno per un mese durante il suo periodo di ferie – Morville ha fatto di necessità virtù. A Casolari schierato all’esterno, Ricci e Sanna che si alternano dietro casa base e giovani come Santolupo e Di Mattia che non stanno tradendo le attese, si aggiunge la rotazione dei lanciatori ormai fissa con Sangilbert, De Rossi e Casseri per le tre gare e Richetti pronto a togliere le castagne dal fuoco in caso di necessità. Oltre a questo va considerato un dato statistico importante come lo zero nella casella degli errori delle ultime due partite. Tutto questo, però, sembra già in archivio perché negli ambienti biancazzurri ripetono che non occorre esaltarsi e che per arrivare a una salvezza tranquilla bisogna restare concentrati fino al termine. A Firenze nessun problema particolare, tranne i risentimenti che stanno tenendo lontani dal campo da un paio di settimane Rossi e Lauri.

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Un uomo di baseball "prestato" alla cronaca. Il ruolo di direttore di baseball.it è stato oltre a un onore ed onere una sorta di "rivincita" sul giornalismo in prima linea che mi ha allontanato dai campi di gioco. Nasco giornalista con carta, penna e macchina da scrivere ma non ho mai smesso di aggiornarmi. Ho oltre 35 anni di carriera e una grande esperienza nei quotidiani. Da ultimo ho lavorato al Messaggero e ho vissuto il passaggio dal cartaceo al digitale, creando contenuti per entrambe le piattaforme (carta-web). Sono specializzato in sanità e salute. Laureato in Sociologia alla Sapienza, presso la stessa università ho conseguito la laurea in Comunicazione scientifica e biomedica. Gestisco palinsesti social e sono docente a contratto presso l’università di Genova. Oltre a vicende di cronaca, per questo sito ho seguito il World baseball classic del 2009 e i mondiali under 18 in Corea del 2019. Il lavoro mi ha costretto a rinunciare all’attività nell’Anzio baseball, società per la quale sono stato un pessimo giocatore (ma un fuoricampo in carriera l'ho battuto) e un giorno – quasi per caso – mi sono trovato ad allenare una formazione giovanile. Tante sconfitte ma anche la soddisfazione di vedere qualcuno che ho allenato giocare in serie A. Alla Coach Convention di Bologna del 1989 sono stato tra i promotori dell’inserimento della regola dei 4 punti nella categoria Ragazzi. Tornato in campo con un gruppo di vecchi amici, posso vantare anche la vittoria - da manager - di un campionato di serie C con i "Pirati". Il rimpianto? Non essere riuscito a trasmettere a Sabrina la passione per il baseball, neanche facendole vedere più volte "L’uomo dei sogni". Dei figli, Arianna ha scelto il basket e Gianmarco dopo un paio d'anni ha lasciato il baseball. Amo il mare, la buona cucina ("la minestra di pesce è come un fuoricampo che ti fa vincere la partita all’ultimo inning"), la musica jazz e raccolgo ritagli di giornale. Come diceva il grande inviato Richard Kapucinsky: "Mai stancarsi di studiare il mondo". Per i figli darei la vita e ringrazierò sempre mio padre - per tutti Zi' Carlo - che mi ha fatto conoscere il Gioco. Ah, si è capito vero? Toglietemi tutto ma non il baseball.

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